«Al momento non c’è pericolo per i soldati svizzeri della KFOR»

«La situazione in Kosovo è tesa e nel Nord del Paese è particolarmente fragile. Da giorni vengono erette barricate lungo le strade e nei pressi del confine», conferma Daniel Seckler, capo della comunicazione di Swissint, il Centro di competenza dell’Esercito svizzero per il promovimento della pace a livello internazionale. Dal 1999, una parte delle forze armate elvetiche - la Swisscoy, da «Swiss Company» - è presente nel Paese a sostegno della forza multinazionale della NATO in Kosovo (KFOR, da «Kosovo Force»). «Al momento sono 195 i membri dell’Esercito che si trovano in Kosovo», aggiunge Seckler, spiegando che si tratta del contingente massimo previsto dal Consiglio federale.
Nessun pericolo
«Analizziamo e valutiamo costantemente l’evoluzione e al momento non ci sono pericoli per i nostri soldati. Naturalmente – sottolinea Seckler - la sicurezza dei membri dell’Esercito svizzero ha la massima priorità: in linea di principio, i soldati della Swisscoy potrebbero ritirarsi dal Kosovo in qualsiasi momento. È una decisione che deve essere presa dal Consiglio federale se, ad esempio, non dovesse più essere garantita la sicurezza. Al momento però non è un’opzione».
Missioni invariate
Per il portavoce di Swissint, «anche grazie all’impegno della KFOR la situazione nel resto del Paese è sostanzialmente stabile». Pertanto, il ruolo della Svizzera rimane invariato: «Le missioni dei nostri soldati non sono cambiate nonostante la recente escalation. Facciamo parte di un’organizzazione internazionale e ognuno ha il suo incarico. I membri di Swisscoy continuano a svolgere i loro normali compiti all’interno della KFOR: garantire un ambiente stabile e sicuro, ma anche permettere la libertà di movimento di tutte le persone in Kosovo». Tra i compiti di Swisscoy ci sono anche prestazioni nell’ambito dell’assistenza medica, della logistica con trasporti stradali e aerei nonché a favore della polizia militare e dell’eliminazione di munizioni inesplose.
Lo scorso mese l’Esecutivo ha trasmesso al Parlamento il messaggio relativo alla proroga di tre anni dell’impiego dell’esercito a sostegno della KFOR. Il Governo vuole inoltre avere la possibilità di aumentare l’effettivo del contingente nel corso del mandato di al massimo 30 militari. In caso di minaccia accresciuta per la Swisscoy, tuttavia, il contingente può essere rinforzato a breve termine per garantire la sua protezione.
L'appello del DFAE
Solo due giorni fa il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), tramite un tweet, ha invitato «tutte le parti interessate ad astenersi da qualsiasi azione che possa ulteriormente aggravare la situazione. KFOR ed EULEX – la missione dell'Unione europea in Kosovo per la realizzazione di un sistema fondato sullo stato di diritto - sono essenziali per mantenere l'ordine e la sicurezza delle comunità locali nel nord del Paese».