Clima

Agenda 2030: forti critiche alla strategia del governo

Non vincolante, vaga e poco ambiziosa: la proposta del Consiglio federale ha suscitato diverse reazioni
© CdT/Gabriele Putzu
Ats
18.02.2021 18:24

Non vincolante, vaga, poco ambiziosa: la strategia del Consiglio federale per l’attuazione dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in consultazione fino ad oggi, ha suscitato una valanga di critiche.

La Rete di soluzioni per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Solutions Network, SDSN) afferma senza mezzi termini che «questo progetto governativo non consentirà alla Svizzera di raggiungere i 17 obiettivi fissati dall’Agenda». Per i membri della SDSN - oltre 60 organizzazioni di punta attive nella scienza, nell’economia, nella società civile, nella politica e nella cultura - a mancare sono le soluzioni concrete per evitare l’annunciata crisi ecologica e sociale.

Occorrono insomma obiettivi più ambiziosi, un piano finanziario e il coinvolgimento di attori chiave della scienza, dell’economia e della società civile. Manca anche un sistema di controllo. Queste esigenze sono formulate da tutte le organizzazioni non governative (ONG) che si sono espresse e da alcuni partiti, come i Verdi e il PS.

Valutazione impossibile

Anche il PLR non lesina le critiche: il piano non spiega come attuare gli obiettivi, come verificarli e neppure come finanziarli. Ciò rende impossibile effettuare una seria valutazione, sostengono i liberali radicali, appoggiati anche dall’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM). Quest’ultima respinge la strategia presentata che «discrimina apertamente vari settori dell’economia, come la mobilità e alcuni servizi».

Pure l’UDC boccia la strategia, poiché talune esigenze in essa contenute sono attualmente oggetto di una consultazione in Svizzera. Il governo non può intervenire in questo processo democratico attraverso una «campagna controllata in modo centralizzato, con il pretesto della sostenibilità, con ogni sorta di rivendicazioni politiche molto controverse».

Obiettivi contraddittori

Per i Verdi liberali, al piano proposto manca «una visione chiara e l’intenzione di avviare una trasformazione». La Svizzera dovrebbe invece avere un ruolo di primo piano nell’attuazione dell’Agenda 2030, sostengono SDSN, Verdi e l’Aiuto delle chiese evangeliche della Svizzera (ACES).

Per gli ecologisti e il PS, l’obiettivo dello sviluppo sostenibile non può essere raggiunto finché il dogma della crescita perpetua, in contraddizione con la realtà di un pianeta finito, non sarà rimesso in discussione.

Le priorità fissate dal Consiglio federale - biodiversità, clima e modelli di consumo - sono certamente quelle giuste, ammette Pro Natura. Ma il progetto non dice, ad esempio, come conciliare obiettivi potenzialmente contraddittori, come garantire uno spazio sufficiente per la biodiversità in Svizzera coprendo nel contempo il fabbisogno abitativo.

Secondo la Piattaforma Agenda 2030 - una coalizione di circa 50 associazioni, federazioni, ONG e sindacati dalla Svizzera - il progetto del Consiglio federale molto spesso si limita ad esporre decisioni già prese. Inoltre la strategia contiene iniziative controproducenti, come i continui investimenti nei combustibili fossili.

L’Alleanza del Centro è invece l’unico partito a sostenere il piano del Consiglio federale, anche se viene giudicato non sufficientemente ambizioso per raggiungere gli obiettivi in esso contenuti. L’ex PPD parte comunque dal presupposto che verranno proposti «strumenti concreti per attuare le linee guida».

Strumento non vincolante

Adottata nel 2015, l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite non è giuridicamente vincolante, ma definisce un quadro di riferimento. La strategia del Consiglio federale, dalla durata di dieci anni, definisce le priorità nei settori in cui ritiene necessario agire.

Tre sono gli ambiti prioritari: «Consumo e produzione sostenibili», «Clima, energia e biodiversità» e «Pari opportunità». A completamento della Strategia, sarà adottato un piano d’azione volto a concretizzare entro il 2021-2023 gli obiettivi e gli orientamenti strategici.