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Approvato il decreto Morisoli, sì ai temi federali

Il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025 raccoglie il parere positivo del 56,9% dei ticinesi — Approvati i temi federali
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Approvato il decreto Morisoli, sì ai temi federali
Red. Online
15.05.2022 08:14
17:52
17:52
Bassa la partecipazione al voto

La Lex Netflix, la donazione di organi e Frontex hanno mobilitato oggi meno di quattro elettori su dieci. L'affluenza è stata di circa il 39%, al di sotto della media degli ultimi anni.

Sciaffusa, dove il voto è obbligatorio, ottiene la palma del cantone con la maggiore affluenza, pari al 62,6% degli aventi diritto. Molto più distaccato il secondo: Zugo, con il 45,4%.

Hanno invece disertato le urne i cittadini di Friburgo e Appenzello Interno (circa 33%), nonché Uri (31%). In Ticino l'affluenza alle urne è stata del 39% circa, nel Grigioni del 44%.

In febbraio il voto su sperimentazione animale, pubblicità sul tabacco, imposta di bollo e aiuto ai media aveva fatto un po' meglio, mobilitando il 43,5% dei cittadini.

Partecipazione ancora superiore lo scorso novembre 2021, con la legge covid-19, le cure infermieristiche e l'elezione dei giudici quando il 65% degli aventi diritto si era recato alle urne. Si è trattato della quarta più alta affluenza dall'introduzione del suffragio femminile nel 1971.

Il record è detenuto dal voto sull'adesione allo Spazio economico europeo (SEE) nel 1992, quando il ​​78,8% degli svizzeri aveva compilato la scheda di voto. Nel 1974 il 70,3% degli elettori aveva partecipato al voto sull'iniziativa popolare contro «l'inforestierimento e la sovrappopolazione della Svizzera».

17:44
17:44
Il Consiglio federale è soddisfatto

È stata una giornata di votazioni positiva quella di oggi per il Consiglio federale, che ha realizzato un en plein: i tre progetti che raccomandava di approvare sono tutti stati accettati dal popolo. I ministri che si sono presentati alla stampa di Palazzo federale - Alain Berset e Ueli Maurer - non hanno nascosto la loro soddisfazione.

Commentando il «sì» alla cosiddetta Lex Netflix, il consigliere federale Alain Berset ha detto che «si tratta di una buona notizia per l'industria cinematografica e audiovisiva svizzera». È un risultato «che dimostra l'importanza che accorda la popolazione alla cultura e un segnale per la diversità culturale del nostro paese».

«La legge - ha proseguito il ministro della cultura - permetterà di colmare una lacuna mettendo sullo stesso piano le emittenti televisive straniere, quelle elvetiche e i servizi di streaming». Permetterà inoltre all'industria elvetica di mantenere la sua competitività nel contesto europeo, dove già c'è un obbligo di investire. Per i cittadini ci saranno invece pochi cambiamenti poiché le piattaforme streaming già oggi propongono un catalogo con il 30% di produzioni europee, come prevedono le norme dell'Ue.

«Legge trapianti non è rivoluzione»

Berset si è in seguito espresso sulla modifica della legge sui trapianti, la cui approvazione, a suo avviso, «conferma l'attitudine positiva degli svizzeri nei confronti delle donazioni di organi». Non si tratta di una rivoluzione, bensì di un'evoluzione, ha sottolineato il ministro friburghese, «che dovrebbe permettere una base migliore di quella attuale e garantire più serenità ai congiunti».

«Stiamo parlando di un tema molto personale ed emotivo», ha continuato Berset, aggiungendo che perciò l'entrata in vigore del nuovo modello avverrà in maniera prudente, «non prima del 2024». Tutta la popolazione va informata bene e regolarmente sul tema, ha poi detto il titolare del Dipartimento federale dell'interno (DFI), mettendo l'accento sulla necessità di gettare un occhio di riguardo a chi parla una lingua straniera.

