Territorio

Al via la caccia preventiva di grandi predatori

Per contenere la popolazione di lupi in Svizzera l’Esecutivo ha adottato una prima modifica, per il momento temporanea, della legge sulla caccia – A determinate condizioni, già a partire da dicembre l’abbattimento sarà possibile prima che l’animale provochi danni – La completa riforma arriverà nel 2025
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Red. Ticino&Svizzera
02.11.2023 09:15

Fra poco meno di un mese, ossia a partire dal mese di dicembre, in Svizzera sarà resa possibile la regolazione preventiva dei branchi di lupi volta a prevenire futuri danni, ma a condizioni ben definite. È quanto ha stabilito ieri il Consiglio federale che, per arginare la popolazione di lupi nel nostro Paese, ha approvato una modifica dell’ordinanza sulla caccia.

Con questa decisione dell’Esecutivo entrerà così in vigore, a tempo determinato, la prima parte della nuova legge sulla caccia approvata dal Parlamento nel 2022. Ciò, va da sé, per fare fronte alle notevoli sfide che la presenza dei grandi predatori comporta, in particolare per l’economia alpestre con ovini e caprini.

Le motivazioni

L’aumento della popolazione dei lupi «ha imposto questa rapida messa in vigore parziale», ha dichiarato in conferenza stampa il responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), il democentrista Albert Rösti.

Concretamente, dal prossimo mese i Cantoni potranno abbattere degli esemplari di lupo per prevenire futuri danni, e non più intervenire a posteriori quando il danno è già stato causato.

Rösti, a sostegno della decisione, ha inoltre ricordato la crescita esponenziale di questi grandi predatori registrata in Svizzera nel giro di pochi anni. «Nel 2020 in Svizzera erano presenti complessivamente undici branchi e poco più di cento lupi, mentre attualmente si contano 32 branchi e circa 300 grandi predatori».

Nel 2019, stando ai dati diramati dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), nella Confederazione i lupi hanno inoltre predato 446 animali da reddito, mentre nel 2022 sono state registrate ben 1.480 predazioni.

Resta una specie protetta

Una crescita esponenziale alla quale va posto «urgentemente » un freno, senza però dimenticare che il lupo resta un animale protetto, ha dichiarato Rösti ieri pomeriggio a Berna. «È importante che, nonostante le nuove disposizioni, sia rispettata la Convenzione di Berna».

I Cantoni potranno pertanto abbattere interi branchi solo in casi motivati e a condizione che sia garantito il numero minimo di branchi in una data regione, ha spiegato il consigliere federale.

«Secondo l’ordinanza sulla caccia, la Svizzera è suddivisa in cinque regioni: in quelle più grandi (come quella che comprende Ticino, Grigioni e San Gallo, ndr) devono sempre essere presenti almeno tre branchi, mentre in quelle più piccole due».

Inoltre, è stato chiarito, non sarà possibile regolare a titolo preventivo branchi che non hanno provocato danni. La regolazione preventiva intende rendere di nuovo timorosi i lupi e far sì che non si avvicinino all’uomo o a villaggi, ha poi ricordato Rösti.

Di conseguenza, la popolazione di lupi in singole regioni potrebbe essere superiore al numero minimo di branchi stabilito. Ciò consente di mantenere la popolazione di lupi in Svizzera, riducendo allo stesso tempo i danni. Per procedere alla regolazione rimane, come finora, obbligatoria l’approvazione da parte della Confederazione.

Il pacchetto completo

La prima parte dell’ordinanza sulla caccia modificata entrerà inizialmente in vigore a tempo determinato. Dopodiché, il Consiglio federale invierà in consultazione nella primavera 2024 le disposizioni ora adottate per la regolazione dei branchi insieme alle altre disposizioni della legge sulla caccia riveduta.

L’intero pacchetto entrerà in vigore a titolo definitivo solo il primo febbraio 2025.