Addio alla doppia cittadinanza automatica: ecco che cosa cambia per i figli degli svizzero-italiani

Ottenere il passaporto italiano, per chi vive nella Confederazione ma ha genitori svizzero-italiani, è ora più difficile. Lo ha stabilito il Parlamento italiano a metà maggio. Pochi giorni fa, l’Ambasciata d’Italia a Berna ha informato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) tramite una «Nota verbale». Che cosa cambia concretamente? Ecco le risposte alle principali domande.
Sono svizzero, ma uno dei miei genitori ha il passaporto italiano. Io ne ho diritto?
Fino a quest’anno sì e con poche limitazioni. È il principio dello «ius sanguinis», il «diritto di sangue». La cittadinanza italiana (anche se si nasce all’estero, ad esempio in Svizzera) si acquisisce per filiazione paterna o materna, indipendentemente dal luogo di nascita. Concretamente: se la madre o il padre (o anche solo un nonno) ha il passaporto italiano, anche il figlio ne ha diritto, pure se non è nato in Italia, né ci ha mai vissuto.
Che cosa ha deciso il Parlamento italiano?
Il decreto proposto dal Governo Meloni - votato lo scorso maggio a Roma e che modifica la Legge 91/1992 - introduce alcune limitazioni nei criteri di trasmissione della cittadinanza «iure sanguinis» a chi nasce all’estero. I discendenti di cittadini italiani, nati all’estero, saranno automaticamente cittadini solo per due generazioni: solo chi ha almeno un genitore o almeno uno dei nonni nato in Italia sarà cittadino tricolore dalla nascita. «In base alla nuova normativa, la trasmissione della cittadinanza italiana dovrà essere appurata caso per caso dalla sede consolare competente», spiega l’Ambasciata italiana a Berna in una nota verbale inviata questo mese al DFAE. La stretta impedisce l’iscrizione automatica all’anagrafe dei bambini nati all’estero e figli di genitori con duplice passaporto.
A chi si applica questo cambiamento?
I nuovi limiti valgono soltanto per chi ha un’altra cittadinanza (in modo da non creare apolidi), ad esempio chi ha il doppio passaporto svizzero-italiano. Finora bastava avere almeno un genitore o un nonno originario del Belpaese per avere diritto al passaporto. Questo non è più sufficiente per le generazioni future: ora non si dovrà nemmeno essere figli di italiani con il doppio passaporto (in questo caso svizzero e italiano), altrimenti le cose si complicano. Le autorità italiane potrebbero negare la cittadinanza. I figli di italiani acquisiranno automaticamente la cittadinanza solo se nascono in Italia. Oppure se, prima della loro nascita, uno dei genitori (in possesso della cittadinanza tricolore) ha risieduto «almeno due anni continuativi in Italia».
Perché questa modifica interessa da vicino il Ticino?
Oggi, l’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero (AIRE) conta circa sei milioni di cittadini italiani residenti fuori dai confini nazionali. In Svizzera sono circa 350 mila: è la comunità straniera più numerosa nella Confederazione. Considerando chi possiede il doppio passaporto (stando ai dati del 2021, il 19% degli svizzeri residenti aveva un’altra nazionalità), il numero di italiani che vivono nella Confederazione si avvicina alle 650 mila unità. Dai dati dell’Ufficio di statistica del Canton Ticino, emerge che tra la popolazione residente permanente nel nostro Cantone, gli italiani sono poco più di 63 mila. Sono quindi tuttora molte le persone - anche di terza o quarta generazione - che pur essendo svizzeri e nati in Svizzera, hanno la possibilità di ottenere (o di far ottenere ai figli) il passaporto italiano.
Le nuove norme prevedono eccezioni?
Stando alla Nota verbale dell’Ambasciata inviata ai servizi di Ignazio Cassis, si precisa che ci sono eccezioni: i figli, che erano minorenni al 24 maggio 2025 (ovvero quando è entrata in vigore la legge), potranno essere ancora registrati entro il 31 maggio 2026. C’è anche la possibilità, per chi vuole riacquisire la cittadinanza italiana, di fare richiesta entro il 31 dicembre 2027. Spetta alle autorità italiane decidere.
Perché Roma ha deciso questa stretta?
Gli italiani residenti all’estero sono oltre sei milioni e il numero di potenziali aspiranti alla cittadinanza italiana - con il passare delle generazioni - è in crescita. Pertanto, il governo Meloni vorrebbe evitare che le future generazioni (ad esempio in Sud America) possano ottenere facilmente il passaporto italiano pur non avendo alcun legame con l’Italia.