«Anche i frontalieri devono pagare la cassa malati»

La cassa malati va resa obbligatoria anche per i frontalieri che lavorano in Svizzera. È l’opinione del consigliere nazionale UDC Piero Marchesi, che ha depositato un’interpellanza sul tema.
Secondo l'Ordinanza sull'assicurazione malattie «a loro domanda vengono assoggettati all’assicurazione svizzera i frontalieri che esercitano un’attività lucrativa in Svizzera». Nella pratica i lavoratori frontalieri possono esercitare il diritto di opzione, «o vengono assoggettati all'assicurazione svizzera, o rimangono assicurati nel paese di residenza», scrive Marchesi nel suo atto parlamentare.
«È ipotizzabile - continua - che la maggior parte dei lavoratori frontalieri non sono assicurati in Svizzera per ragioni di costo e questo, a parità di salario, permette loro di avere un reddito disponibile molto più alto dei lavoratori svizzeri in quanto, ad esempio in Italia, l'assicurazione malattia è di fatto gratuita» Ma la vita in Italia costa di meno, sottolinea il democentrista. Paragonando due operai, uno svizzero e l'altro frontaliere con residenza in Italia, entrambe con un salario lordo di CHF 5'000.-, per il secondo le spese sono insomma inferiori.
Marchesi chiede quindi al Consiglio federale:
1. Quanti frontalieri in percentuale e in termini assoluti sono affiliati alla LAMal?
2. Quanti per paese di provenienza in percentuale e in termini assoluti (Italia, Germania, Francia e Austria)?
3. È ipotizzabile cambiare la base giuridica per rendere obbligatoria l'affiliazione alla LAMal, eliminando di fatto il diritto d'opzione? Se no perché?
4. Di quantificare i benefici economici (maggior incasso per le casse malati e di conseguenza riduzione dei premi per i cittadini svizzeri) e gli eventuali problemi».
L’atto è stato depositato oggi in Parlamento.