Il caso

Sputa sulla targa dell'ambasciata russa di Berna, multa di 6.900 franchi per un corridore

Con il proprio gesto l'uomo ha voluto lanciare un messaggio politico – È stato riconosciuto colpevole di «attacco fisico contro un simbolo straniero»
© Google Maps
Red. Online
05.05.2025 20:00

Multa salata per un corridore a Berna che dovrà sborsare 6.900 franchi. La sua colpa? Aver sputato sulla targa dell'ambasciata russa di Berna.

Era il febbraio scorso quando, come spiega Watson, l'uomo, passando a corsa davanti alla sezione consolare dell'ambasciata russa di Berna, si è abbandonato a un gesto impulsivo: ha deviato dal suo percorso abituale per andare a sputare sulla targa dorata all'ingresso dell'edificio.

La scenetta, tuttavia, non è passata inosservata: un agente di sicurezza dell'ambasciata vestito in abiti civili ha assistito all'azione di protesta del corridore al quale ha immediatamente domandato di fermarsi. Il jogger, però, non ha dato seguito alle richieste dell'agente e ha continuato sulla sua strada, sperando, evidentemente, di farla franca. Così, però, non è stato: pochi metri dopo, infatti, è stato intercettato da altre guardie che lo hanno immobilizzato al suolo.

Ecco allora che l'uomo, che a quanto dice il Blick sarebbe giurista in un'azienda legata alla Confederazione, si è trovato a dover rispondere delle proprie gesta davanti alla giustizia. È infatti stato riconosciuto colpevole di «attacco fisico contro un simbolo straniero» ed è quindi stato condannato a una multa di 6.900 franchi.

La storia, però, non si esaurisce qui. Nonostante il gesto, in sé, fosse piuttosto banale, si è comunque trattato di un atto diretto contro un'istituzione straniera rappresentata ufficialmente in Svizzera. Tradotto: per aprire un'inchiesta sull'accaduto era necessaria l'autorizzazione del Governo federale. Il dossier è quindi finito sulla scrivania del "ministro" della Giustizia Beat Jans.

Nonostante i guai giudiziari con cui è stato confrontato, comunque, l'uomo non si pente del proprio gesto, al quale attribuisce un valore politico. Nessun rimorso quindi. Sempre secondo il Blick, inoltre, il corridore avrebbe anche donato 1.500 franchi a un'organizzazione che sostiene gli ucraini vittime di torture nei territori occupati dalla Russia. «La procedura e la multa che mi sono state inflitte devono avere un senso», ha detto.

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