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Spunta blu su Twitter? Potrebbe diventare a pagamento

Al momento, agli utenti è possibile, per 5 dollari al mese, abbonarsi a Twitter Blue, una versione potenziata del social – La nuova versione potrebbe costare 20 dollari e includere la verifica dell’account
© KEYSTONE (Karl-Josef Hildenbrand/dpa)
Jenny Covelli
31.10.2022 16:37

Musk, Twitter. Twitter, Musk. Elon Musk. Cinguettio. Il patron di Tesla. Da tempo, ormai, non passa giorno senza che non si senta parlare di questa accoppiata. Dopo mesi di discussioni e speculazioni, venerdì 28 ottobre è arrivata la conferma: Twitter è di Musk. La conferma, ovviamente, in un tweet: «l'uccellino è libero». Per una cifra di 44 miliardi di dollari. Ma le polemiche non si sono placate, anzi. Ora che è lui il «big boss», anticipazioni e colpi di scena si sprecano.

«La scure di Elon Musk»

Pronti, via. «Elon Musk completa l'operazione di acquisto di Twitter e fa subito piazza pulita licenziando brutalmente quattro top manager». Così è stata annunciata al mondo l'acquisizione. I quattro «silurati» sono il CEO Parag Agrawal, il chief financial officer Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della policy Vijaya Gadde, e il general counsel Sean Edgett. Poi, ancora. «Il miliardario ha chiesto ai manager della società che cinguetta di stilare un elenco dei dipendenti da tagliare e di farlo in tempi rapidi». Si parla di volontà di tagliare, addirittura di «una cura dimagrante nell'ordine del 25%» tra tutti i dipartimenti, in particolare le vendite e gli ingegneri. Lo riporta il Washington Post, secondo il quale Elon Musk e i suoi «alleati» - in primis l'avvocato delle star Alex Spiro - avrebbero lavorato tutto il fine settimana per mettere a punto il primo round di tagli. Il patron di Tesla ha assicurato che non saranno dell'ordine del 75% della forza lavoro, come indicato da alcune indiscrezioni in circolazione. E su chi prenderà il timone della società, Musk ha voluto chiarire: «Il mio titolo è Chief Twit. Non ho idea di chi sia il CEO».

Nel frattempo, la pioggia di critiche sul patron di Tesla sembra diventata incessante. Soprattutto dopo essersi definito un «assolutista della libertà di parola» e avere dichiarato di aver acquistato Twitter «per amore»: «Nel cercare senza sosta click, i media tradizionali hanno alimentato gli estremi. È per questo che compro Twitter. Non perché è facile, non perché fa soldi. Lo faccio per cercare di aiutare l'umanità che amo. E lo faccio con umiltà, riconoscendo che, nonostante i migliori forzi, c'è una reale possibilità di fallire».

Spunta blu a pagamento?

Ora spunta anche l'ipotesi spunta blu a pagamento. Pare infatti che il miliardario sia studiando la possibilità di far passare il costo della versione premium della piattaforma - Twitter Blue - dagli attuali 4,99 dollari al mese, a 19,99 dollari. È The Verge a scriverlo, citando «fonti interne». Attualmente agli utenti di Twitter è possibile abbonarsi alla versione «potenziata» Twitter Blue, che dà accesso a funzioni premium come la possibilità di leggere i thread come articoli o di visualizzare un’anteprima dei tweet. La nuova versione di Twitter Blue includerebbe anche la verifica dell’account.

La spunta blu, per intenderci. Che attualmente può essere data - rispettando chiare condizioni - ad account di cariche governative, testate giornalistiche, persone impiegate nel settore dell'informazione, aziende, marchi, organizzazioni, società di spettacolo o produzione, personalità del mondo dello spettacolo, organizzazioni sportive professionistiche, squadre e leghe, sportivi professionisti, influencer. «Determinati account non sono idonei a ricevere il badge blu, nonostante soddisfino i requisiti (autenticità, notorietà e attività).

La cosa interessante è che, in questo momento, sul sito figura una nota «**Importante»: «Twitter non vende il badge blu di account verificato. Un dipendente di Twitter non richiederà mai un compenso finanziario in cambio di un badge o come parte del processo di ammissione. Twitter non autorizza alcun agente esterno o singolo utente a vendere account verificati sulla piattaforma».

Ma pare che le cose non staranno più così. Sempre secondo The Verge, infatti, agli utenti che desiderano mantenere il proprio profilo verificato potrebbe essere in futuro richiesto di abbonarsi al servizio Blue e pagare la quota di 19,99 dollari. E, altra rivelazione-polemica, il nuovo Chief Twit avrebbe dato ai suoi nuovi dipendenti una deadline per sviluppare la nuova funzionalità: lunedì 7 novembre. «Oppure verranno licenziati».

Staremo a vedere

Per il momento, non arrivano conferme o smentite. Ma, non abbandonando il discorso di voler lottare contro account fake e bot sul social, Musk proprio ieri ha twittato: «Tutto il processo di verifica degli account si sta rinnovando».

Stando a Platformer, che ha parlato della possibilità dell'account verificato a pagamento prima di The Verge, probabilmente il miliardario punta alla possibilità di guadagnarci. Avere dei consistenti ricavi dagli abbonati di Twitter Blue, quindi, posto che finora così non è stato. Nella convinzione che «molti pagheranno per mantenere l'account verificato».

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