Vallese

Blatten: crollo del ghiacciaio, c'è un disperso

Lo ha indicato a Keystone-ATS, confermando quanto riportato da diversi media, Matthias Ebener, portavoce dello Stato maggiore di condotta regionale
©Jean-Christophe Bott
Red. Online
28.05.2025 18:40

(Aggiornato) Una persona risulta dispersa a Blatten, in Vallese, dopo che oggi un'ampia porzione del Birchgletscher si è staccata intorno alle 15.30, seppellendo gran parte del villaggio. Lo ha indicato a Keystone-ATS, confermando quanto riportato da diversi media, Matthias Ebener, portavoce dello Stato maggiore di condotta regionale. Blatten era stato evacuato nove giorni fa a causa dell'imminente pericolo di frana. Circa 300 persone hanno dovuto abbandonare le loro case.

Il grande evento temuto dagli esperti nei giorni scorsi si è quindi materializzato: una grande porzione del Birchgletscher si è staccata intorno alle 15.30, come detto. Anche il corso del torrente Lonza è stato ostruito dalla massa alta diversi metri. Secondo le foto, la frana ha ricoperto il fondovalle con uno strato di materiale alto diverse decine di metri. I detriti si sono spinti fin quasi al vicino villaggio di Wiler. La polizia ha isolato l'intera area in modo esteso. Il crollo del ghiacciaio ha inoltre causato un terremoto di magnitudo 3,1 sulla scala Richter.

Il Vallese, nel frattempo, ha chiesto il supporto dell'esercito, che ha già confermato la sua disponibilità a intervenire. Il consigliere federale Martin Pfister, responsabile del Dipartimento della difesa e della protezione della popolazione (DDPS), si è recato sul posto per valutare di persona l'entità dei danni. Lo scopo della visita di Pfister è anche discutere le modalità con cui la Confederazione potrà sostenere il villaggio di Blatten, ha indicato un portavoce del DDPS a Keystone-ATS. Da parte sua, l'esercito, nell'ambito del programma di soccorso in caso di catastrofe, ha inviato sul posto un'unità di ricognizione per assistere le autorità cantonali nella valutazione della situazione.

Il villaggio di Blatten è stato evacuato lunedì 19 maggio. Quasi 300 persone hanno dovuto lasciare le loro case a causa dell'instabilità del Kleines Nesthorn. Nei giorni successivi smottamenti di dimensioni variabili sono finiti sul sottostante Birchgletscher (ghiacciaio Birch).

A causa dell'enorme peso del materiale franato, il ghiacciaio ha iniziato a muoversi verso valle a velocità sempre maggiore, fino a raggiungere i 10 metri al giorno. Nelle ultime 48 ore masse di ghiaccio frammista a roccia e neve hanno iniziato a scendere a valle, fino all'importante crollo avvenuto oggi.

«È una catastrofe totale, che va ben oltre ciò che pensavano gli abitanti della regione» ha dichiarato, in merito al crollo odierno, il consigliere di Stato vallesano Franz Ruppen, che con altri due membri dell'esecutivo si è recato sul posto. «Il nostro ruolo in questo momento è quello di ascoltare, essere presenti e solidali con tutte le persone della Lötschental», ha detto, raggiunto da Keystone-ATS, il capo del Dipartimento della mobilità, del territorio e dell'ambiente.

Secondo Stéphane Ganzer, il consigliere di Stato responsabile della sicurezza, la frana è «enorme, il villaggio è quasi completamente ricoperto» dai detriti. «Anche la chiesa è scomparsa», ha aggiunto ai microfoni della RTS.

«È terribile perdere la propria casa» ha scritto, dal canto suo, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter su X. «In questo momento sono vicina agli abitanti di Blatten». 

«I residenti di Blatten devono avere un futuro nella Lötschental» ha invece detto nel corso di una conferenza stampa, in serata, il consigliere federale Albert Rösti, giunto in Vallese insieme al collega Pfister. I lavori di ricostruzione inizieranno rapidamente, ha garantito. Non solo, la Confederazione farà tutto il possibile per contribuire, ha aggiunto davanti ai media. Come tutti gli abitanti delle zone di montagna sanno, la natura è più forte dell'uomo, ha affermato Rösti, che ha descritto l'evento come «straordinario». «Siamo scioccati», ha poi dichiarato, ringraziando le forze di intervento che hanno permesso che l'evacuazione, avvenuta già lo scorso 19 di maggio, si svolgesse senza intoppi. Quasi 300 persone hanno dovuto lasciare le loro case.