Sicurezza, niente alcol al timone

"Tra i suoi compiti, Maximus dovrà effettuare il controllo e il pattugliamento professionale, compreso quello con l'etilometro. La sicurezza sul Verbano – meraviglia naturale e importante area di svago – è un compito primario per le forze dell'ordine, che hanno intensificato la loro presenza e, di conseguenza, anche i controlli". Così giusto una settimana fa, nel suo discorso in occasione del varo della nuova imbarcazione in dote alla Polizia Lacuale, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha riportato l'attenzione sulla questione della sicurezza sulle acque del Verbano. Una tematica quantomai d'attualità, alle soglie della nuova stagione turistica. Dal punto di visto del consumo di alcol al timone, se in passato le regole sono state un po' blande – conferendo anche una certa vitalità alla «movida lacuale» – più di recente la musica è decisamente cambiata, grazie soprattutto alla revisione della specifica normativa.
È dunque tutta questione di sicurezza: fino a qualche anno fa la legislazione non fissava un limite massimo per il tasso alcolemico di chi era alla guida di una barca e non permetteva alla polizia di effettuare verifiche preventive, mentre oggi le norme sono più severe, in qualche modo parificate a quelle in uso sulla strada. Quindi: 0,5 per mille consentito, controlli regolari, verifiche mirate organizzate in zone e momenti particolari. «Le cose sono cambiate in seguito a una sentenza che ha fatto giurisprudenza circa due anni fa, dopo che , ad Ascona, un'imbarcazione presa a noleggio si rovesciò e tutti i suoi occupanti risultarono positivi al test dell'alcol – spiega al CdT il responsabile del Nucleo di condotta del reparto interventi speciali Raffaele Demaldi, capo della Lacuale per otto anni che ha ora passato il timone a Marcel Luraschi. Non solo: trattandosi di una barca con meno di otto cavalli, nessuno di loro era in possesso della patente. Ora, se per la questione degli alcolici da allora si sono fatti grossi passi avanti, per quanto riguarda l'obbligo della licenza di condurre siamo purtroppo ancora ai blocchi di partenza». Per Demaldi, infatti, se è giusto lavorare sul fronte alcol – «una problematica che sicuramente esiste ma che non è comunque a livelli allarmanti» – i problemi maggiori per la sicurezza sul lago sono da ricercare altrove. Anzitutto nella possibilità per chiunque, dai 14 anni in su, di guidare un'imbarcazione fino a otto cavalli senza alcun tipo di licenza. E, spesso, anche «senza alcuna idea delle regole fondamentali della navigazione. In questo senso, la polizia ha realizzato dei volantini informativi che vengono distribuiti ai noleggiatori della regione i quali, a loro volta, hanno l'obbligo di informare al meglio i loro clienti. Ma sono accorgimenti che, spesso, non bastano. Per Demaldi, anche in questo caso sarebbe positiva una modifica della legislazione in vigore. «Inoltre – continua – un tema caldo è quello della navigazione notturna, problematica e pericolosa. È su questi fronti che abbiamo ancora molto da fare – conclude. Tuttavia posso dire che, nel complesso, il nostro lago è sicuro: il lavoro che abbiamo svolto in passato ha portato a un generale rispetto delle regole e a un buon livello di sicurezza per tutti i suoi utenti».