Losanna

Alla sbarra 12 attivisti per il clima

Devono rispondere di un’azione condotta nel novembre 2018 nei locali di Credit Suisse - Si tratta del primo processo di questa portata in Svizzera dall’inizio della mobilitazione contro il riscaldamento climatico - LE FOTO
© KEYSTONE/Jean-Christophe Bott
Ats
07.01.2020 11:49

(Aggiornato alle 17.50) Si è aperto oggi davanti al tribunale distrettuale di Renens (VD) il processo nei confronti di dodici attivisti per il clima, chiamati alla sbarra per un’azione condotta nel novembre 2018 nei locali di Credit Suisse a Losanna. La sentenza è attesa per lunedì prossimo.

Si tratta del primo processo di questa portata in Svizzera dall’inizio della mobilitazione contro il riscaldamento climatico. Sono previsti tre giorni di dibattimenti. I dodici imputati - cinque donne e sette uomini - sono difesi da un collettivo di tredici avvocati. Rappresentano i ragazzi gratuitamente perché convinti della legalità della loro azione.

Circa 60 simpatizzanti si sono presentati per sostenere gli imputati, che fanno parte del movimento ecologista Lausanne Action Climat.

La prima giornata di processo è stata in particolare dedicata ai testimoni, fra questi Sonia Seneviratne, professoressa del Politecnico federale di Zurigo (ETH), e Jacques Dubochet, premio Nobel per la chimica nel 2017. Entrambi hanno sottolineato l’influenza delle energie fossili sulle emissioni di CO2.

Alla fine di novembre, i legali hanno già rivelato parte della loro strategia di difesa. Sostengono che gli attivisti, di età compresa tra i 21 e i 34 anni, hanno agito per uscire dallo stato di emergenza climatica e allertare la società. Considerano quindi giustificata la loro azione.

Quest’ultima si è svolta il 22 novembre 2018. I dodici hanno occupato i locali di Credit Suisse per un’ora e mezza. Vestiti da tennisti, hanno denunciato «l’ipocrisia di una banca che utilizza l’immagine positiva di Roger Federer nelle sue campagne, perseguendo al tempo stesso una politica di investimenti dannosi per l’ambiente», come per esempio nel controverso oleodotto nello Stato del Sud Dakota (Usa).

Alla fine di dicembre 2018 Credit Suisse ha sporto denuncia. Nella primavera del 2019, i dodici sono stati condannati tramite decreto d’accusa a 30 aliquote giornaliere sospese per due anni e a multe dai 400 ai 600 franchi ciascuno, convertibili in 13-20 giorni di reclusione, per violazione di domicilio e resistenza agli ordini della polizia. Gli attivisti hanno presentato ricorso e per questo motivo si tiene ora il processo.

Azioni simili a quella di Losanna si sono svolte lo stesso giorno a Basilea e Ginevra. Nella città renana, tuttavia, gli attivisti hanno protestato non nei locali di Credit Suisse, ma sul marciapiede davanti alla sede della banca. La polizia non è intervenuta. Nei prossimi mesi in Svizzera si svolgeranno altri processi di questo tipo.

Credit Suisse non si è presentata al processo. Contattato dall’agenzia Keystone-ATS, il gigante bancario ha affermato che intende allineare «il portafoglio degli investimenti agli accordi di Parigi sul clima».