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Striscia di Gaza: la situazione umanitaria si aggrava ulteriormente a causa del maltempo

Sul fronte diplomatico, intanto, il 16 dicembre venticinque Paesi si incontreranno a Doha per «pianificare» la forza internazionale di stabilizzazione che sarà dispiegata nella Striscia – TUTTI GLI GGIORNAMENTI
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Striscia di Gaza: la situazione umanitaria si aggrava ulteriormente a causa del maltempo
Red. Online
13.12.2025 08:00
21:54
21:54
Idf: uccisi due palestinesi tra Gaza e Cisgiordania durante operazioni contro presunte minacce

Le forze armate israeliano hanno comunicato di aver ucciso un «terrorista palestinese» che aveva attraversato la linea del cessate il fuoco a Gaza, nel nord della Striscia, questa mattina. Lo riportano vari media israeliani secondo cui in un palestinese che avrebbe lanciato un ordigno esplosivo contro i soldati è stato ucciso in Cisgiordania in serata.

Nel primo caso, secondo l'esercito, l'uomo ha attraversato la Linea Gialla e si è avvicinato alle truppe della Brigata Nord della Divisione di Gaza «in un modo che rappresentava una minaccia immediata». L'Aeronautica militare israeliana ha quindi colpito ed «eliminato il terrorista per rimuovere la minaccia», ha aggiunto l'Idf.

Nel secondo caso, il palestinese avrebbe lanciato un ordigno esplosivo contro i soldati israeliani durante un raid nel villaggio di Silat al-Harithiya, nel nord della Cisgiordania, ed è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco, ha affermato l'esercito.

L'Idf ha comunicato che i soldati dell'unità di ricognizione della Brigata paracadutisti non sono rimasti feriti dall'ordigno. «I soldati hanno risposto con il fuoco e hanno eliminato il terrorista», ha detto l'esercito.

20:23
20:23
Siria, tre americani uccisi in un agguato dell’Isis a Palmira

Due soldati americani e un loro interprete statunitense sono stati uccisi a Palmira, nella Siria centrale, da un membro dello Stato Islamico che ha aperto il fuoco su una pattuglia congiunta Usa-siriana. La risposta del presidente americano non si è fatta attendere: "ci vendicheremo", ha detto Donald Trump dopo aver definito le vittime "tre grandi patrioti" e aver espresso le sue condoglianze alle loro famiglie.

Per i militari americani l'agguato mortale è stata l'imboscata di un "lupo solitario" e ha causato anche il ferimento di altri tre soldati, ha spiegato il Comando che supervisiona le forze armate statunitensi in Medio Oriente. L'aggressore, ha aggiunto il segretario alla Difesa Pete Hegseth, è stato ucciso dai siriani.

L'incidente è il primo del suo genere da quando le forze guidate dagli islamisti hanno rovesciato il governo di Bashar al-Assad e riallacciato i rapporti con gli Stati Uniti. La Siria ha aderito di recente alla coalizione internazionale per combattere l'Isis.

Un funzionario del Pentagono ha affermato che l'attacco "è avvenuto in un'area fuori dal controllo del presidente siriano". Ma secondo alcun media l'uomo che ha portato a termine l'attacco era un membro delle forze di sicurezza siriane. Un funzionario siriano, che ha parlato con l'Afp a condizione dell'anonimato, ha spiegato che i colpi sarebbero stati esplosi "durante un incontro tra ufficiali siriani e americani" in una base siriana.

Non a caso, poco dopo l'agguato, il ministero degli Interni siriano ha affermato che le forze della coalizione internazionale, guidate da Washington, avevano ignorato i loro avvertimenti sul rischio di un'infiltrazione da parte dello Stato Islamico.

Non si placa quindi l'instabilità della intera regione medio-orientale, mentre anche a Gaza la tregua sembra sempre fragile. Per la prima volta Israele ha sferrato un attacco a Gaza City sul lato controllato da Hamas della linea del cessate il fuoco. Obiettivo del raid era il numero due di Hamas, Raed Saad, considerato secondo solo all'ultimo capo militare del gruppo, Izz al-Din Haddad. Saad è stato colpito mentre guidava lungo la strada costiera di Rashid. Nell'attacco sono morti anche altri tre palestinesi.

Secondo i militari delle Idf, Saad stava lavorando per ripristinare le capacità militari dei miliziani e la sua produzione di armi. Hamas, pur non confermando la morte del suo membro, ha definito l'attacco un tentativo da parte di Israele di "indebolire e sabotare" il fragile cessate il fuoco nella Striscia. Israele, scrive Axios, non aveva informato in anticipo gli Stati Uniti dell'attacco.

