Svizzera-UE

Bilaterali III, l'economia sostiene il pacchetto di accordi

Secondo economiesuisse e l'Unione svizzera degli imprenditori, il pacchetto rappresenta un elemento solido per stabilire e sviluppare la via bilaterale
©Gabriele Putzu
Ats
11.07.2025 09:43

Il pacchetto dei bilaterali III negoziato con l'Unione europea (Ue) rappresenta una solida base per stabilire e sviluppare la via bilaterale: è quanto sostenuto oggi da economiesuisse e dall'Unione svizzera degli imprenditori (USI) in una conferenza stampa a Zurigo nel corso della quale le due organizzazioni hanno quindi sostanzialmente appoggiato gli accordi.

«L'economia vede con favore il pacchetto di accordi di politica estera negoziati con l'Ue e lo sostiene», ha dichiarato Christoph Mäder, presidente di economiesuisse, aggiungendo che il pacchetto è stato discusso ieri durante una riunione congiunta dei comitati ristretti delle due organizzazioni e dopo un'intensa analisi durata settimane.

Una relazione stabile e lungimirante con l'Ue è diventata sempre più importante. L'Unione europea è il più importante partner commerciale della Svizzera e l'obiettivo è quello di continuare a percorrere la strada bilaterale e di assicurarsi un accesso a lungo termine al mercato interno dell'Ue. Relazioni commerciali affidabili non possono essere date per scontate, ha affermato Mäder. Inoltre, le tensioni geopolitiche sono aumentate e probabilmente continueranno. La Svizzera non è esente da questa situazione.

I testi dell'accordo, richiedono modifiche a diverse leggi svizzere e le due organizzazioni ritengono sia necessaria una attuazione snella con l'obiettivo di garantire sia un accesso ottimale al mercato dell'Ue sia condizioni quadro competitive per la piazza economica elvetica. «Il fattore decisivo ora - ha sottolineato da parte sua il presidente dell'USI Severin Moser - è una attuazione favorevole alle imprese nella legislazione svizzera».

Sia economiesuisse che USI hanno inoltre sottolineato l'importanza di preservare la flessibilità del mercato del lavoro. Le 13 misure definite dalle parti sociali sono sostenute dai datori di lavoro nel loro insieme: esse - hanno indicato entrambe le organizzazioni - garantiscono la protezione dei salari senza interferire con il mercato del lavoro liberale. Economiesuisse e USI respingono invece chiaramente la quattordicesima misura proposta dal Consiglio federale in materia di protezione contro i licenziamenti.

L'economia sostiene anche la clausola di salvaguardia dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone nel settore dell'immigrazione, ma questa deve essere applicata in modo coerente, ha affermato Mäder. È fondamentale che la struttura della clausola di salvaguardia e altri aspetti siano esaminati in modo approfondito e che le parti sociali siano sistematicamente coinvolte nel processo decisionale.

Il problema dell'immigrazione non può essere messo da parte, ha proseguito Mäder: «Siamo favorevoli a un'applicazione coraggiosa e coerente della clausola di salvaguardia, che tenga conto dei Cantoni e della popolazione». La direttrice generale di economiesuisse Monika Rühl ha puntualizzato che la clausola di salvaguardia potrebbe svolgere il ruolo di freno di emergenza.

Per quanto riguarda il recepimento dinamico del diritto, le due organizzazioni sostengono una discussione più obiettiva. Nella maggior parte dei casi, si tratta di norme molto tecniche. L'adozione è strettamente limitata e chiaramente definita.

Anche Moser ha affermato che il pacchetto costituisce «una solida base per il proseguimento del percorso bilaterale». La delegazione negoziale ha probabilmente ottenuto il massimo, non si poteva fare di meglio: «Abbiamo ottenuto ciò che volevamo, è la strada migliore per noi», ha detto. I lavoratori qualificati provenienti dall'Ue colmerebbero le lacune in Svizzera e aumenterebbero le prestazioni dell'economia elvetica e il volume dei contributi AVS.

Le risposte alla consultazione ampiamente dettagliate delle due organizzazioni saranno approvate dagli organi competenti di economiesuisse e dell’USI durante il periodo di consultazione che va fino al 31 ottobre. Seguirà l'iter parlamentare per l'attuazione delle misure nella politica interna, durante il quale le due organizzazioni svolgeranno un ruolo costruttivo: al termine delle discussioni parlamentari, esprimeranno una valutazione finale del pacchetto nel suo insieme.

Per l'economia, una cosa è chiara: la via bilaterale è un successo da oltre 25 anni. È chiaramente nell'interesse della piazza economica svizzera, del mercato del lavoro, del sistema previdenziale e della popolazione.