Il caso

Accolto un ricorso di Greenpeace contro l'estensione del campo di utilizzo di un insetticida

Le autorità devono verificare se il prodotto può essere autorizzato per usi diversi da quelli previsti inizialmente: lo ha deciso il Tribunale federale
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Ats
18.06.2025 12:06

Il Tribunale federale (TF) ha accolto un ricorso di Greenpeace contro l'estensione del campo di utilizzo di un insetticida. Le autorità devono verificare se il prodotto può essere autorizzato per usi diversi da quelli previsti inizialmente.

Nel 2012, Syngenta ha ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio per il suo prodotto fitosanitario Force 20 CS, che contiene teflutrin. Otto anni dopo, l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) ha accettato una richiesta di estensione del campo di utilizzo di questo insetticida.

Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha respinto il ricorso di Greenpeace, che si opponeva a questa estensione e chiedeva un divieto generale del prodotto. L'organizzazione sosteneva che il teflutrin minaccia la biodiversità e non avrebbe dovuto essere autorizzato.

Valutazione complementare

In una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale federale ha accolto il ricorso di Greenpeace e ha rinviato il caso all'Ufficio federale per la sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), che ora è competente. In primo luogo, i giudici hanno stabilito che l'omologazione del teflutrin, già approvata, in linea di principio non deve essere riesaminata nell'ambito della procedura di estensione. Questo perché l'omologazione e l'estensione non sono direttamente collegate.

Per quanto riguarda l'estensione, la seconda Corte di diritto pubblico ha ritenuto che non si potesse escludere che, nelle condizioni di utilizzo proposte da Syngenta, il prodotto si riversasse nelle acque superficiali. L'USAV è quindi tenuto a valutarne gli effetti sugli organismi acquatici, «cosa che è stata inammissibilmente omessa».

Per quanto riguarda l'impatto negativo sugli artropodi utili sollevato dal ricorrente, la Corte ritiene che l'Ufficio possa fare riferimento alla cosiddetta tesi della «rigenerazione». Secondo questa teoria, l'effetto negativo è considerato accettabile quando si stabilisce che le popolazioni di organismi non bersaglio presenti sulle superfici non trattate si rigenerano dopo un anno.

L'USAV deve valutare se l'estensione dell'applicazione del prodotto debba essere limitata nello spazio e nel tempo, in modo che la rigenerazione di queste popolazioni sia efficace.

Le reazioni di Greenpeace e Syngenta

In un comunicato, Greenpeace accoglie con favore la decisione del TF. Con questa sentenza, «il Tribunale federale si è pronunciato a favore della diversità delle specie», sottolinea Iris Menn, direttrice dell'organizzazione, citata nella nota. «Le autorità di approvazione (dei prodotti fitosanitari) non devono agire come ausiliari dell'industria agrochimica».

Contattato da Keytone-ATS, un portavoce di Syngenta ha sottolineato che i giudici di Losanna hanno confermato che non è necessario un nuovo riesame generale in caso di richiesta di estensione del campo di utilizzo. Il gruppo considera questo aspetto «molto positivo e decisivo».

Syngenta analizzerà attentamente i fattori di valutazione per l'estensione, ma si rammarica che l'agricoltura svizzera debba ancora aspettare prima di poter utilizzare un prodotto importante per il trattamento delle sementi di mais.