«Banche dati europee essenziali»

È stata poi la volta di Ueli Maurer, secondo cui il risultato netto della votazione sul rafforzamento di Frontex conferma le decisioni di Consiglio federale e Parlamento. Maurer ha ricordato l'importanza del sistema Schengen nel settore della sicurezza e dell'asilo. Per la polizia poter accedere alle banche dati europee è essenziale per contrastare la criminalità, ha detto.

La partecipazione allo spazio di Schengen inoltre è fondamentale per l'economia, la gastronomia e il turismo poiché garantisce la libertà di spostamento all'interno dell'area. Il potenziamento delle frontiere esterne dell'Ue non comporterà peraltro nessun cambiamento per quanto riguarda i controlli alle frontiere nazionali, ha dichiarato il consigliere federale.

16:46
16:46
Lex Netflix: approvata con il 58,4% di sì

Le piattaforme di streaming saranno obbligate ad investire il 4% del rispettivo reddito lordo generato in Svizzera nella produzione di film elvetici indipendenti. Seguendo governo e Parlamento, il popolo ha accolto oggi in modo chiaro la riveduta Legge sul cinema, chiamata anche Lex Netflix.

Il testo è stato approvato dal 58,4% dei votanti (1'255'032 voti contro 893'369). La grande maggioranza dei cantoni si è espressi in modo affermativo, con percentuali che vanno dal timido 50,6% di San Gallo all'eclatante 76,1% di Vaud.

In Ticino i favorevoli sono stati il 58,1% dei votanti, nei Grigioni il 56,6%. In linea generale, i cantoni romandi sono stati tendenzialmente più favorevoli. Oltre a Vaud, spiccano Ginevra e Neuchâtel con percentuali di «sì» di rispettivamente il 74,6% e il 70,5%.

Solo sette cantoni hanno invece bocciato la riforma (Uri, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo, Sciaffusa, Appenzello Interno e Turgovia). In questi, i «no» non hanno mai superato il 58% (il più ostile è Sciaffusa con il 57,8%).

16:45
16:45
Frontex: oltre il 71% di sì

Oltre il 71% degli svizzeri ha approvato oggi il potenziamento dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). Questo sviluppo dell'acquis di Schengen prevede in particolare un aumento del contributo finanziario elvetico fino a 61 milioni di franchi all'anno entro il 2027.

Le percentuali di favorevoli hanno superato le già rosee previsioni dei sondaggi e variano dal 77% di Zugo al 63,5% di Ginevra. Il Ticino si situa al penultimo posto con il 66,3% di sì, mentre i Grigioni sono in linea con il risultato nazionale raggiungendo il 72,15% di voti a favore.

I contributi della Confederazione a Frontex aumenteranno quindi progressivamente nei prossimi anni, passando dai 24 milioni di franchi del 2021 a 61 milioni nel 2027. È previsto anche un incremento del personale messo a disposizione dalla Svizzera. Presumibilmente entro il 2027 gli effettivi saliranno dall'attuale media di circa sei posti a tempo pieno a un massimo di circa 40 posti.

Il referendum era stato lanciato da organizzazioni di tutela dei migranti, con il sostegno dell'area rosso-verde. Gli oppositori però sono risultati divisi: i sondaggi hanno infatti messo in evidenza che la maggioranza degli elettori socialisti e verdi erano favorevoli all'oggetto. Neppure le organizzazioni di difesa dei migranti si sono schierate compatte a favore del referendum: Amnesty International e l'Organizzazione svizzera per l'aiuto ai rifugiati hanno lasciato libertà di voto. L'UDC invece, tradizionalmente contraria a Schengen, si è schierata questa volta per il sì.

16:39
16:39
Legge trapianti: approvata con il 60,2% di sì

Gli svizzeri hanno approvato la modifica della legge sui trapianti, che si pone l'obiettivo di ovviare alla penuria di organi e ridurre i tempi d'attesa dei pazienti a cui serve una donazione. La revisione ha superato lo scoglio delle urne con il 60,2% delle schede in favore.

Solo una manciata di cantoni - per la precisione Sciaffusa, i due Appenzello e Svitto - si sono opposti, peraltro tutti di misura. Nutrito invece il campo dei sì, nel quale rientrano pure il Ticino (65,5%) e i Grigioni (58,3%).