20:18
20:18
Idf entrano in due villaggi nel sud della Siria: perquisizioni a Quneitra e posto di blocco israeliano

Le forze israeliane sono entrate in due villaggi nella Siria meridionale e hanno effettuato perquisizioni in diverse case, secondo quanto scrive Haaretz, che cita l'agenzia siriana Sana.

I villaggi Bir Ajam e Bariqa si trovano nella provincia siriana di Quneitra. L'agenzia ha riferito che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno aperto il fuoco da due posizioni e istituito un posto di blocco fuori dal villaggio di Sayda al-Khanut.

Inoltre, secondo la Sana, una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite è arrivata nel governatorato nell'ambito degli sforzi per mappare e documentare le violazioni dei diritti civili da parte delle Idf.

18:53
18:53
Hamas accusa Israele di voler sabotare il cessate il fuoco dopo l’attacco a Gaza City

Hamas ha definito l'attacco di oggi a Gaza City un tentativo da parte di Israele di «indebolire e sabotare» il fragile cessate il fuoco nella Striscia. Lo riportano diversi media israeliani.

L'esercito israeliano ha affermato oggi di aver ucciso l'importante leader della fazione palestinese, Raad Saad, nell'attacco a Gaza City.

Secondo Hamas, «I continui crimini a Gaza, incluso l'attacco a un veicolo civile nella parte occidentale di Gaza City, costituiscono una palese violazione dell'accordo di cessate il fuoco firmato secondo il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump».

Hamas non ha specificato se Saad, il numero 2 tra i suoi ranghi, sia stato eliminato. Ha però aggiunto che «il governo israeliano si assume la piena responsabilità delle conseguenze dei suoi crimini contro il popolo palestinese, compresi i danni ai civili, alla leadership e agli attivisti».

18:13
18:13
Idf: ucciso a Gaza City un alto comandante di Hamas

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato che un comandante di alto grado di Hamas, Raad Saad, è stato ucciso in un attacco aereo a Gaza City questo pomeriggio. Lo scrive il Times of Israel.

Saad è stato preso di mira mentre guidava lungo la strada costiera di Rashid. È stato ucciso insieme ad altre tre persone. L'attacco segna un'apparente violazione del cessate il fuoco da parte di Israele.

Saad è stato a capo del quartier generale di produzione di armi di Hamas ed è considerato secondo solo all'ultimo capo militare del gruppo, Izz al-Din Haddad. Secondo Barak Ravid di Axios, Israele non ha informato in anticipo gli Stati Uniti dell'attacco,

17:15
17:15
Avviso di evacuazione urgente nel Libano meridionale: l’IDF annuncia un attacco a infrastrutture di Hezbollah

Il portavoce in arabo delle Forze di difesa israeliane, Avichay Adraee, ha diramato un avviso di evacuazione "urgente" per il villaggio di Yanouh, nel Libano meridionale. Secondo il suo post su X, le Forze di difesa israeliane (Idf) attaccheranno a breve quella che sostengono essere "l'infrastruttura militare" di Hezbollah.

"Esortiamo i residenti dell'edificio contrassegnato in rosso sulla mappa allegata e degli edifici adiacenti: vi trovate nei pressi di un edificio utilizzato da Hezbollah e, per la vostra sicurezza, siete tenuti a evacuarlo immediatamente e ad allontanarvi da esso e dagli edifici adiacenti per una distanza di almeno 300 metri".

17:12
17:12
Raid israeliano vicino a Gaza City: nel mirino un alto funzionario di Hamas, quattro i morti

L'esercito israeliano ha condotto un attacco nei pressi di Gaza City, prendendo di mira l'alto funzionario di Hamas Raed Saad, uccidendo quattro palestinesi. Secondo i militari, Saad aveva recentemente «operato per ripristinare le capacità di Hamas e la produzione di armi». Lo riportano i media israeliani.

L'esercito afferma che negli ultimi mesi l'obiettivo dell'attacco «era stato coinvolto in tentativi di ripristinare e fabbricare le armi del gruppo».

L'attacco ha avuto luogo sul lato controllato da Hamas della linea del cessate il fuoco di Gaza

13:03
13:03
«A Gaza sono parzialmente funzionanti 18 ospedali su 36»

Il rappresentante del Programma Mondiale della Sanità (Oms) nei Territori Palestinesi, Rik Peeperkorn, ha dichiarato che solo 18 ospedali su 36 e il 43% dei centri di assistenza sanitaria primaria di Gaza sono parzialmente funzionanti. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. Nonostante le enormi difficoltà, l'ospedale Shifa di Gaza City è di nuovo parzialmente operativo.

