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«Alle persone fortemente indebitate deve essere concesso il diritto a rifarsi una vita»

È il parere dalla Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N), che ha avviato oggi la deliberazione di dettaglio sulla modifica di legge sulla esecuzione e sul fallimento, sottoposta al Parlamento dal Consiglio federale
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Ats
04.07.2025 18:04

Alle persone fortemente indebitate deve essere concesso il diritto a rifarsi una vita. È il parere dalla Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N), che ha avviato oggi la deliberazione di dettaglio sulla modifica di legge sulla esecuzione e sul fallimento, sottoposta al Parlamento dal Consiglio federale.

Stando all'Esecutivo, contrariamente alla maggior parte degli altri sistemi giuridici occidentali, il diritto svizzero non offre ai privati fortemente indebitati o indigenti la possibilità di risanare durevolmente le proprie finanze. Ciò ostacola la motivazione a guadagnare un reddito (più alto) e induce i debitori a rimanere nella loro situazione precaria.

La mancanza di prospettive nella Confederazione per chi si trova in questa situazione, comporta ingenti costi per le assicurazioni sociali e il sistema sanitario, senza contare che le persone interessate non sono in grado di contribuire ad uno sviluppo del Paese poiché non pagano le imposte.

Pertanto il Consiglio federale propone di creare due nuove procedure: una procedura concordataria semplificata per i debitori che non sono soggetti all'esecuzione in via di fallimento e una procedura di fallimento sotto forma di una procedura di fallimento risanatorio per tutte le persone fisiche.

Stando a una nota dei servizi parlamentari, la CAG-N non sottopone alla propria Camera nessuna modifica alla proposta dell'Esecutivo intesa a introdurre una procedura concordataria semplificata, ma assume una posizione più critica nei confronti della nuova procedura di fallimento risanatorio. Mentre è ancora all'esame una proposta che chiede di stralciare completamente queste disposizioni dal disegno, l'organo parlamentare ha già introdotto diverse correzioni nel quadro di una votazione eventuale.

Ad esempio, ha deciso che l'accesso a una procedura di fallimento risanatorio sarà consentito solo una volta nella vita ad una persona (14 voti contro 10 e 1 astensione), tranne nel caso in cui sussistano circostanze eccezionali che autorizzino un ulteriore risanamento (12 voti contro 12 e 1 astensione, con il voto decisivo del presidente).

Inoltre, la durata per la procedura e il prelievo in caso di fallimento risanatorio (art. 345 D-LEF) dev'essere aumentata a cinque anni (15 voti contro 10). Una minoranza propone di mantenere la durata di tre anni proposta dal Consiglio federale, mentre una seconda minoranza propone di ridurla a due anni.

Con 14 voti contro 11, la Commissione ha altresì deciso che i beni ricevuti a titolo straordinario dopo la conclusione della procedura di fallimento risanatorio (eredità, donazione o vincita alla lotteria) debbano pervenire senza eccezioni ai creditori (art. 350 D-LEF). Mentre una minoranza chiede di limitare questo prelievo successivo di beni ricevuti ai cinque anni proposti dal Consiglio federale, un'altra minoranza chiede di raddoppiare il termine a 10 anni. Una terza minoranza si esprime a favore di una visione differenziata e vorrebbe che solo le vincite alla lotteria pervengano senza restrizioni ai creditori, ma non le eredità o le donazioni, per le quali dovrebbe valere un termine di cinque anni.

Inoltre, con una chiara maggioranza (23 voti a favore e 1 astensione) la Commissione ha deciso che le pigioni del debitore debbano essere pagate direttamente al locatore. La Commissione concluderà la deliberazione di dettaglio nella prossima seduta, affinché il Consiglio nazionale possa verosimilmente trattare l'oggetto nella sessione autunnale.