Il sostegno è stato enorme in particolare in Romandia, come dimostra l'81,3% di Vaud, il 78,5% di Ginevra, il 77,2% di Neuchâtel o ancora il 75,8% del Giura. Sopra il 70% pure Friburgo e Vallese.

La novità legislativa, che era combattuta da un referendum, introduce il modello del consenso presunto: chiunque non si opporrà esplicitamente al prelievo degli organi sarà considerato in linea di massima un donatore. Attualmente vale invece il contrario, dato che è necessario il beneplacito dell'interessato (o dei famigliari) per dare il via libera.

Questo consenso presunto sarà però «in senso lato», dato che i congiunti saranno ancora coinvolti nel processo decisionale qualora le volontà del defunto non fossero chiare. Il cambiamento è stato pensato in primis per sfoltire le liste di attesa, in cui i pazienti possono restare per mesi se non anni.

15:50
15:50
«Lex Netflix, deve beneficiarne tutto il Paese»

Bisogna evitare che la parte tedescofona del Paese si accaparri tutti i fondi. È quanto afferma a Keystone-ATS il regista friburghese Pierre Monnard commentando i risultati della votazione sulla cosiddetta Lex Netflix.

«È una bella vittoria del settore di fronte alle argomentazioni 'ideologiche' dei referendisti», afferma. Ora occorre assicurarsi che tutte le parti del Paese ne traggano vantaggio in futuro.

«Non dobbiamo dimenticare che Zurigo è il centro della produzione cinematografica in Svizzera», ricorda. I francofoni e i ticinesi dovranno pertanto far prova di creatività per fare in modo che i loro progetti vengano selezionati dalle piattaforme, aggiunge.

14:47
14:47
Economiesuisse: «Gli accordi di Schengen/Dublino sono vitali»

La permanenza della Svizzera negli accordi di Schengen e Dublino è di vitale importanza per l'economia e la sicurezza, afferma in un comunicato ecomiesuisse, rallegrandosi del risultato uscito oggi dalle urne in merito al contributo elvetico a Frontex.

«Continuando a partecipare a Frontex, il nostro paese può contribuire attivamente affinché l'Agenzia europea della guardia di frontiera migliori il suo lavoro e il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti alle frontiere esterne. Il voto di oggi rappresenta anche un'opportunità per sedersi di nuovo al tavolo con l’UE», si legge ancora nella nota.

L'associazione mantello delle imprese svizzere chiede ora di proseguire con questa «politica europea costruttiva» e domanda al Consiglio federale si risolvere al più presto la situazione di stallo nei negoziati con Bruxelles.

14:34
14:34
«La Svizzera ora sostenga le riforme»

Dopo l'approvazione dell'aumento del contributo elvetico a Frontex, la Svizzera deve ora intensificare l'impegno per migliorare la protezione dei diritti fondamentali alle frontiere esterne dell'Unione europea (UE), secondo l'Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR).

L'OSAR, che aveva lasciato libertà di voto, legge il risultato odierno come un chiaro impegno della popolazione nei confronti degli accordi di Schengen e Dublino e della cooperazione europea in questo settore, si legge in un comunicato. A suo avviso, le critiche mosse dal comitato referendario sono giustificate. Le violazioni dei diritti umani alle frontiere esterne dell'UE, il coinvolgimento di Frontex nelle deportazioni illegali e il fatto che l'agenzia non svolga a sufficienza la sua funzione di sorveglianza sono "semplicemente inaccettabili".

L'UE e il consiglio di amministrazione di Frontex devono sfruttare le dimissioni del direttore Fabrice Leggeri per dare una nuova direzione all'agenzia. Le persone in cerca di protezione devono avere accesso alle procedure di asilo in tutta Europa in qualsiasi momento. La Svizzera dovrebbe sfruttare maggiormente la sua partecipazione a Frontex per accelerare la riforma.

