Al via la campagna «16 giorni contro la violenza di genere»

Da domani al 10 dicembre 300 organizzazioni prenderanno parte alla campagna nazionale «16 giorni contro la violenza di genere». Il focus è sulle donne e le persone queer con disabilità, che subiscono da due a quattro volte più violenze rispetto alle persone senza disabilità.
Si tratta infatti di gruppi ignorati dalle statistiche e dalle politiche pubbliche, denuncia l'ONG Frieda in un comunicato odierno. «Non siamo visti, siamo ignorati ed è una scelta politica. Urge cambiare questa situazione», commenta la co-direttrice della rete Netzwerk Avanti, Namila Altorfer.
Inoltre la coincidenza di sessismo e abilismo (la discriminazione contro le persone con disabilità) espone queste persone a un doppio problema: un maggiore rischio di subire violenza e la minore possibilità di richiedere aiuto e sostegno.
In Svizzera, denuncia la nota, solo pochi dispositivi di sostegno sono davvero accessibili, ciò a causa della mancanza di volontà politica. È infatti raro trovare case protette e centri di consulenza completamente senza barriere, siti web accessibili e informazioni disponibili in linguaggio semplificato o in lingua dei segni. «L'accessibilità è un diritto umano. Laddove le persone sono sistematicamente escluse, si instaura una violenza quotidiana e strutturale», avverte Saphir Ben Dakon, vicepresidente di Agile Suisse, l'organizzazione mantello svizzera delle associazioni di auto-aiuto e di auto-rappresentanza delle persone con disabilità.
Senza dati affidabili, formazione del personale e risorse sufficienti la Convenzione di Istanbul e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità rimangono dunque valide soltanto sulla carta.