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«Siamo a Bakhmut: distrutta, non conquistata»

Il Comando delle forze per le operazioni speciali ucraino ha rilasciato un video e foto che mostrano la distruzione della città nel Donetsk al centro delle contese — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Siamo a Bakhmut: distrutta, non conquistata»
Red. Online
22.05.2023 06:22
16:45
16:45
«Altri 3 feriti a Grayvoron»

Il capo della regione di Belgorod Vyacheslav Gladkov ha pubblicato un altro aggiornamento su Telegram sullo scoppio dei combattimenti all'interno della Federazione Russa. Lo riporta il Guardian. «Ci sono altri 3 feriti a Grayvoron: due uomini e una donna con ferite da schegge, sono in ospedale in uno stato di moderata gravità. I proiettili hanno anche danneggiato tre edifici residenziali privati, a seguito dei quali hanno preso fuoco. Colpito anche l'edificio dell'amministrazione».

Nel villaggio di Zamostye, aggiunge, «una granata ha colpito un asilo, facendogli prendere fuoco. C'è anche una donna ferita alla mano».

Media ucraini, fila di auto in uscita da Belgorod

I media ucraini riferiscono intanto che i russi stanno fuggendo da Belgorod, all'uscita della città si sono formati ingorghi stradali di chilometri. Citano media locali, Unian mostra foto con una fila di macchine che si dirige dentro il territorio della Russia.

15:32
15:32
Il leader serbo-bosniaco Dodik a Mosca per l'incontro con Putin

Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, che è presidente della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, è giunto oggi a Mosca dove ha in programma un incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha confermato all'ANSA una fonte governativa della Republika Srpska.

«Milorad Dodik è arrivato in Russia, dove ha già avuto degli incontri. A breve sarà ricevuto dal presidente della Federazione russa Vladimir Putin», ha detto la fonte.

Uno dei temi in agenda riguarda il prezzo delle forniture di gas russo all'entità serba della Bosnia-Erzegovina. La visita di Dodik a Mosca è stata criticata dall'Unione europea. Gli alleati della UE e rappresentanti di Paesi candidati all'adesione non vanno in Russia - ha detto nei giorni scorsi a Sarajevo il commissario UE all'allargamento Oliver Varhelyi.

Al pari della dirigenza di Belgrado, Dodik e gli altri dirigenti serbo-bosniaci mantengono stretti rapporti con la Russia e il presidente Putin, rifiutandosi di aderire alle sanzioni imposte dall'Occidente a Mosca per l'intervento militare in Ucraina. Una posizione questa fortemente criticata dall'Unione europea.

15:30
15:30
«Accerchiato checkpoint russo vicino a un deposito di armi nucleari»

Secondo i media ucraini il checkpoint russo di Grayvoron, nella regione di Belgorod, che si trova vicino a un deposito di armi nucleari, sarebbe stato accerchiato. Nell'area del checkpoint sarebbero in corso scontri anche con armi pesanti tra partigiani russi ed esercito della Federazione, secondo Unian.

L'area è quella della 12ma direzione principale del ministero della Difesa russo. L'unità militare 25624 è un deposito di armi nucleari. Intanto la legione partigiana Libertà della Russia ha annunciato la «liberazione del villaggio di Kozinka, nella regione di Belgorod. Mentre unità avanzate sono entrate a Grayvoron».

14:46
14:46
Cremlino: «Incursione per distogliere l'attenzione dalla sconfitta di Bakhmut»

Un'operazione «per distogliere l'attenzione» dalla sconfitta subita a Bakhmut. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito l'incursione avvenuta oggi dall'Ucraina nel territorio russo nella provincia di Belgorod.

14:02
14:02
BBC: «Le spiagge della Crimea sono diventate delle fortezze»

Le spiagge della Crimea, un tempo attrazioni turistiche dal clima mediterraneo, sono diventate delle fortificazioni e tutti i possibili punti di contatto fra le forze russe e ucraine sono stati trasformati con barriere anticarro su più linee che precedono un reticolo di trincee. Gli analisti di BBC Verify si sono dati da fare confrontando centinaia di foto satellitari, pubblicando oggi un ampio servizio sul sito dell'emittente britannica.

