Confederazione

Sorveglianza delle telecomunicazioni, non piace il progetto del CF

In consultazione tutti i principali partiti lo hanno bocciato
© CdT / Chiara Zocchetti
Ats
07.05.2025 15:18

Non piace il progetto del Consiglio federale di rivedere la sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni. In consultazione tutti i principali partiti lo hanno bocciato.

Nelle loro prese di posizione, Verdi, PS, Verdi Liberali, PLR e UDC parlano di protezione dei dati compromessa, di una minaccia per la Svizzera quale centro di innovazione, di un intervento statale sproporzionato e di effetti poco chiari delle modifiche previste alla relativa ordinanza.

Verdi Liberali e PLR ritengono inoltre che l'intervento sia in contraddizione con la legge vigente. Il Centro non commenta, mentre piovono critiche da organizzazioni come Digitale Gesellschaft e aziende come il servizio di messaggistica svizzero Threema.

Con la revisione, i servizi di telecomunicazione tradizionali come Swisscom, Sunrise e Salt, ma anche quelli senza una propria infrastruttura, come ad esempio VoIP, VPN, o Whatsapp, saranno suddivisi in tre gruppi con obblighi diversi, a seconda del numero di utenti e del fatturato.

I Verdi criticano il fatto che le aziende che gestiscono un servizio per 5000 utenti dovranno essere in grado di identificarli con il loro indirizzo IP e quelle con più di un milione di utenti saranno obbligate a conservare per sei mesi dati marginali come la geolocalizzazione dei clienti. Per gli ecologisti si tratta di una grave intrusione nella privacy, mentre per l'UDC questi obblighi possono gravare su un certo numero di PMI.

In una nota trasmessa all'agenzia Keystone-ATS, il provider svizzero di servizi Internet Proton afferma che le proposte del Consiglio federale estenderebbero in modo massiccio la sorveglianza statale. L'associazione Digitale Gesellschaft parla dal canto suo di un grave attacco ai diritti fondamentali, alle PMI e allo Stato di diritto.