Attaccava adesivi con bandiere arcobaleno a forma di svastica: condannato

Il Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna di un uomo che aveva attaccato e distribuito adesivi anti-LGBTQ a Friburgo. Riconosciuto colpevole di discriminazione e incitamento all'odio, ha ricevuto una pena pecuniaria sospesa con la condizionale.
I fatti si sono verificati nel giugno 2023 nella città sulle rive della Sarine: l'uomo aveva attaccato alcuni adesivi raffiguranti bandiere arcobaleno disposte a forma di svastica. Ne aveva anche distribuiti ai passanti.
La giustizia friburghese aveva pronunciato una pena di 30 aliquote giornaliere da 35 franchi l'una. La durata della sospensione era stata portata a quattro anni per tenere conto della mancanza di consapevolezza dell'imputato. Una scorta di circa 500 autocollanti era stata sequestrata e distrutta.
Il diretto interessato ha portato il caso davanti al TF, ma, in una sentenza pubblicata oggi, l'alta corte ha respinto il suo ricorso. I giudici losannesi in particolare non si sono fatti convincere dalle argomentazioni dell'uomo, secondo cui la bandiera era la "Progress Pride Flag", e non quella arcobaleno. Per qualsiasi destinatario non informato, questo simbolo è quello delle comunità omosessuali e lesbiche, ha ritenuto Mon Repos.
L'imputato ha anche invocato la sua libertà di espressione. Diffondendo gli adesivi, voleva a suo dire denunciare i metodi fascisti di quella che lui chiama la "comunità dell'alfabeto", in una logica anti-woke.
Per la corte però, la disposizione a forma di svastica delle bandiere, visti gli orrori commessi dal regime nazista, mirava a suscitare un sentimento di astio nei confronti della comunità LGBTQIA+. Ha quindi confermato la condanna per discriminazione e incitamento all'odio sancita dalla giustizia cantonale.