SUPSI e FFHS ancora unite: «Così rafforziamo l’offerta»

Una firma simbolica sottoscritta sul passo della Novena fra la ticinese SUPSI e la scuola universitaria vallesana FFHS. I rappresentanti di autorità scolastiche e cantonali, oggi, hanno rinnovato l’accordo di affiliazione, rilanciando la collaborazione tra i due atenei.
Sono passati poco più di vent’anni da quando l’allora Consigliere di Stato ticinese Gabriele Gendotti e l’omologo vallesano Claude Roch firmarono il primo accordo di affiliazione fra la SUPSI e la FFHS. Da allora, il Canton Ticino ha svolto la funzione di cantone responsabile per lo sviluppo della FFHS all’interno della SUPSI. «I termini dell’accordo non sono cambiati», spiega al CdT Franco Gervasoni, direttore generale della SUPSI. Il quale spiega: «L’affiliazione ha un’origine storica. Nel 2003 la Confederazione aveva deciso che potevano esserci solo 7 scuole universitarie professionali». Di qui, la necessità per la Fernfachhochschule Schweiz (FFHS) di affiliarsi a un’altra SUP. Alla fine, la scelta cadde sulla SUPSI. Ma con quali vantaggi per la scuola ticinese? Ancora Gervasoni: «Oggi, la SUPSI, grazie a questa scuola affiliata, ha potuto formare circa un quarto dei suoi studenti (vedi box a lato) nella modalità che le è propria, ossia attraverso l’insegnamento a distanza». Come ricordato durante l’incontro, la FFHS è stata infatti pioniera nella didattica online. Oggi, la formula prevede l’80% di studio online e il 20% di formazione in presenza in una delle sedi di Zurigo, Berna, Basilea, San Gallo o Briga. L’offerta formativa comprende percorsi di formazione di base e continua in rami dell’economia, della tecnologia, dell’informatica, della salute e nell’e-didattica. «Un chiaro vantaggio per la SUPSI oggi è rappresentato dalla possibilità di offrire, in tutto il territorio della Svizzera tedesca, un tipo di formazione non disponibile presso altre SUP, con un chiaro impatto anche a livello di immagine e di contatti oltralpe».
Accanto, poi, ci sono anche vantaggi operativi: «Collaboriamo e ci confrontiamo su diversi fronti. Ad esempio, la ventennale esperienza di FFHS nella didattica a distanza si è rivelata cruciale durante la pandemia di COVID. La possibilità di dialogare con esperti del settore ci ha consentito di reagire prontamente e in modo efficace».
Ma questo è solo un esempio. Il cambiamento più significativo nel rinnovo dell’accordo di affiliazione riguarda il sostegno indiretto che la SUPSI ottiene dal Canton Vallese: «Lo scorso 15 maggio il Parlamento vallesano ha infatti approvato all’unanimità la revisione totale della legge sulla formazione e la ricerca delle scuole universitarie, inserendo la possibilità di finanziare direttamente la FFHS. Nelle casse della Fernfachhochschule arriveranno 1,5 milioni di franchi in più per sviluppare progetti di ricerca. Il che, indirettamente, ossia in termini di forza propositiva, andrà a beneficio anche della SUPSI».
Tornando all’offerta formativa, quella della FFHS è in tedesco e si rivolge alla Svizzera tedesca. «In alcuni ambiti (come informatica, economia aziendale) offriamo corsi simili. In altri, invece, (come l’osteopatia o la salute&dietetica) loro offrono corsi specifici che non esistono in italiano nella SUPSI». Ciò non toglie che la ricerca fatta nei singoli atenei sia a vantaggio anche dell’altra scuola professionale, conclude Gervasoni: «Oggi la FFHS, a differenza di 20 anni fa, avrebbe la possibilità di diventare una SUP autonoma. La legge federale infatti è cambiata. Potrebbe accreditarsi separatamente dalla SUPSI. Abbiamo però deciso di rimanere uniti per i prossimi 15 anni perché ci sono, come visto, diversi vantaggi».