Svizzera

Brucia 24 mila franchi in un giorno al casinò di Baden: è normale?

Un articolo del Beobachter ha fatto luce anche sul caso di una badante che, nella casa da gioco, ha dilapidato lo stipendio di un anno: ma quali sono i meccanismi di protezione?
©GAETAN BALLY
Red. Online
05.07.2025 14:00

C’è un problema con i casinò in Svizzera? Può darsi. Mentre scriviamo queste righe, 15 case da gioco e 10 piattaforme online dispongono di regolare licenza – rilasciata dalla Commissione federale delle case da gioco – per operare nel nostro Paese. In cambio, i casinò devono adoperarsi e garantire affinché i giocatori siano protetti dal cosiddetto gioco d’azzardo eccessivo. Così, almeno, dice la legge. Ma il principio viene sempre applicato?

Il Beobachter, al riguardo, ha avuto accesso al regolamento interno di Jackpots.ch, il portale online del casinò di Baden. Regolamento che non ha impedito a una badante di dilapidare il suo salario annuale nel giro di pochi mesi (oltre 40 mila franchi) e a un altro giocatore di perdere addirittura 24 mila franchi in un giorno. Possibile?

«Lasciare che le persone dipendenti dal gioco d’azzardo scommettano il loro stipendio annuale è ovviamente deplorevole» ha affermato Thomas Fritschi, a capo della Commissione dal 2022. «È una situazione problematica, tanto quanto permettere agli alcolisti di comprare vino». Detto ciò, a suo giudizio non esiste una base legale che, concretamente, imponga veri e propri limiti. Rovesciando la questione, chi vuole giocarsi tutto per certi versi è libero di farlo.

Sarebbe dunque necessario fissare dei limiti? No, secondo Fritschi. In linea di principio, è giusto che ogni casinò stabilisca in modo indipendente dei paletti, adattati alle proprie esigenze. Soglie nazionali, insomma, non avrebbero senso: la clientela di Crans-Montana non ha gli stessi mezzi di quella di Bad Ragaz. Non solo, Fritschi ha spiegato che 24 mila franchi persi in un solo giorno non sono un problema di per sé: «Posso immaginare che alcuni giocatori possano sopportare una perdita così grande». Resta tuttavia problematico e discutibile il modo in cui i casinò trattano i grandi giocatori. Quelli, cioè, disposti a puntare tanto. O, se preferite, coloro che dipendono dal gioco. La badante, ad esempio, nonostante continuasse a perdere è stata spinta a giocare dallo stesso casinò, tramite promozioni e invio di e-mail.

Il sistema di protezione per questi giocatori a rischio è stato approvato dalla Commissione nel 2021. Ma come funziona il controllo? «Verifichiamo a campione se la protezione dei giocatori è efficace». L'autorità, leggiamo, prende molto sul serio il suo ruolo ispezionando quasi tutti i casinò e i loro portali online almeno una volta all'anno a seguito di segnalazioni di terze parti, giocatori stessi o in base alla propria «valutazione basata sul rischio». Gli ispettori della Commissione ricevono i file completi dei giocatori. I casinò online registrano ciascuno dei loro clic e possono dettagliare il loro comportamento di gioco, nonché quanto, quando e come sono stati depositati i loro soldi.

Il risultato? Negli ultimi cinque anni, la Commissione ha condotto sette procedimenti penali amministrativi contro i gestori di casinò in Svizzera. Quattro di loro sono già stati sanzionati, con tanto di multe, perché la protezione dei giocatori era insufficiente. È il caso del casinò di Baden, dove tre procedure sono ancora in corso.

«Nonostante tutto, alcuni casi problematici possono passare inosservati ha ammesso Fritschi al Blick, come quello della badante. «Non eravamo a conoscenza di questo caso, ci abbiamo prestato attenzione solo dopo aver letto l’articolo del Beobachter». La Commissione ha quindi deciso di indagare chiedendo al casinò di Baden di fornire i documenti interni. Potrebbe anche essere avviato un procedimento penale amministrativo. «In qualità di autorità di vigilanza, non siamo responsabili per ogni giocatore» ha aggiunto Fritschi. Una siffatta responsabilità sarebbe irrealistica alla luce delle risorse disponibili.

Allargando il campo, è in corso una valutazione della Legge sul gioco d'azzardo, in particolare a seguito di un intervento della consigliera nazionale dei Verdi Sophie Michaud Gigon, presidente della Federazione francofona dei consumatori (FRC). «Non appena la valutazione sarà completata, avremo più dati per esaminare i confini e, se necessario, punirli per legge» ha detto. «Non è accettabile che un sistema di protezione permetta di giocare d'azzardo 24 mila franchi al giorno senza altri controlli».