Peeperkorn ha affermato che a Gaza persiste una grave carenza di medicinali essenziali e di forniture mediche necessarie, tra le altre cose, per il trattamento delle malattie cardiache, il trapianto di rene e l'emodialisi, e la chirurgia di terapia intensiva: «Sebbene i tassi di approvazione per le forniture fossero migliorati, il processo di invio di medicinali e attrezzature mediche a Gaza è rimasto inutilmente lento e complesso».

L'Oms ha anche affrontato molte difficoltà nel portare a Gaza reagenti di laboratorio e componenti essenziali per macchinari. Molti articoli sono stati respinti perché classificati come «a duplice uso». Le forniture mediche devono ricevere un'autorizzazione generale per entrare a Gaza e devono essere spedite rapidamente in modo da poter far fronte alle esigenze urgenti, ha aggiunto. Peeperkorn ha sottolineato che «è in questo contesto che la tempesta Byron ha colpito Gaza, aggravando le sofferenze delle famiglie già sfollate. Migliaia di loro si sono rifugiate in zone costiere prive di sistemi di drenaggio o barriere protettive. Solo lungo la costa di Khan Younis, oltre 4.000 persone vivevano in zone ad alto rischio. Almeno dieci persone sarebbero morte nelle ultime 24 ore a causa delle forti piogge. Questa settimana sono stati segnalati anche due decessi di neonati o bambini sotto i cinque anni per ipotermia».

10:39
10:39
«Truppe internazionali a Gaza già dal mese prossimo»

Secondo quanto riferito a Reuters da due funzionari statunitensi, scrive il Times of Israel, truppe internazionali potrebbero essere schierate nella Striscia di Gaza già dal mese prossimo per formare una forza di stabilizzazione autorizzata dall'Onu, ma non è ancora chiaro come verrà disarmato il gruppo terroristico palestinese Hamas.

I funzionari, parlando a condizione di anonimato, hanno affermato che la Forza Internazionale di Stabilizzazione (Isf) non combatterà Hamas sottolineando che molti paesi hanno espresso interesse a contribuire e che i funzionari statunitensi stanno attualmente definendo le dimensioni, la composizione, l'alloggio, l'addestramento e le regole di ingaggio dell'Isf.

Il Comando centrale degli Stati Uniti ospiterà una conferenza a Doha il 16 dicembre con le nazioni partner per pianificare la Forza internazionale di stabilizzazione per Gaza, hanno affermato i funzionari.

08:00
08:00
Il punto alle 8.00

Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ospiterà il 16 dicembre a Doha, in Qatar, una conferenza insieme ai Paesi partner per «pianificare» la forza internazionale di stabilizzazione che sarà dispiegata nella Striscia di Gaza nel quadro del piano di pace mediato dagli USA. Lo hanno detto due funzionari statunitensi all'emittente «Fox News», secondo quanto riporta il giornalista Trey Yingst in un post su X. Alla conferenza dovrebbero partecipare i rappresentanti di oltre 25 Paesi. Secondo le fonti, durante l'evento si svolgeranno diverse sessioni e briefing da dedicare alla «struttura di comando e all'impiego operativo» della forza di stabilizzazione.

Nella Striscia di Gaza, intanto, la situazione umanitaria si è ulteriormente aggravata a causa del forte maltempo legato alla tempesta «Biron» la quale ha provocato vittime, crolli di abitazioni e l'allagamento diffuso dei campi per sfollati. Secondo fonti ospedaliere citate dall'emittente «Al Jazeera», almeno 14 persone, tra cui tre bambini, sono morte a causa del freddo intenso e delle condizioni meteorologiche estreme registrate negli ultimi giorni. La Protezione civile di Gaza ha riferito che le sue squadre sono tuttora impegnate nelle operazioni di soccorso nel quartiere di Sheikh Radwan, nella parte occidentale di Gaza City, dove il crollo di un'abitazione provocato dalle piogge torrenziali ha causato la morte di sei persone. Altri quattro corpi, tra cui quelli di due bambini, sono stati recuperati dopo il cedimento di una casa nell'area di Bir al Naaja, nel nord della Striscia. Secondo le autorità municipali, l'impatto delle precipitazioni si inserisce in un contesto di devastazione strutturale già estrema. Il sindaco di Khan Younis, Alaeddin al Batta, ha dichiarato che oltre 450 mila edifici nella Striscia di Gaza risultano distrutti o gravemente danneggiati e che «nessuna attrezzatura moderna è entrata nel territorio», aggravando le difficoltà nei soccorsi e nella gestione dell'emergenza. Le Nazioni Unite stimano che circa 250 mila famiglie vivano attualmente nei campi di sfollamento della Striscia. La maggior parte delle tende risulta danneggiata o inutilizzabile: secondo l'ufficio stampa governativo di Gaza, già a fine settembre il 93 per cento delle tende non era più idoneo all'abitazione, pari a circa 125 mila strutture su 135 mila.