Il caso

Spagna, è giallo su sei pacchi bomba

Tra gli obiettivi anche il premier Sánchez e l'ambasciata USA – C'è l'ipotesi che sullo sfondo di questi eventi ci sia il filo conduttore della guerra in Ucraina
© AP/Paul White
Ats
01.12.2022 20:50

In Spagna è giallo pacchi bomba: sono almeno sei gli ordigni - apparentemente rudimentali e di origine ancora non chiara - su cui si concentrano indagini delle autorità.

L'allerta si è attivata, in particolare, dopo che una delle buste sospette è deflagrata mercoledì all'ambasciata ucraina a Madrid, provocando ferite lievi all'impiegato incaricato di aprirla. Ma la situazione non sembra circoscritta a questo episodio, visto che nel giro di poche ore è stato poi notificato il recapito di bombe carta anche ad altri indirizzi noti, come quello del premier Pedro Sánchez e dell'ambasciata USA in Spagna. In nessuno di questi casi sono stati segnalati danni a persone o cose.

Dopo quanto accaduto mercoledì, il tribunale dell'Audiencia Nacional ha aperto un'inchiesta: il reato ipotizzato è «terrorismo». Al fascicolo sono stati poi aggiunti gli altri episodi accomunabili: il primo in ordine cronologico è quello che riguarda Sánchez, reso noto oggi ma risalente allo scorso 24 novembre. Sono invece stati intercettati tra ieri sera e stamattina pacchi-bomba recapitati alla fabbrica di armi Instalaza, con sede a Saragozza, alla base militare di Torrejón de Ardoz (Madrid) e al Ministero della Difesa.

L'ipotesi che sullo sfondo di questi eventi ci sia il filo conduttore della guerra in Ucraina non è stata stata confermata da parte degli inquirenti. Indizi che fanno pensare a un presumibile legame tra i vari episodi in questione però ci sono: poco prima che venisse confermato il caso dell'ambasciata USA, il segretario di Stato alla Sicurezza spagnolo Rafael Pérez spiegava che le altre buste avevano «un aspetto simile», di color marrone, e contenevano tutte materiale pirotecnico «di fabbricazione artigianale».

Pacchi bomba che, a quanto pare, sarebbero stati inviati «dal territorio nazionale», in grado di produrre «fiammate improvvise» più che vere e proprie esplosioni.

Sulla questione si è pronunciata la ministra della Difesa spagnola Margarita Robles, nel frattempo in visita a Odessa. «Né questi invii né nessun'altra azione violenta possono cambiare il nostro impegno chiaro e irremovibile nel sostegno all'Ucraina», ha detto. «Qualsiasi minaccia o atto terroristico, ancor più se diretti contro una missione diplomatica, è totalmente condannabile», è invece la posizione dell'ambasciata russa a Madrid. Intanto, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha riferito che ieri e oggi altre due ambasciate ucraine all'estero hanno ricevuto lettere con «minacce molto precise». In Spagna, la sicurezza di edifici pubblici e sedi diplomatiche è stata rafforzata.