Aumentano i furti di motori di imbarcazioni

I furti di motori di imbarcazioni sono in forte aumento in Svizzera: lo segnala l'assicuratore AXA, che intende contrastare questo fenomeno con localizzatori GPS. I ladri arrivano con ogni probabilità dall'estero.
Mentre nel 2022 e nel 2023 in tutta la Svizzera i propulsori rubati sono stati circa 60, lo scorso anno il numero è praticamente raddoppiato, scrive l'impresa in un comunicato odierno. Nel 2025 la polizia ha già registrato oltre 100 casi e l'anno non si è ancora concluso.
«Rispetto ad altri tipi di furto il numero è naturalmente esiguo, ma l'evoluzione ci preoccupa», afferma Daniel Lindemann, specialista del centro di competenza natanti presso AXA, citato in un comunicato. Sono interessate tutte le regioni della Svizzera, ma i riflettori sono puntati in particolare sui laghi di Zurigo e di Zugo, nonché sulla Svizzera romanda, dove è capitato che sono stati rubati diversi motori nella stessa notte. I furti avvengono durante tutto l'anno, spesso al buio. Il picco si registra da maggio a settembre, ma i motori vengono sottratti anche in inverno dalle rimesse e spesso vengono constatati solo in primavera, quando i proprietari fanno ritorno alle loro imbarcazioni.
Il fatto che, ai tempi del coronavirus e con le frontiere chiuse, non si sia verificato alcun furto di questo tipo indica che gli autori di questi reati provengono probabilmente dall'estero. Secondo la polizia si tratta perlopiù di bande organizzate in arrivo dall'Europa sudorientale: in pochi minuti tagliano il fissaggio del motore, portano rapidamente oltre confine la merce sottratta e la vendono nei loro paesi d'origine.
Si tratta di un gioco da ragazzi con un bottino lucrativo. «Il motore di una barca può facilmente costare diverse migliaia di franchi», spiega Lindemann. Inoltre l'operazione di taglio, soprattutto per i natanti più grandi, provoca spesso danni all'imbarcazione stessa, cioè che comporta costosi lavori di riparazione. Il caso più oneroso notificato ad AXA lo scorso anno ammontava a 5800 franchi. In media i costi insorti si aggirano sui 2700 franchi.
Nell'ambito della criminalità marittima i corpi di polizia e le autorità doganali nazionali e internazionali collaborano nella task force denominata BATELO. Quest'ultima suggerisce di dotare i motori delle imbarcazioni di localizzatori, una misura appoggiata anche da AXA. Nell'ambito di un progetto pilota, l'assicuratore ha infatti dotato le imbarcazioni della propria clientela di tracker GPS, dapprima concentrandosi sulle regioni del Lago di Zurigo e del Lago di Costanza. Se gli esiti saranno positivi il progetto verrà esteso a tutta la Svizzera.
I dispositivi che trasmettono l'ubicazione vengono installati nel motore. In caso di movimento sospetto attivano un allarme che consente alle forze dell'ordine di intervenire immediatamente e ricercare beni sottratti e fautori del reato con l'aiuto dei dati trasmessi dal dispositivo GPS. La polizia ha già fatto esperienze positive: grazie alla collaborazione internazionale è riuscita a individuare e recuperare quanto era stato rubato. «I tracker non sostituiscono tuttavia le consuete misure di sicurezza e precauzionali, rappresentano però un valido supplemento», osserva Lindemann. «Contrassegni sul motore che segnalano il tracking GPS possono inoltre dissuadere i malviventi e quindi esercitare un effetto preventivo», conclude l'esperto.