Il progetto

Stabile RSI di Besso, il Cantone rinuncia

La decisione è stata presa all’unanimità dal Consiglio di Stato
Lo stabile di Besso. (Foto archivio CdT).
Red. Cantone
08.07.2019 15:58

BESSO – Il Consiglio di Stato ha deciso all’unanimità di rinunciare all’acquisto dello stabile RSI di Besso. “Una decisione presa a malincuore”, ha spiegato ai microfoni della RSI il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport Manuele Bertoli. Ricordiamo che l’idea era di acquistare e riqualificare lo stabile per creare una Casa della Musica che potesse accogliere il Conservatorio, la fonoteca nazionale, l'OSI e le attività di registrazione RSI. Alla fine, però, il Governo ha dovuto rinunciare in particolare per questioni logistiche: «È stato un po’ un percorso di guerra», ha spiegato Bertoli precisando che non è stato possibile superare «lo scoglio delle esigenze logistiche del Conservatorio. Anche perché lo stabile non è stato costruito per quello scopo».

Sul proprio sito web la RSI spiega che il “nuovo scenario non cambia la prospettiva per la SSR, proprietaria dello stabile, e per la RSI. L'intento è quello di continuare a cercare interessati alla ripresa della proprietà, privilegiando progetti di interesse pubblico e in collaborazione con le istituzioni. Gli obiettivi di riorganizzazione degli spazi e di concentrazione delle attività giornalistiche e produttive a Comano sono confermati e avverranno nei tempi previsti”.

Non abbandonate le trattative!

Non abbandonate le trattative! Questo il messaggio del movimento politico di generazione giovani PPD che, a poche ore dalla scelta del Consiglio di Stato, reagisce alla decisione suggerendo di non abbandonare definitivamente il progetto bensì di espanderlo. «Coinvolgendo, oltre al Conservatorio, anche SUPSI e USI si permetterebbe sia la realizzazione di percorsi formativi di carattere universitario in ambito artistico sia la concretizzazione dell’attuale sede RSI di Besso in una vera e propria Città delle Arti». Così facendo, spiegano i giovani PPD, «il progetto di valenza cantonale potrà diventare un polo formativo per diverse espressioni artistiche: teatro, danza, musica, cinema, fotografia e nuove forme artistiche contemporanee». Come emerso dal comunicato stampa, la Città delle Arti diventerebbe un punto di riferimento all’intero movimento artistico cantonale di stampo universitario e universitario-professionale con uno sguardo anche al resto della svizzera e al panorama internazionale. Generazione giovani ricorda come la vicinanza con il Polo culturale LAC, la presenza della Compagnia Finzi Pasca, l’Orchestra della Svizzera Italiana, il Teatro Dimitri e molte altre realtà confermino l’enorme potenzialità che potrebbe avere un tale polo di formazione artistica di interesse cantonale.