Sorpresa a Teheran, la torre Azadi diventa una "porta di parole"

TEHERAN - Simbolo di Teheran, e sintesi tra modernità, architettura islamica e stile sassanide, la torre Azadi è illuminata in questi giorni da colori, parole e immagini che compongono un'installazione dell'artista tedesco Philipp Geist. Intitolata "Gate of Words" ("Porta di parole"), la composizione coincide coincide con precisione con la struttura della torre, ed i suoi effetti si riflettono su tutta la grande piazza Azadi ("Libertà") che la circonda.
Le parole proiettate sulle torre parlano di libertà, pace e tempo, inducendo a libere associazioni gli osservatori. I quali possono anche passare al di sotto della torre, realizzando a loro volta il simbolismo dell'incontro tra vecchio e nuovo che il quarantenne Geist vede nella sua creazione.
L'opera è stata inaugurata ieri sera dall'ambasciatore tedesco Michael Freiherr von Ungern-Sternberg e dal presidente della Fondazione Rudaki, Barham Jamali. Il "Light Concert" di Geist è stato accompagnato dalle musiche elettroniche di Annika Henderson. L'evento, che si chiude domani, avviene in coincidenza con la Festa nazionale tedesca.