Guardando la cartina generale, risulta evidente una concentrazione altissima di posizioni fortificate lungo la linea del fronte del Donbass e delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, ma anche lungo la costa occidentale della Crimea, quella che affaccia sul Mar Nero dal lato di Odessa, e una seconda linea difensiva al confine fra Crimea e le regioni ucraine occupate.

In particolare, BBC Verify analizza quattro punti, nei quali la trasformazione del paesaggio hanno caratteristiche fra loro diverse. Sulla costa occidentale della penisola di Crimea, le spiagge dal satellite mostrano sul bagnasciuga due linee di «denti di drago», sorta di piramidi in cemento armato che, come i vecchi cavalli di Frisia, formano una prima barriera contro l'eventuale sbarco di mezzi corazzati, mentre il bordo della spiaggia è solcato da una profonda trincea a zig-zag, che consente di sparare sugli invasori da più direzioni. La trincea, che è rinforzata da palizzate in legno, di cui si vedono delle cataste, è punteggiata di bunker, forse nidi di mitragliatrice e di armi anticarro.

A Tokmak, una cinquantina di chilometri a nord-est di Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, considerato strategico perché la sua presa potrebbe consentire alle forze di Kiev di tagliare il fronte, le trincee, ramificate e intricate, sono disposte su almeno due linee di difesa a nord, più una terza linea attorno al villaggio. La prima linea di trincee è difesa, 550 metri più avanti, da un fossato anticarro, scavato dai bulldozer, seguito, 300 metri più indietro, da tre linee di 'denti di drago'. Dietro alle trincee ci sono le postazioni di artiglieria.

Nella stessa zona, l'autostrada E108 che corre nord-sud ed è considerata strategica perché collega Melitopol in mano ai russi a Kharkiv, tenuta dagli ucraini, è fiancheggiata, a ovest di Tokmak, da fortificazioni ad essa parallele, che ripetono lo schema fossato-barriere-trincee.

Uno schema differente invece è stato identificato dagli esperti della BBC a Rivnopil, 55 chilometri a nord della città-martire portuale di Mariuol, conquistata dai russi un anno fa circa. Qui la campagna è costellata da fortificazioni circolari più piccole, che proteggono con trincee ad anello postazioni multiple di artiglieria. Le trincee consentirebbero ai soldati di spostare i cannoni e di mettersi al riparo.

La BBC ha anche interpellato Alexander Lord, del think-tank strategico Sibylline Ltd, secondo cui «i russi verosimilmente cercheranno di dirottare le forze ucraine verso certe direttrici altamente difese, pesantemente minate e ben a tiro dell'artiglieria».

14:01
14:01
I partigiani russi: «La libertà è vicina»

Il Corpo dei volontari russi e della Legione della libertà della Russia, che sostengono di avere messo a segno diversi raid sul territorio della Federazione Russa, chiedono nel loro appello alla popolazione delle regioni di confine con l'Ucraina di «restare a casa, non opporre resistenza e non avere paura». «Non siamo vostri nemici», scrivono su Telegram, «a differenza degli zombie di Putin, noi non tocchiamo i civili e non li usiamo per i nostri scopi. La libertà è vicina. Vi daremo altri dettagli a breve».

Sulla rete intanto sono comparsi video con militari, carri armati e anche un elicottero, sebbene non ci siano conferme ufficiali né da parte ucraina né da parte russa.

12:36
12:36
In Bielorussia graziato l'oppositore Protasievich

Le autorità bielorusse hanno graziato Roman Protasievich, l'oppositore che due anni fa era stato arrestato dopo che un volo della Ryanair su cui si trovava era stato dirottato per essere fatto atterrare a Minsk. Lo riferisce l'agenzia Belta.

Protasievich, condannato a 8 anni di reclusione il 3 maggio scorso, è l'ex direttore del canale informativo Telegram Nexta, che è stato un mezzo informativo di fondamentale importanza per i manifestanti durante le proteste contro la rielezione del presidente Alexander Lukashenko nel 2020. Nello stesso processo sono stati condannati - rispettivamente a 20 e 19 anni - anche il fondatore di Nexta, Stepan Putilo, e un altro ex direttore, Yan Rudik. Putilo e Rudik però si trovano all'estero e sono stati condannati in in contumacia.

