La storia

Addormentarsi ad Amsterdam e svegliarsi a Zurigo

Il prossimo dicembre entrerà in servizio il treno notturno che collegherà i Paesi Bassi alla Confederazione – Il viaggio «lento» sta suscitando sempre più interesse e curiosità – Ne parliamo con Armando Troncana, direttore di Svizzera Turismo per il Benelux
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Marcello Pelizzari
11.11.2021 06:00

Recita l’adagio: Dio ha fatto il tempo, ma l’uomo ha fatto la fretta. E la nostra, si sa, è un’epoca frenetica. Agitata, anche. Sempre di corsa, come formiche impazzite alla ricerca di chissà che cosa. Qualcuno, però, sta riscoprendo il piacere della lentezza. Anche, se non soprattutto, per abbracciare paroloni come sostenibilità o neutralità. E, di riflesso, dare una mano a un pianeta sempre più sofferente. Svizzera Turismo è parte di questa riscoperta. Lo dimostra una recente iniziativa nelle stazioni ferroviarie di Amsterdam e Utrecht, nei Paesi Bassi, incentrata sulle peculiarità e sulle bellezze del nuovo (vecchio) treno notturno che entrerà in servizio il prossimo dicembre. E che collegherà il Paese dei tulipani a Basilea e Zurigo. E viceversa. Tutto in una notte, già. Senza stress, senza patemi, senza attese a volte infinite in aeroporto. Con un risparmio netto in termini di emissioni di CO2. Niente male. Per capirne di più ci siamo rivolti ad Armando Troncana, direttore di Svizzera Turismo per Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Il cosiddetto Benelux. «È interessante, innanzitutto, sottolineare come i flussi turistici verso la Svizzera dal Benelux siano già tornati più o meno ai livelli pre COVID» esordisce il nostro interlocutore. «È un segnale positivo, anche in ottica futura. D’altronde, conosciamo l’importanza di questa fetta di mondo per il mercato elvetico».

Durante la pandemia abbiamo mantenuto una comunicazione stabile sul mercato. Dovevamo rimanere nella testa della gente

Amate montagne
A olandesi, belgi e lussemburghesi – insomma – il nostro Paese piace. E pure parecchio. «Piacciono le montagne» prosegue Troncana. «Lo dico perché, oramai, vivo nei Paesi Bassi da un anno. E posso garantirvi che il nome si addice perfettamente alla conformazione del territorio. Di montagne, qui, non se ne vedono. Per contro, qui amano le attività fuori porta. Passeggiate e gite in bicicletta. Un paesaggio come quello elvetico, beh, è sicuramente allettante. Come lo è la natura. Sì, siamo contenti che la Svizzera sia molto ambita e ricercata fra i viaggiatori del Benelux».

Il legame con il nostro Paese, va ricordato, non si è mai spezzato. Nemmeno durante le fasi più acute della pandemia, quando abbiamo imparato cosa significa la parola lockdown. «È stata un’esperienza nuova» rileva Troncana. «Dovevamo fare di tutto e di più affinché la Svizzera rimanesse, quantomeno, nello spirito di chi ama viaggiare. Sapevamo, in fondo, che non appena possibile le persone sarebbero tornate a muoversi. E a visitare la Confederazione. Durante la pandemia, quindi, abbiamo mantenuto una comunicazione stabile sul mercato. Dovevamo appunto rimanere nella testa della gente».

Un mercato ambito
Dicevamo dell’importanza, per il mercato svizzero, del Benelux. «Noi calcoliamo soprattutto i pernottamenti alberghieri» dice Troncana. «Il coronavirus ha un po’ scombinato i piani, ma siamo a 1,4 milioni di pernottamenti all’anno in tutta la Svizzera. Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo occupano stabilmente la quinta-sesta posizione nel ranking specifico. Erano Paesi protagonisti prima della pandemia, lo saranno anche in seguito».

Lo saranno, a maggior ragione, da dicembre in avanti. Quando, cioè, il nuovo treno notturno che collegherà Amsterdam alla Svizzera entrerà in funzione. Per capirci: la partenza è fissata alle 20.30, l’arrivo all’indomani a Basilea è previsto alle 6.20 mentre a Zurigo si scenderà alle 8.05. Poco meno di dieci ore nel primo caso, undici ore e trentacinque minuti nel secondo. Tutto in una notte, di nuovo. Svizzera Turismo è intervenuta nel discorso con un’iniziativa interessante nelle stazioni di Amsterdam e Utrecht, con tanto di biglietti gratuiti da distribuire agli interessati. Ancora Troncana: «Il viaggio in treno si allinea perfettamente alla nostra iniziativa Swisstainable, lanciata a livello mondiale e dedicata alla sostenibilità. Il mercato risponde molto bene a questi temi, gli stessi viaggiatori si aspettano che la Svizzera possa offrire soluzioni vantaggiose per l’ambiente. Esisteva già un treno giornaliero fra Amsterdam e Basilea. Ora c’è questa possibilità del notturno che darà un’opzione in più a chi desidera viaggiare in maniera semplice e sostenibile».

Si sta riscoprendo, per certi versi, il viaggio filosofico. Sebbene il treno rimanga un mezzo piuttosto veloce

Un viaggio filosofico
Il treno notturno, ribadisce Troncana, sta suscitando curiosità e interesse. «C’è una buona rispondenza» conferma il direttore. «Il treno notturno era la normalità venti, trent’anni fa. Tante persone che abbiamo incrociato in stazione, nel corso della nostra iniziativa, ci hanno ricordato proprio questa cosa. Ci hanno raccontato delle loro vacanze da bambini e dei loro viaggi. E si sono rallegrati di questo, chiamiamolo così, ritorno. Non si tratta di una moda passeggera. Ma di una tendenza che sta riguardando l’intera Europa. Sì, sentiamo un forte interesse verso gli spostamenti lunghi in treno».

A proposito del piacere della lentezza, Troncana spiega: «Si sta riscoprendo, per certi versi, il viaggio filosofico. Sebbene il treno rimanga un mezzo piuttosto veloce. Nelle nostre promozioni, ad esempio, insistiamo proprio sul fatto che la sera sei ad Amsterdam e all’indomani ti trovi non solo a Basilea o a Zurigo, ma con un ulteriore sforzo sei già sulle piste a sciare. Credo che questa offerta intercetti una volontà. Quella di prendersi più tempo per muoversi. Facendo magari uno o due viaggi in meno all’anno. Ma vivendoli più intensamente. E il treno, va da sé, treno aiuta».