Il reportage

Su il tendone! Il Circo Knie è arrivato in Ticino

Dal 24 novembre al 3 dicembre lo spettacolo itinerante più popolare a livello nazionale fa tappa ad Agno, unica nella Svizzera italiana – In attesa di emozioni e magie, ecco il dietro le quinte dei lavori di montaggio e preparazione
L'unica tappa ticinese è ad Agno dal 24 novembre al 3 dicembre
Jona Mantovan
21.11.2023 15:15

Agno, zona Bolette. A pochi passi dalla stazione del trenino per Ponte Tresa, quello che per quasi tutto l'anno è solo un pratone in queste ore si sta preparando per vestirsi a festa. È qui che, dal 24 novembre al 3 dicembre, il Circo Knie si fermerà per portare la magia di uno spettacolo di livello a tutto il pubblico della Svizzera italiana. Emozioni e tanto divertimento in una tournée 2023 partita da San Gallo, tra l'altro con un primato mondiale: dieci motociclisti volteggiano sfrecciando a 70 chilometri orari all'interno di una sfera costruita con griglie d'acciaio. Un modo per coniugare tradizione e modernità.

Ma nel repertorio ci sono anche coreografie equine, acrobazie, numeri comici. Un'altra novità di questa edizione, poi, è costituita da una gigantesca cascata d'acqua. Davvero mozzafiato, secondo testimonianze di spicco che invitano ad ammirarla dal vivo. I suoi potenti getti d'acqua sono controllati da un sistema di ugelli per comporre sofisticati disegni dettagliatissimi che sembrano volare a mezz'aria.

In attesa di tutto questo e tanto altro, però, nell'area è ancora tutto un via vai di macchinari, operai, materiali di ogni tipo e dimensione. In meno di un'ora, tuttavia, il grande meccanismo fatto di mezzi e persone coordinati alla perfezione come un grande orologio issa il tendone, simbolo di ogni spettacolo itinerante. Il tepore del sole saluta le maestranze all'opera ancora qualche giorno prima della serata d'inaugurazione della tappa ticinese. In mezzo agli operai c'è pure Ivan Knie, figlio di Géraldine e all'ottava generazione della dinastia circense. Il tempo di appoggiare il martello usato per sistemare il binario di una fila di riflettori che sta per essere sollevata ed ecco che dedica qualche minuto al Corriere del Ticino. «Sono nato e cresciuto nel mondo del circo, questa è tutta la mia vita», spiega il 22.enne, sereno e sorridente.

«Non riuscirei a immaginarmi una vita differente da questa. Sì, è proprio la mia casa», esclama il giovane, che si occupa anche delle scuderie e dei numeri con i cavalli. «Oggi (lunedì, ndr) è il primo giorno di montaggio. Siamo arrivati questa mattina da Zugo. Abbiamo appena concluso di sollevare il tendone e stiamo preparando tutta la parte tecnica dello spettacolo. Domani continueremo a montare le sedie, la facciata e tutto il resto», afferma mentre invita ad allontanarsi dal «centro dell'azione» per raggiungere un punto più calmo.

Un sacco di lavoro, insomma, tutto deve essere coordinato alla perfezione. «Sì, certo! Se non fosse così, avremmo davvero un grossissimo problema. Nonostante sia pianificato tutto alla perfezione, potrebbe capitare che ci siano dei contrattempi, ma fino ad ora è andato tutto bene». La grande squadra avrà due settimane intense ad Agno, unica tappa ticinese. Una volta finito qui, sarà la volta di Lucerna, fino al 5 gennaio.

Lo spettacolo acquatico è qualcosa di molto speciale, un livello che si trova solo nei grandi teatri stabili di Las Vegas

In centinaia all'opera

Knie si sofferma sulla novità di quest'anno, lo spettacolo acquatico. «È una cosa molto, molto speciale. Normalmente operazioni di questo livello si trovano solo nei grandi teatri stabili a Las Vegas. Stiamo parlando di produzioni grandissime, proposte per dodici mesi all'anno sempre nello stesso luogo. Noi, invece, siamo stati in grado di portare questa tecnica in una rappresentazione itinerante, costantemente in viaggio in un ventaglio di 25 città differenti in tutta la Confederazione e nell'arco di poco meno di dieci mesi».

Un vero e proprio fiore all'occhiello, quindi. Con giochi di luce e numeri acrobatici aerei «inseriti in una cascata d'acqua che cade da sopra, proprio dal centro del tendone, dal suo punto più alto». Un vanto per tutto il gruppo, composto da un'ottantina di persone dedicate al montaggio della struttura. «Senza dimenticare una quarantina di artisti, una decina di tecnici dietro le quinte e un'altra decina all'ingresso principale per la gastronomia». Tanti reparti diversi che fanno funzionare tutto «come si deve».

Porterò agli spettatori un numero con i cavalli a cui tengo molto e che sognavo di mostrare sin da quando ero molto piccolo. Si tratta di una rappresentazione molto tradizionale ideata e presentata per la prima volta dal mio bisnonno

Da 104 anni per la Svizzera

Non si possono non spendere un paio di parole sulla specialità di Ivan, i cavalli: «In questa stagione abbiamo 34 esemplari, 28 li presenterò io stesso in pista. Porterò agli spettatori un numero molto particolare, che sognavo di tenere già da quando ero molto piccolo e presentato per la prima volta dal mio bisnonno (Fredy Knie Senior, ndr). Un numero molto tradizionale, quindi, che ho il piacere e la grande emozione di presentare anche al pubblico ticinese. È davvero bellissimo poter mostrare questo numero con i miei cavalli».

Il suo sguardo si volta un istante verso il grande cantiere, tutto sommato a buon punto. Già sembra di vedere gli zoccoli dei maestosi animali battere a suon di musica sul palcoscenico dalla pianta circolare, illuminato da decine e decine di fari di tutti i colori mentre anche la musica fa la sua parte nel lasciare a bocca aperta grandi e piccini.

Le giacche degli addetti ai lavori, fra l'altro, hanno un ricamo personalizzato con il logo Knie collocato sotto un grande «100», il traguardo tagliato nel 2019 con, appunto, la centesima tournée. «Già – riprende Ivan Knie –. Quest'anno sono 104 anni che giriamo in Svizzera. Lo facciamo ogni anno e ogni edizione, per noi, è sempre più speciale. Vogliamo fare sempre meglio e presentare uno spettacolo sempre più forte dell'anno precedente».

Con un sorriso, e sotto il richiamo di un collega da lontano, conclude esclamando: «E spero che saremo capaci di farlo per... almeno i prossimi 96 anni».

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