Per il momento rimane in carcere la fidanzata di Protasievich, la cittadina russa Sofia Sapega, arrestata con lui sull'aereo dirottato e condannata in seguito a 6 anni di reclusione.

12:32
12:32
Wagner ribadisce: via da Bakhmut per la fine del mese

Il gruppo paramilitare russo Wagner ha dichiarato oggi che i suoi militari si ritireranno da Bakhmut dal 25 maggio al primo giugno e consegneranno le loro posizioni all'esercito regolare di Mosca, dopo aver rivendicato la conquista della città ucraina orientale.

«Nella periferia occidentale di Bakhmut le linee di difesa sono in posizione. Il gruppo Wagner lascerà la città tra il 25 maggio e il primo giugno», ha dichiarato Yevgeny Prigozhin, capo della milizia privata in un audio diffuso dal suo servizio stampa.

La cattura di Bakhmut è stata rivendicata sabato da Prigozhin, che in quell'occasione aveva dichiarato che avrebbe consegnato il controllo della città alle truppe regolari russe il 25 maggio. «Se non ci sono abbastanza unità del ministero della Difesa per occupare Bakhmut, ci sono migliaia di generali per farlo, bisogna addestrare un reggimento di generali, dare loro tutti i fucili e tutto andrà bene», ha ironizzato oggi Prigozhin, lanciando una nuova frecciata all'alto comando militare russo.

12:02
12:02
Ripristinata l'energia nella centrale di Zaporizhzhia

Suspilne, l'emittente statale ucraina, riferisce che l'alimentazione elettrica esterna alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata ripristinata, dopo che una precedente interruzione aveva costretto l'impianto a fare affidamento su generatori diesel di emergenza.

«I lavoratori dell'energia hanno ripristinato la linea di trasmissione dell'energia che alimenta la centrale. La stazione sta passando all'alimentazione dal sistema energetico ucraino», ha riferito Ukrenergo su Telegram.

11:36
11:36
Lukashenko mercoledì sarà a Mosca per incontrare Putin

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko incontrerà mercoledì a Mosca quello russo Vladimir Putin per discutere «questioni in sospeso nella relazioni» tra i due Paesi. Lo annuncia l'agenzia bielorussa Belta ripresa da quella russa Ria Novosti.

10:05
10:05
Mosca: «F16? Gli sforzi dell'Occidente sono inutili»

Il piano dell'Occidente di fornire all'Ucraina jet da combattimento F-16 di fabbricazione statunitense e di addestrare i piloti ucraini «è completamente inutile. Le nostre capacità consentono di raggiungere indiscutibilmente ogni obiettivo dell'operazione militare speciale». Lo afferma il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, come riporta Interfax.

«Nessun attacco alla sicurezza della Federazione Russa, indipendentemente dalla portata di tali misure adottate dall'Occidente collettivo guidato dagli Stati Uniti, porterà al risultato cercato dall'Occidente», ha dichiarato Ryabkov ai giornalisti.

10:04
10:04
«Improbabile che Wagner riesca a combattere fuori da Bakhmut»

I mercenari della Wagner controllano i confini amministrativi occidentali di Bakhmut mentre le forze ucraine continuano a concentrarsi sui contrattacchi alla periferia della città. È improbabile che le forze di Wagner, sfinite dalle battaglie, siano in grado di continuare le operazioni offensive al di fuori di Bakhmut. Lo affermano gli analisti dell'Istituto per lo studio della guerra (Isw).

L'istituto ha osservato che, secondo l'esercito ucraino, Kiev controlla una piccola area nella parte sud-occidentale di Bakhmut intorno all'autostrada. Il rapporto delle forze ucraine è per Isw una tacita ammissione che le forze russe controllano il resto della parte occidentale e nord-occidentale di Bakhmut, se non tutta Bakhmut.

La probabile cattura da parte di Wagner dell'ultima piccola area a ovest di Bakhmut non influisce sui contrattacchi ucraini in corso a nord e a sud di Bakhmut, né influisce sul controllo ucraino delle linee di terra intorno alla città, che le forze esauste di Wagner dovrebbero raggiungere per condurre ulteriori operazioni offensive.

