Svizzera

Berna dice no alla naturalizzazione agevolata per i partner registrati

Imitando quanto fatto dagli Stati lo scorso marzo, oggi il Consiglio nazionale si è infatti espresso (per 101 voti a 83) contro l'entrata in materia
©Fiorenzo Maffi
Ats
15.06.2022 09:38

Il progetto per la naturalizzazione facilitata del partner registrato è definitivamente abbandonato. Imitando quanto fatto dagli Stati lo scorso marzo, oggi il Consiglio nazionale si è infatti espresso (per 101 voti a 83) contro l'entrata in materia.

In adempimento a diverse iniziative parlamentari, nel 2016 la Camera del popolo aveva adottato un progetto di revisione della Costituzione e della legge sulla cittadinanza affinché gli stranieri che vivevano in regime di unione domestica registrata potessero accedere alla naturalizzazione agevolata, come quelli nel regime matrimoniale. I due rami del Parlamento avevano in seguito sospeso la trattazione di questo oggetto per attendere l'esito del progetto "Matrimonio civile per tutti".

Dopo che quest'ultimo è stato accettato in votazione popolare il 26 settembre 2021, le Camere hanno dovuto decidere se fosse giustificato mantenere il progetto "parità fra unione domestica registrata e matrimonio nella procedura di naturalizzazione". Ora il Nazionale, seguendo il parere della sua commissione preparatoria e così come era accaduto agli Stati, ha optato per accantonare una volta per tutte il dossier, bocciando l'entrata in materia.

Dal prossimo 1° luglio, le coppie omosessuali potranno convertire l'unione domestica registrata in matrimonio. Il partner registrato avrà accesso alla naturalizzazione agevolata, al pari di quanto accade per le coppie eterosessuali.

Tenendo conto di ciò, il progetto andrebbe a beneficio solo di poche persone, ha ricordato Andri Silberschmidt (PLR/ZH). In questa categoria di nicchia rientrano i partner registrati che non desiderano tramutare la loro unione domestica registrata in matrimonio.

Secondo una minoranza rosso-verde invece, occorreva comunque legiferare. Questo perché, ha fatto notare invano la sinistra, esiste tuttora una disparità di trattamento tra partner registrati e coppie sposate in materia di accesso alla naturalizzazione.

"È una questione di coerenza", ha affermato Balthasar Glättli (Verdi/ZH). "Il fatto che poche persone siano toccate non è un'argomentazione valida. I diritti fondamentali non si misurano in base alla quantità di cittadini interessati", è stata la tesi del deputato ecologista, che però non ha convinto il plenum.