In particolare, Frontex deve disporre di un sistema di segnalazione, indagine e monitoraggio indipendente ed efficace. Devono essere istituite procedure di denuncia per perseguire e sanzionare chi viola i diritti umani. Gli organi di controllo già esistenti devono essere sviluppati, secondo l'OSAR.

14:25
14:25
Comitato a favore di Frontex: «Chiaro risultato per la sicurezza»

La chiara approvazione del popolo per il finanziamento di Frontex è un impegno per la sicurezza della Svizzera e per il proseguimento della cooperazione con l'UE, ha affermato il comitato per il sì. L'elettorato svizzero ha capito che la politica di sicurezza non è possibile rimanendo isolati, ha dichiarato la consigliera nazionale del PLR Maja Riniker.

«Sono molto soddisfatta e sollevata», ha dichiarato Riniker, membro della Commissione per la politica di sicurezza, all'agenzia di stampa Keystone-ATS. La cooperazione nell'ambito di Schengen/Dublino ha dimostrato la sua efficacia per diversi anni, ha aggiunto.

È necessario esaminare le violazioni dei diritti umani in relazione a Frontex. Il processo di miglioramento è già in corso all'interno di Agenzia europea. Lo dimostrano, ad esempio, le dimissioni del capo di Frontex dopo le gravi accuse relative al respingimento dei migranti nel Mediterraneo, ha detto ancora Riniker.

13:54
13:54
Temi federali: triplo sì anche dalle urne ticinesi e grigionesi

Ticino e Grigioni si sono allineati alla tendenza nazionale durante l'odierna votazione federale. Anche in questi due cantoni infatti tutti e tre gli oggetti su cui il popolo era chiamato ad esprimersi sono stati accettati.

In Ticino, dopo lo spoglio nei 106 comuni, la modifica della legge sul cinema è stata accolta dal 58,1% degli aventi diritto. Successo ancora maggiore per la revisione della legge sui trapianti (65,5%) e per l'adozione del nuovo regolamento Ue sull'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex (66,3%).

Nei Grigioni, al termine delle operazioni di conteggio nei 101 municipi, la cosiddetta Lex Netflix ha incassato il 56,6% di sì. La legge sui trapianti ha dal canto suo raggiunto il 58,3% di favorevoli, mentre l'aumento del contributo a Frontex il 72,2%.

13:49
13:49
Il comitato contrario a Frontex: «Un risultato vergognoso»

Dicendo «sì» oggi all'aumento del contributo federale a Frontex, la Svizzera si rende complice della morte e delle violenze contro decine di migliaia di persone, critica il comitato referendario NoFrontex. Il risultato è una «grande delusione», aggiunge.

«Questo risultato è deludente e persino vergognoso per un Paese che sostiene di avere uno stato di diritto e una tradizione umanitaria», ha dichiarato a Keystone-ATS Sophie Guignard, del comitato referendario. «Si tratta in un certo senso di chiudere un occhio su una politica disumana».

A suo avviso, la minaccia di un'uscita da Schengen ha avuto un peso evidente nel dibattito. Il campo del «sì» ha utilizzato anche il termine «diritti fondamentali», che potrebbero essere sviluppati con la permanenza in Frontex. «Ma non abbiamo prove che la Svizzera si sia opposta alla politica di Frontex per più di 10 anni», ha detto Guignard. «Vorremmo credere a queste promesse, ma facciamo fatica».

Nel lasso di tempo fra la consegna del referendum e il voto, non sono passate due settimane senza che sia stato reso pubblico uno scandalo riguardante Frontex, ha dichiarato il comitato in un comunicato. In particolare, l'agenzia è «sistematicamente» coinvolta in azioni di pushback (respingimenti), che nasconde consapevolmente. Le denunce si moltiplicano.

Per il comitato referendario, le affermazioni secondo cui l'agenzia dell'UE può essere migliorata sono «specchietti per le allodole». Piuttosto, l'attuale riforma ha «consolidato i problemi strutturali, l'incontrollabilità di Frontex e la sua mancanza di trasparenza».

