Spagna, la rabbia di Vox contro il Pp: «Ci ha demonizzato»

Uniti e compatti con Santiago Abascal: «Se siamo andati male è tutta colpa della demonizzazione ai nostri danni fomentata del Partito popolare». All'indomani del flop elettorale, Vox non vuole nemmeno sentir parlare di autocritica e fa quadrato attorno al suo leader indiscusso e padre fondatore.
Il partito dell'ultradestra spagnola non solo non intende riflettere sulle ragioni che lo hanno portato quasi a dimezzare la propria presenza alle Corti, da 51 a 33 seggi in meno di 5 anni. Ma anzi va all'attacco del Pp, accusando il partito di Alberto Nunez Feijòo di aver giocato sporco.
Dopo la difficile serata elettorale, a parlare oggi non è stato Abscal, ma il numero due del partito, Ignacio Garriga. Prima ha definito «eroici, viste le circostanze avverse» i tre milioni di elettori di Vox. E subito dopo ha spiegato che ad aver causato il crollo dei consensi è stata la condotta scorretta del Pp: «Tutti sono consapevoli che senza la demonizzazione ai nostri danni, senza manipolare il nostro messaggio, oggi non parleremmo di questa situazione.
Per tutta la campagna - ha sottolineato - abbiamo dovuto subire un clima ostile contro di noi, creato da media condizionati non solo dalla sinistra ma soprattutto dal Pp». Un'accusa non nuova: già all'indomani dell'intervento in diretta della premier Giorgia Meloni al comizio di Abscal, i vertici del partito si lamentarono con tutta la stampa conservatrice per aver censurato la notizia, accusando il Pp di aver agito perché ciò avvenisse.
La seconda critica che Garriga ha rivolto ai popolari è poi quella di essersi appellati sino alla fine al cosiddetto 'voto utile' pur di togliere consensi ai sovranisti. «Il voto utile chiesto dal Pp è stato in realtà utile a Sanchez e alla sinistra perché ha bloccato la vera alternativa rappresentata da Vox. Hanno sbagliato avversario».
Da qui l'affondo finale: «Ieri ho visto tutti i popolari festeggiare nella loro sede. Fanno bene a essere felici perchè a fare bene i conti hanno ottenuto quello che volevano, vincere le elezioni e non andare al governo con noi». Frasi nette che certamente non sono la premessa ideale per un confronto su un governo di destra, che comunque non avrebbe i numeri per nascere.
Garriga ha quindi escluso ogni cambiamento ai vertici del partito, così come della linea politica: «È evidente che andremo avanti tutti insieme con la nostra linea, con Abascal che ha fatto il massimo. I nostri elettori sono orgogliosi di lui e di tutto il partito.
Siamo convinti che è possibile andare avanti, cambiare il corso politico senza abbassare nessuna bandiera. L'onda dei patrioti che ha già travolto tanti Paesi europei - ha concluso - arriverà anche in Spagna, ne sono sicuro, prima o poi».