Cultura

Bronzi del Benin: l'iniziativa svizzera passa allo stadio successivo

La ricerca congiunta di otto musei svizzeri e della Nigeria verrà estesa e approfondita
© Bernisches Historisches Museum, Christine Moor / Pro Litteris
Ats
14.06.2023 16:06

La cosiddetta Iniziativa Benin Svizzera (BIS), creata per far luce sui cosiddetti "bronzi del Benin", passa allo stadio successivo. Ciò significa che la ricerca congiunta di otto musei svizzeri e della Nigeria verrà estesa e approfondita.

Nell'ambito della seconda fase, che come la prima è finanziata dall'Ufficio federale della cultura (UFC), sono previsti progetti espositivi comuni e nuove modalità di cooperazione museale internazionale, hanno annunciato oggi il Museo Rietberg di Zurigo e il Museo di storia di Berna.

Questi, assieme alle altre istituzioni svizzere, vogliono innanzitutto ampliare e approfondire la ricerca sui loro beni provenienti dall'ex Regno del Benin, nell'attuale Nigeria. La prima fase della ricerca sulla provenienza, presentata lo scorso febbraio, ha dimostrato che gran parte dei "bronzi del Benin" presenti negli otto musei sono classificati come problematici. I musei elvetici custodiscono 96 opere provenienti dall'ex Regno del Benin, che per più della metà possono essere collegate all'incursione dell'esercito coloniale britannico avvenuta nel 1897. Negli ultimi anni è emerso che molti di questi oggetti sono frutto di spoliazioni.

Nell'attuale stadio della ricerca, i rappresentanti elvetici lavoreranno insieme ai loro colleghi nigeriani provenienti da università, musei, palazzi e corporazioni. Questa "visione globale degli oggetti da entrambe le parti è nuova e comporta uno scambio reciproco di conoscenze e ricerche", si legge nella nota.

L'UFC ha dato la priorità a tre aree per il finanziamento di questa seconda fase della BIS. Si dovranno, ad esempio, chiarire le questioni di ricerca ancora irrisolte, sviluppare nuovi metodi di cooperazione tra musei e organizzare una mostra congiunta. L'obiettivo dell'esposizione è di rafforzare la prospettiva della Nigeria e comunicarla a un vasto pubblico.

Il secondo stadio della BIS è iniziato il 1° giugno e dovrebbe durare fino al 31 maggio 2024, periodo durante il quale l'UFC finanzia i lavori. Al progetto prendono parte il Museo Rietberg di Zurigo, il Museo di storia di Berna, il Museo delle culture di San Gallo, il Museo di etnografia della Città di Ginevra, il Museo di etnografia di Neuchâtel, il Museo delle culture di Basilea, il Museum Schloss Burgdorf (BE) e il Völkerkundemuseum dell'Università di Zurigo. Queste istituzioni ospitano dai 3 ai 21 oggetti provenienti dal Benin.

Le otto istituzioni coinvolte sono favorevoli "al passaggio di proprietà" dei 53 oggetti problematici. Ciò significa che sarebbero già disposte a restituire gli oggetti alla Nigeria, ma potrebbe anche darsi che i beni in questione circolino o rimangano in prestito nei musei elvetici.