13:39
13:39
«Sì» al decreto Morisoli

Il Ticino ha detto «sì» (56,9%) al pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025. Al termine del conteggio, il SIC ha diffuso i dati relativi alla partecipazione, fermatasi al 38,3%.

13:36
13:36
Legge trapianti: «Un segno di fiducia, chi non vuol essere donatore agisca subito»

La Commissione nazionale d'etica in materia di medicina umana (CNE) considera l'approvazione della modifica della legge sui trapianti un segnale di fiducia nel sistema sanitario. A suo giudizio, il voto di oggi testimonia l'atteggiamento positivo della popolazione nei confronti della donazione di organi.

Questo è incoraggiante, ha evidenziato la presidente della CNE Andrea Büchler in una presa di posizione scritta a seguito di una sollecitazione di Keystone-ATS. Ciò non deve però oscurare il fatto che la soluzione scelta limiti fortemente il diritto all'autodeterminazione. Chi non vuole diventare automaticamente donatore deve quindi agire subito.

È importante che «tutte le persone siano raggiunte e abbiano la possibilità di opporsi alla donazione», aggiungono dalla CNE. È dovere dei responsabili fornire informazioni in tutto il Paese: solo così facendo questo modello sarebbe eticamente e legalmente ammissibile. Finché una persona non esprime esplicitamente la sua opinione sulla questione, possono infatti rimanere dubbi sulla sua volontà.

13:34
13:34
«Lex Netflix, un sì importante per il settore»

«È un "sì" molto importante per l'industria cinematografica, per il turismo e per la Svizzera». Lo afferma il presidente dell'associazione svizzera del settore cinematografico e audiovisivo Cinésuisse e consigliere nazionale Mathias Aebischer (PS/BE) commentando il probabile sì alla Lex Netflix.

«Oggi la popolazione ha inviato un chiaro segnale a favore dei nostri registi e della nostra industria audiovisiva», ha aggiunto la consigliera nazionale Marie-France Roth Pasquier (Centro/FR).

«Il settore avrà nuove opportunità», ha affermato alla radio RTS Géraldine Rod, giovane regista di serie web. «Saremo in grado di offrire nuovi format e le collaborazioni con l'estero aumenteranno», ha aggiunto.

13:30
13:30
Legge trapianti, per i contrari molte persone sono «mal informate»

Molte persone sono mal informate sul tema della donazione di organi e sulla morte cerebrale: così si spiega l'esito della votazione odierna, favorevole alla modifica della legge sui trapianti. Lo ha affermato il co-presidente del comitato referendario che si opponeva alla revisione legislativa, Alex Frei.

I sondaggi davano dall'inizio il sì in testa, ma man mano che la gente veniva erudita sul tema e più il campo del no guadagnava terreno, fanno notare con dispiacere dal comitato. «Abbiamo avuto poco tempo per raggiungere tutti», ha detto deluso Frei, interpellato da Keystone-ATS.

Gli organi non vengono prelevati solo da «cadaveri freddi», ha fatto notare ancora Frei. Se tutti ne fossero stati a conoscenza, il risultato dello scrutinio di oggi sarebbe stato differente, si dicono sicuri i sostenitori del referendum. Stando al co-presidente comunque, è nato un ampio dibattito sull'argomento, il che «è già un grande successo».

13:08
13:08
89 comuni su 106 scrutinati: il 56,8% dei cittadini a favore del decreto Morisoli

Il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025 si avvicina all'approvazione. Secondo i dati diffusi dal SIC, negli 89 comuni su 106 scrutinati il «Sì» si attesta al 56,8%. Partecipazione in calo rispetto alle prime proiezioni: 38,4%.

12:59
12:59
Lex Netflix verso l'approvazione

La modifica della legge sul cinema, sottoposta oggi al giudizio del Sovrano, dovrebbe essere approvata. È quanto dicono le prime proiezioni nazionali e i dati parziali in arrivo dai cantoni.

La prima proiezione divulgata dall'istituto demoscopico gfs.bern per la SSR indica che la cosiddetta Lex Netflix dovrebbe essere approvata dal 58% dei cittadini che si sono recati alle urne.

