Il caso

Appalto FFS a Siemens: Stadler Rail valuta il ricorso

Stadler Rail valuta un ricorso in seguito all'ordine da diversi miliardi di franchi effettuato dalle FFS a Siemens per dei nuovi treni a due piani
Ats
09.11.2025 13:51

Stadler Rail valuta un ricorso in seguito all'ordine da diversi miliardi di franchi effettuato dalle FFS a Siemens per dei nuovi treni a due piani, secondo la SonntagsZeitung. Le Ferrovie federali avrebbero preso la decisione sbagliata.

Peter Spuhler, presidente del consiglio d'amministrazione, ha dichiarato che analizzerà «in maniera seria» i modi in cui la valutazione delle FFS è stata fatta, e che depositerà un ricorso presso il Tribunale amministrativo di San Gallo entro 20 giorni, se i sospetti di una valutazione errata fossero confermati.

La differenza di prezzo fra Stadler e Siemens era dello 0,6%, uno scarto minimo che ha portato fattori cosiddetti «leggeri» a essere decisivi. Stadler Rail era più debole in punti come sostenibilità e manutenzione. «Per me, è incomprensibile e sembra che si sia cercato di sostenere la decisione con tali valutazioni a causa della minima differenza di prezzo», ha aggiunto Spuhler.

Quest'ultimo ha anche criticato il fatto che il concetto presentato da Stadler Rail è stato svantaggiato rispetto a un nuovo treno Siemens. «Lo shock è davvero grande per i nostri 6000 impiegati, così come per i nostri oltre 200 fornitori in tutta la Svizzera. Speravamo tutti di poter conservare questo grande contratto in Svizzera», ha proseguito Spuhler.

Venerdì scorso le FFS hanno annunciato di aver ordinato 116 nuovi convogli al produttore Siemens Mobility per complessivi 2,1 miliardi di franchi. I nuovi treni sostituiranno i convogli a due piani di prima generazione della rete S-Bahn di Zurigo e circoleranno, a partire dagli anni 2030, anche sulle linee della Svizzera romanda.

La decisione è già stata fortemente criticata da Unia. Il sindacato giudica infatti «incomprensibile» la scelta di assegnare un contratto miliardario a un costruttore che non dispone di siti produttivi in Svizzera.

FFS: made in Switzerland non è criterio

Le FFS hanno dal canto loro reagito alle critiche. In un comunicato odierno viene spiegato che, quale azienda in mani della Confederazione, hanno il dovere di accettare «l'offerta più vantaggiosa». In questo caso si trattava nettamente della proposta di Siemens.

Fra i criteri presi in considerazione vi sono i costi di investimento, le spese di gestione, l'adempimento alle specifiche tecniche richieste, così come la qualità i servizi, si legge ancora nella nota. Avvantaggiare aziende solo perché sono svizzere non è previsto né permesso in caso di appalti pubblici. Ad ogni modo, anche con questo progetto una parte del valore aggiunto confluirà in Svizzera, hanno concluso le FFS.