Nomine

Benedikt Roos è il nuovo capo dell’Esercito

Serge Bavaud sostituisce Christian Dussey da inizio novembre alla guida del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC)
Ats
12.09.2025 14:40

Doppia nomina oggi, e di quelle che contano, per il Consiglio federale: il divisionario Benedikt Roos sarà il nuovo capo dell'esercito da inizio gennaio 2026 al posto di Thomas Süssli, mentre Serge Bavaud sostituisce Christian Dussey da inizio novembre alla guida del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).

Il sessantenne basilese Roos, che con questa promozione diventa Comandante di Corpo, è entrato a far parte del Corpo degli istruttori nel 1997 in qualità di ufficiale di professione e da allora è stato impiegato in diverse funzioni nell'esercito.

Di fronte ai media, il «ministro» della difesa, Martin Pfister, ha sottolineato la grande esperienza di condotta del futuro capo dell'armata e le sue competenze sociali che ne fanno la figura ideale per far fronte ai grandi compiti che attendono l'esercito, come la modernizzazione delle truppe al suolo, ma anche la difesa aerea.

Prendendo la parola, Roos ha detto che farà del suo meglio per ricompensare la fiducia accordatagli e per riguadagnare il favore della popolazione dopo i problemi degli ultimi anni. Il modo migliore per farlo, secondo il divisionario, è incominciare a lavorare concretamente per rafforzare la capacità di difesa, sia al suolo che nell'aria, «in un frangente in cui si addensano nuove nere all'orizzonte».

La guerra in Ucraina e in Medio Oriente ha anche ripercussioni sulla Svizzera e la nostra capacità di difesa, ha affermato. Le minacce provengono da nuovi sistemi d'arma, come i droni, che possono colpirci da migliaia di chilometri di distanza, cui si aggiungono altre minacce che corrono sul web.

Per quanto attiene ai servizi segreti, secondo Martin Pfister il designato responsabile, il 52enne friburghese Bavaud - colonnello dell'esercito con laurea in storia e economia - può vantare un lunga esperienza sia nell'amministrazione federale in seno al Dipartimento federale della difesa che in quello degli affari esteri (DFAE), dove si è occupato in particolare di politica di sicurezza a livello nazionale e internazionale.

Oltre ad aver guidato, col titolo di ambasciatore, il Centro di gestione delle crisi in seno al DFAE (KMZ), Bavaud nel giugno scorso è stato nominato ambasciatore in Algeria (funzione alla quale però ha rinunciato a causa di questa nomina, n.d.r), ha aggiunto il consigliere federale centrista.

Dopo aver espresso gratitudine per la nomina, Bavaud, al pari di Roos, non ha nascosto che anche il SIC si trovi di fronte a grandi sfide a causa delle crescenti tensioni internazionali, al terrorismo, alle rivalità fra le grandi potenze, come la Cina e gli Uniti per la supremazia tecnologica.

Nel suo nuovo ruolo, Bavaud ha detto che farà valere la sua esperienza come ex capo del KMZ, una funzione che lo ha abituato alle crisi. In questi momenti si deve agire con celerità senza farsi sviare dall'obiettivo nonostante le incertezza. Per Bavaud, le sfide che attendono il SIC sono importanti, ma si è detto convinto di poterle affrontare fissando le giuste priorità, potendo contare su collaboratori competenti.