Un «sì» convinto giunge da Ginevra: in base ai dati del voto per corrispondenza, la legge è accettata dal 74,4% dei votanti. Sempre in base al voto per posta, anche Basilea Città approva la riforma (65,8% di «sì»).

Un «sì» dovrebbe uscire dalle urne anche a Zurigo: in base alle stime pubblicate dalla cancelleria, la revisione legislativa dovrebbe essere approvata dal 53,3% dei votanti. Risultati parziali danno i favorevoli davanti anche nei cantoni Grigioni, Neuchâtel, Vallese e Lucerna.

Il progetto in votazione

In base alla nuova legge, le piattaforme online dovranno versare ogni anno - come fatto già da decenni le emittenti svizzere - almeno il 4% del fatturato lordo per la produzione di pellicole «made in Switzerland». La norma obbliga inoltre le piattaforme di streaming a proporre almeno il 30% di serie o film prodotti in Europa.

Anche le emittenti straniere che trasmettono finestre pubblicitarie rivolte al pubblico svizzero dovrebbero contribuire alla pluralità dell'offerta cinematografica. La modifica legislativa prevede che possano partecipare direttamente alle produzioni svizzere o versare una tassa sostitutiva per la promozione del cinema nazionale.

Stando alle stime dell'Ufficio federale della cultura, in questo modo ci sarebbero ogni anno 18 milioni di franchi in più per la creazione cinematografica indigena. Con la revisione governo e Parlamento vogliono favorire l'industria locale: una quota dei proventi realizzati dalla piattaforme rimarrà infatti in Svizzera.

Il referendum è stato lanciato dalle sezioni giovanili dell'UDC, del PLR, dei Verdi liberali e da diversi esponenti del Centro, spalleggiati dall'associazione svizzera delle televisioni private e da Suissedigital, l'associazione che riunisce gli operatori via cavo.

Dal loro punto di vista la Lex Netflix introduce nuove tasse danneggiando in particolare i consumatori, obbligati a finanziare controvoglia un settore che già gode di un importante sostegno pubblico. La revisione rappresenta anche un attacco alla libertà economica.

12:49
12:49
Legge sui trapianti: verso la comoda approvazione

Si profila un sì abbastanza chiaro per la modifica della legge sui trapianti. Stando alla prima proiezione formulata dall'istituto gfs.bern per conto della SSR, gli svizzeri hanno accettato la revisione voluta da governo e parlamento per aumentare le donazioni di organi con il 59%.

La novità legislativa, combattuta da un referendum, introduce il modello del consenso presunto: chiunque non si opporrà esplicitamente al prelievo degli organi sarà considerato un donatore. Attualmente vale invece il contrario, dato che è necessario il beneplacito dell'interessato (o dei famigliari) per dare il via libera. I congiunti saranno comunque ancora coinvolti nel processo decisionale.

Questo cambiamento è stato pensato in primis per ridurre le liste di attesa, in cui i pazienti possono restare per mesi se non anni. Gli oppositori lamentano dal canto loro un problema etico: si rischia infatti di procedere a espianti su persone contrarie, che però non hanno dichiarato il loro rifiuto perché mal informate sul tema.

A livello regionale, in Ticino, dopo lo spoglio di 70 Comuni su 106, la modifica di legge incassa un sostegno pari al 65,7%. Nei Grigioni, dove le operazioni di conteggio sono finite in 91 municipi su 101, la percentuale di favorevoli si attesta al 57,5%.

12:28
12:28
Decreto Morisoli: 31 comuni su 106 scrutinati, «sì» al 57,8%

Secondo i dati diffusi poco fa dal Servizio dell'informazione e della comunicazione del Consiglio di Stato (SIC), i voti di 31 comuni su 106 sono stati scrutinati. Sinora, il 57,8% dei votanti ha detto «sì» al pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025. La partecipazione è al 39,1%.

12:14
12:14
Lex Netflix: verso il «sì» a Ginevra e Zurigo

«Sì» convinto alla modifica della legge sul cinema a Ginevra: in base ai dati del voto per corrispondenza, la cosiddetta Lex Netflix è approvata dal 74,4% dei votanti. Lo riferisce la RTS.

