Hockey

«Siamo il Lugano, non ci accontentiamo»

Inizia in trasferta l’avventura della squadra bianconera nella serie dei pre-playoff con il Friburgo
Giovanni Morini suona la carica: «Non possiamo essere felici della stagione, adesso vogliamo vincere»
Il Gottéron si è imposto quattro volte in stagione: «È vero, ma in una sfida così breve può accadere di tutto»
Giovanni Morini in azione nella partita con il Bienne, che ha qualificato il Lugano ai pre-playoff. ©CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
07.03.2023 06:00

La stagione regolare è alle spalle, così come la rocambolesca sconfitta con il Bienne, che ha comunque permesso al Lugano di staccare in extremis un posto nei pre-playoff. Il passato non conta più nulla, nella mente dei bianconeri c’è solo il Friburgo: «Sì – conferma Giovanni Morini – abbiamo già dimenticato la sfida con il Bienne. Indipendentemente dalla nostra qualificazione ai pre-playoff, c’erano rabbia e rammarico per l’esito dell’incontro con i seeländer. Questa partita ci ha confermato che se giochiamo con la giusta intensità possiamo mettere sotto anche le migliori squadre del campionato. D’altra parte, se molliamo un po’, squadre come il Bienne non perdonano. Questo ci deve servire da lezione».

La storia e il blasone

Senza più l’assillo della classifica, il Lugano può finalmente scendere in pista con una maggiore – anche se relativa – serenità: «Più sereni? Ma, non lo so, potrebbe essere una chiave di lettura. La classifica dice che loro hanno chiuso al settimo posto e sono quindi i favoriti. In un certo senso capisco chi dice che non abbiamo nulla da perdere e tutto da guadagnare. Ma non amo ragionare in questi termini. Siamo il Lugano: per storia e blasone il nostro club non può accontentarsi di un decimo posto in campionato. Vogliamo vincere e andare il più lontano possibile: non sarà facile, ovviamente, ma è questo il nostro obiettivo».

D’altra parte in una serie così breve, al meglio delle tre partite, può veramente accadere di tutto: «Assolutamente sì, nei pre-playoff tutto può andare molto rapidamente. Chi perde la prima sfida si ritrova subito con le spalle al muro, senza più diritto all’errore. Gli episodi fanno la differenza: nei playoff, invece, su sette partite a passare il turno è sempre la squadra migliore».

Il Lugano ha già sperimentato l’esperienza dei pre-playoff. È forse un piccolo vantaggio nei confronti del Gottéron: «Le esperienze accumulate sono sempre utili, dodici mesi fa abbiamo potuto vivere in prima persona le particolarità di una serie così corta. Ma credo che sarebbe sbagliato andare più in là e mettere sullo stesso piano le due situazioni. Questa è un’altra stagione, con altre dinamiche e affrontiamo un avversario differente».

Un avversario difficile

Si dice abitualmente che, una volta terminata la regular season, tutto riparta da zero. Che i valori espressi dalla prima parte del campionato contino poco o nulla: «La classifica di un campionato fotografa i valori di una lunga stagione. Noi, per esempio, abbiamo conquistato più punti con il Ginevra che con il Kloten. La grande differenza, nei playoff, sta tutta qui. Giocando sempre contro lo stesso avversario, le dinamiche cambiano».

E allora sotto con questo Gottéron, che sembrava destinato ad un posto diretto nei playoff prima di un calo nell’ultima fase della regular season. Un Friburgo che, in stagione, ha dato quattro dispiaceri alla squadra bianconera. E i tifosi del Lugano si ricordano purtroppo ancora troppo bene quello 0-5 nel primo tempo nella sfida del 31 gennaio scorso alla Cornèr Arena: «Il Gottéron è una squadra molto strutturata, che concede poco nelle ripartenze. Nelle quattro partite contro di loro abbiamo segnato poco: è questa la loro forza principale, oltre ad un ottimo power-play. Il Friburgo è senza dubbio una formazione difficile da affrontare. Diciamo – per utilizzare un eufemismo – che non si tratta del nostro avversario preferito. Ora però andiamo a sfidarlo in un contesto diverso e con una mentalità diversa rispetto alla stagione regolare. Certo è che, per avere successo, sarà fondamentale la solidità difensiva. Come sempre succede d’altra parte nei giochi per il titolo».

Aria fresca in nazionale

Il Lugano dovrà insomma essere al massimo, per spuntarla. E tutti i giocatori dovranno effettuare un passo supplementare rispetto al campionato. Quel passo che ha già compiuto Morini, uno dei principali protagonisti bianconeri di queste ultime settimane. L’attaccante di Como ha tra l’altro realizzato cinque reti nelle ultime sette partite: «Ogni giocatore, durante una stagione così lunga, attraversa momenti di forma diversi. Diciamo che, personalmente, nel corso del campionato non mi sono sentito sempre a mio agio a livello di fiducia. Mi ha fatto bene rispondere alla convocazione della nazionale italiana: ho respirato un po’ di aria nuova e ho staccato per qualche giorno la mente dalle vicende bianconere. Quando sono tornato a Lugano ho iniziato a giocare in maniera un po’ diversa ed è andata bene. Sono cresciuto anche grazie all’aiuto di alcuni compagni: penso per esempio a Luca Fazzini, che mi regala spesso e volentieri dischi molto interessanti. E anche coach Gianinazzi mi sta dando fiducia: si sa quanto sia importante il mentale, per un giocatore».

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