09:24
09:24
Lula: «Il discorso di Biden non aiuta la pace in Ucraina»

Alla chiusura del G7, in Giappone, il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, è tornato ad alzare i toni nei confronti di Joe Biden, sostenendo che il discorso del presidente americano non parla di pace, ma di «andare addosso» al presidente russo Vladimir Putin e che questo, secondo lui, «non aiuta» nella risoluzione del conflitto in Ucraina.

«Biden non parla in pace. Dice che la Russia deve andarsene. Non so se se ne andrà. Penso sia necessario, quindi, avere persone che sappiano costruire una via d'uscita perché si possa trovare la pace», ha aggiunto il leader brasiliano.

«Dare addosso a Putin finché non si arrende e paga per tutto ciò che ha combinato? Questo discorso non aiuta. Secondo me invece aiuterebbe un discorso che dice: 'Sediamoci prima, calmiamoci, cominciamo a parlare', e a volte ci vuole tempo», ha continuato.

Lula aveva abbassato i toni nei confronti degli Usa dopo aver detto, il mese scorso negli Emirati Arabi, che Europa e Stati Uniti «contribuiscono a prolungare la guerra». Parole che gli sono costate pesanti critiche, tanto da essere accusato dalla Casa Bianca di fare da «pappagallo» alla propaganda russa.

09:10
09:10
Lula: «Zelensky non s'è presentato all'incontro al G7»

Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, ha affermato che il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, «non si è presentato» all'incontro bilaterale fissato con lui al G7 di Hiroshima.

«Avevamo in programma un colloquio bilaterale con l'Ucraina alle 15. Abbiamo ricevuto informazioni che erano in ritardo e, nel frattempo, ho incontrato il presidente del Vietnam. Quando il presidente vietnamita se ne è andato, quello ucraino non si è presentato. Sicuramente aveva un altro appuntamento e non poteva venire», ha detto Lula in una conferenza stampa svoltasi dopo la fine del vertice.

Ieri Zelensky aveva sostenuto che, alla base del mancato incontro, ci sarebbe stata una incompatibilità di orari e che, tra i due, il più «deluso» doveva essere Lula.

Quest'ultimo ha intanto ribadito di mantenere «la stessa posizione» sulla guerra in Ucraina e che il suo obiettivo è di formare un gruppo di Paesi «per cercare di costruire una politica di pace nel mondo».

Lula si è infine detto «triste e deluso» per il mancato incontro con Zelenskyj, ma ha aggiunto che sarà «pronto quando vedrò che vorranno negoziare» davvero.

09:02
09:02
«Siamo a Bakhmut: distrutta, non conquistata»

(Aggiornato) Il Comando delle forze per le operazioni speciali ucraino ha rilasciato un video e foto che mostrano la distruzione di Bakhmut, nel Donetsk: «La città oggi. I nostri soldati sono partiti per una missione di combattimento attraverso una città distrutta ma non conquistata», dichiara il Comando, citato da Ukrainska Pravda che pubblica le immagini.

«I nostri occhi a Bakhmut: un operatore di droni che non solo controlla la posizione del nemico e corregge la nostra artiglieria. Cattura anche il modo in cui la città viene uccisa dalle forze di occupazione russe», dice il Comando.

Lo Stato maggiore dell'esercito ucraino, nel suo aggiornamento della mattina, scrive su Facebook che i militari di Kiev «continuano a respingere numerosi attacchi dei russi a Kupyansk, Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Marinsk, nella regione orientale del Donetsk: nell'ultimo giorno i russi hanno tentato di compiere 37 attacchi su queste linee del fronte». E aggiunge: «Le battaglie per la città di Bakhmut continuano, nelle ultime 24 ore i russi hanno cercato di riconquistare le posizioni perdute a sud dell'insediamento di Ivanovske. Il nemico ha anche condotto azioni offensive senza successo in direzione di Hryhorivka. Le truppe russe hanno lanciato furiosi bombardamenti sulla regione di Donetsk. Anche la regione di Lugansk è stata colpita».

08:33
08:33
La centrale nucleare di Zaporizhzhia interrompe la produzione di corrente

La centrale nucleare di Zaporizhzhia, nell'Ucraina occupata dai russi, ha di nuovo interrotto l'immissione di corrente in rete. Lo fa sapere l'amministrazione dell'impianto.