Un «sì» dovrebbe uscire dalle urne anche a Zurigo: in base alle stime pubblicate dalla cancelleria, la revisione legislativa dovrebbe essere approvata dal 53,3% dei votanti.

12:09
12:09
Temi federali: verso tre «Sì»

Vanno verso l'accettazione i tre oggetti sottoposti oggi a votazione federale. Lo indica una tendenza divulgata dall'istituto demoscopico gfs.bern per i canali radiotelevisivi SRG SSR, secondo cui gli svizzeri hanno approvato la modifica della legge sul cinema, quella della legge sui trapianti e l'adozione del nuovo regolamento Ue sull'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). Per il momento non vengono forniti dettagli sulle percentuali.

12:00
12:00
Chiuse le operazioni di voto

È mezzogiorno e in tutta la Svizzera si sono chiuse le operazioni di voto. Al via i conteggi per i tre oggetti federali e quello cantonale.

08:15
08:15
Oggi giornata di votazioni federali e cantonali

Giornata di votazioni oggi in Svizzera: a livello nazionale il popolo si esprime sulla modifica della legge sul cinema, sulla modifica della legge sui trapianti e su una maggiore partecipazione della Svizzera a Frontex.

Inoltre in 13 cantoni si tengono votazioni cantonali e nei Grigioni le elezioni per il rinnovo del Gran Consiglio e del governo.

La modifica della legge sul cinema, nota anche come Lex Netflix, vuole obbligare le piattaforme di streaming come Netflix o Amazon Prime a investire il 4% del fatturato lordo generato in Svizzera nella cinematografia elvetica, come già fanno i fornitori svizzeri. Secondo l'ultimo sondaggio di Tamedia, effettuato a fine aprile e pubblicato ai primi di maggio, dei tre temi in votazione quello della legge sul cinema risultava quello con l'esito più incerto (52% di sì, 45% di no e 3% di indecisi).

La modifica della legge sui trapianti introduce il cosiddetto modello del consenso presunto secondo il quale si parte dal presupposto che tutti sono favorevoli a donare, dopo la morte, i loro organi, a meno che non abbiano precedentemente dichiarato in modo esplicito la loro opposizione. In caso di dubbio i famigliari del defunto potranno sempre rifiutare l'espianto. Tale oggetto dovrebbe essere ampiamente accolto: in base ai risultati del sondaggio di Tamedia di fine aprile a favore era il 61% e i contrari il 37%.

Il terzo tema a livello nazionale riguarda l'adozione del nuovo regolamento UE sull'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), in particolare l'incremento del contributo annuale elvetico da 14 a 61 milioni di franchi. La maggiore partecipazione della Svizzera a Frontex ha registrato nell'ultimo sondaggio di Tamedia una chiara approvazione con il 64% dei sì e il 31% di no. Nel caso di un rifiuto «la cooperazione con gli Stati Schengen e Dublino finirebbe automaticamente, a meno che la Commissione Ue e gli altri Stati dell'Ue entro 90 giorni non decidano all'unanimità di voler continuare la cooperazione con la Svizzera», aveva dichiarato in conferenza stampa a inizio marzo la consigliera federale Karin Keller-Sutter.

Infine a livello cantonale, oltre al Ticino, vi sono votazioni su diversi temi di carattere regionale in otto cantoni svizzero tedeschi (ZH, SO, BL, AG, SH, BE, UR e SG) e in quattro cantoni della Svizzera romanda (NE, GE, JU e FR).

Inoltre nei Grigioni vi è l'elezione del Gran Consiglio e del governo. Il nuovo sistema elettorale proporzionale per il rinnovo dei 120 seggi del Parlamento retico, applicato in questa occasione per la prima volta, promette scintille. Molto combattuta anche la corsa per i cinque seggi dell'esecutivo, con due uscenti di PLR e Centro che non si ripresentano, perché in carica da tre legislature, e l'UDC che mira a rientrare nel governo dove non è più rappresentata dal 2008.