Consiglio federale

Berna avvia la consultazione per un accordo sulla ricostruzione dell’Ucraina

L'accordo mira a sfruttare maggiormente le competenze e le innovazioni svizzere, a mobilitare gli investimenti privati e a contribuire così alla modernizzazione delle infrastrutture e dell’economia
© KEYSTONE (Press Service Of Prime minister Of Ukraine via AP)
Red. Online
12.09.2025 11:09

Nella riunione del 12 settembre 2025 il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione in merito a un accordo bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina. Questo testo crea la base giuridica per un maggior coinvolgimento del settore privato svizzero nel processo di ricostruzione del Paese.

Le sfide per la ricostruzione dell’Ucraina sono enormi, tant’è che richiedono anche il coinvolgimento del settore privato. Con questo accordo il Consiglio federale crea la base giuridica per una maggiore cooperazione con le aziende svizzere che non sono ancora attive in Ucraina. L’accordo consentirà di finanziare beni e servizi acquistati da aziende svizzere ai fini della ricostruzione del Paese.

La procedura di consultazione durerà fino al 12 novembre 2025, dopodiché il Consiglio federale sottoporrà al Parlamento per approvazione il messaggio corrispondente. L’accordo sottostà a referendum facoltativo.

L’attenzione è rivolta al settore privato

Il coinvolgimento del settore privato svizzero nel processo di ricostruzione è una delle priorità del Programma nazionale per l’Ucraina 2025–2028 della Svizzera. Il nuovo accordo mira a sfruttare maggiormente le competenze e le innovazioni svizzere, a mobilitare gli investimenti privati e a contribuire così alla modernizzazione delle infrastrutture e dell’economia. Sul medio termine le aziende elvetiche potranno insediarsi in loco e affermarsi sul mercato ucraino, effettuare investimenti ed aiutare così l’Ucraina a svilupparsi.

Aiuti in funzione delle necessità

L’accordo prevede un aiuto finanziario svizzero a fondo perso. Consentirà all’Ucraina di acquistare beni e servizi da aziende svizzere per progetti di ricostruzione. Il sostegno sarà fornito principalmente nei settori prioritari per l’Ucraina nei quali la collaborazione internazionale (CI) svizzera è già attiva e in cui il nostro Paese è competitivo. L’Ucraina dovrà definire i beni e i servizi che intende procurarsi dalla Svizzera per la ricostruzione. Questi ultimi saranno poi acquistati dal nostro Paese in conformità alla legge federale sugli appalti pubblici (escludendo però i fornitori stranieri).

Carri armati granatieri 2000: l’Ucraina nel gruppo di gestori

Nella sua seduta, il Consiglio federale ha pure approvato l’ammissione dell’Ucraina quale membro a pieno titolo del gruppo di gestori CV90 Club (Combat Vehicle 90). L’adesione dell’Ucraina è compatibile con la neutralità della Svizzera, poiché si tratta di uno scambio di dati meramente tecnico e la Svizzera decide sempre autonomamente quali informazioni condividere.

Il CV90 del produttore svedese BAE Systems Hägglunds AB viene impiegato da diverse forze armate in tutto il mondo, tra cui anche dall’Esercito svizzero con la denominazione «carro armato granatieri 2000». Il CV90 Club promuove la cooperazione tra i Paesi che ne fanno uso nei settori manutenzione, servizio delle modifiche, acquisto di pezzi di ricambio e di munizioni, gestione della configurazione ed equipaggiamento d’allenamento. Attualmente sono membri di questo gruppo la Danimarca, l’Estonia, la Finlandia, la Norvegia, i Paesi Bassi, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Svezia e la Svizzera. Lo scambio di informazioni all’interno del gruppo di gestori permette alla Svizzera di garantire una manutenzione efficiente ed economica e di ottenere informazioni importanti sugli ulteriori sviluppi.

Il 13 agosto 2025 il Consiglio federale aveva già approvato l’adesione della Repubblica Ceca e della Slovacchia e autorizzato allo stesso tempo il DDPS ad ammettere in futuro altri Stati d’intesa con la Direzione del diritto internazionale pubblico. A causa della portata politica, l’affare è comunque stato sottoposto al Consiglio federale, che ora approva anche l’adesione dell’Ucraina al gruppo di gestori CV90 e ha autorizzato il capo dell’armamento a firmare il relativo accordo di emendamento.

Già dal 6 marzo 2024 l’Ucraina ha lo statuto di osservatore e nell’estate del 2025 ha chiesto di essere membro a pieno titolo. L’adesione dell’Ucraina apporta un valore aggiunto al CV90 Club, in quanto i membri potranno beneficiare direttamente dell’esperienza dell’Ucraina maturata nell’impiego del CV90.

Compatibilità con la neutralità della Svizzera

«L’adesione contemporanea della Svizzera e dell’Ucraina è compatibile con la neutralità della Svizzera, poiché l’adesione dell’Ucraina non apporta alcun valore aggiunto sotto il profilo militare-operativo». La Svizzera continua a decidere autonomamente quali informazioni condividere con le altre nazioni e a quali progetti partecipare all’interno del CV90 Club. In questo modo la Svizzera non incorre in alcun obbligo o dipendenza. La Svizzera ha inoltre la possibilità di sospendere la propria adesione o di denunciarla con un preavviso di tre mesi, qualora lo ritenga necessario.

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