I russi affermano che la causa è l'interruzione della linea di alta tensione che alimenta la centrale atomica. L'esclusione dell'impianto dalla rete elettrica ucraina, un'operazione considerata pericolosa oltre che dannosa, è diventata prassi frequente da parte dei russi ogni qualvolta ci sono bombardamenti nelle vicinanze.

«A causa di un'interruzione della linea ad alta tensione (...) la centrale è privata della sua alimentazione esterna di elettricità», ha indicato sul suo account Telegram l'amministrazione russa della centrale nucleare ucraina, la più grande d'Europa. Il messaggio aggiunge che sono in corso di accertamento le cause dell'interruzione della linea e che provvisoriamente è entrato in funzione il generatore diesel d'emergenza dell'impianto.

06:26
06:26
Il punto alle 6.00

Oggi, lunedì 22 maggio, è il 453. esimo giorno dallo scoppio del conflitto in Ucraina. Ecco i principali aggiornamenti delle scorse ore.

«A Bakhmut si combatte ancora», Kiev continua a smentire Mosca
«Ad oggi Bakhmut non è occupata dalla Federazione Russa: non ci sono due o tre interpretazioni di queste parole»: lo ha detto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo a una domanda durante il suo intervento alla conferenza stampa conclusiva del G7 di Hiroshima. «Non sarebbe corretto fare paragoni... ma oggi direi sinceramente che le immagini di Hiroshima in rovina mi ricordano assolutamente, Bakhmut e altri insediamenti e città simili, dove non è rimasto nulla, dove tutti gli edifici sono stati distrutti, dove non si capisce dov'erano le strade e le case, dove c'è una distruzione totale, dove non è rimasto nulla, dove non c'è più nessuno», ha poi detto Zelensky rispondendo a una domanda.

«Le nostre truppe hanno semi-accerchiato Bakhmut»
Le forze ucraine hanno «semi-circondato» Bakhmut, che la Russia ha rivendicato di aver catturato. Lo sostiene la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar. «L'avanzata delle nostre truppe nei sobborghi lungo i fianchi, che è ancora in corso, rende molto difficile per il nemico rimanere a Bakhmut. Le nostre truppe hanno preso la città in semi-accerchiamento, il che ci dà l'opportunità di distruggerli. Pertanto, il nemico deve difendersi nella parte della città che controlla. I nostri difensori mantengono il controllo sulle strutture industriali e infrastrutturali e sul settore privato nell'area Litak», ha riferito.

«Bakhmut presa senza l'aiuto dell'esercito russo»
Il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha minimizzato il ruolo dell'esercito regolare russo nella rivendicata cattura di Bakhmut, in un messaggio vocale pubblicato su Telegram e citato da Sky News. Prigozhin ha aggiunto che durante la cattura di Bakhmut praticamente nessuno dell'esercito li ha aiutati.

Continuano le «azioni offensive» sui fianchi della città
Il comandante delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrsky, ha riferito di aver visitato il fronte di Bakhmut e che continuano le «azioni offensive» sui fianchi della città. «Direzione Bakhmut. Visitato i nostri soldati e comandanti in prima linea. (...) Le forze di difesa continuano le azioni offensive sui fianchi vicino a Bakhmut. Nonostante ora controlliamo la periferia della città, l'importanza della sua difesa non perde di significato. In futuro, questo ci darà l'opportunità di entrare in città quando cambierà la situazione operativa al fronte», ha scritto su Telegram.

Biden annuncia nuovi aiuti militari all'Ucraina
Gli Stati Uniti forniranno nuove armi e munizioni all'Ucraina: lo ha annunciato ieri il presidente degli Stati Uniti Joe Biden durante un incontro con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky a margine del vertice del G7 a Hiroshima, in Giappone. Il nuovo pacchetto includerà «munizioni, artiglieria e veicoli blindati», ha dichiarato Biden. L'annuncio segue il via libera da parte di Washington agli alleati per la fornitura di jet da combattimento F-16 a Kiev. «Insieme, con l'intero G7 abbiamo l'impegno a sostenere l'Ucraina», ha detto Biden. «Non dimenticheremo mai. Grazie», ha replicato Zelensky, secondo i media americani.