Svizzera

Canone radio-tv: «No» della commissione degli Stati all'iniziativa «200 franchi bastano»

La CTT-S si oppone a ulteriori tagli nel finanziamento dei media poiché crede nell'importanza di un'offerta giornalistica diversificata, di qualità e indipendente per la Svizzera, indica una nota odierna dei servizi parlamentari
©Chiara Zocchetti
Ats
12.08.2025 11:46

«No» all'iniziativa popolare «200 franchi bastano!» (Iniziativa SSR)«. Dopo il »niet« del Consiglio nazionale lo scorso giugno, anche gli Stati dovrebbero fare altrettanto: la sua Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni (CTT-S) invita infatti il plenum, con 12 voti a 1, a respingere la proposta di modifica costituzionale lanciata da ambienti vicini all'UDC.

La CTT-S si oppone a ulteriori tagli nel finanziamento dei media poiché crede nell'importanza di un'offerta giornalistica diversificata, di qualità e indipendente per la Svizzera, indica una nota odierna dei servizi parlamentari.

L'iniziativa, ricorda il comunicato, intende ridurre il canone radiotelevisivo a carico delle economie domestiche a 200 franchi all'anno ed esentare le imprese dall'obbligo di pagare il canone. La CTT-S rileva che nel suo controprogetto il Consiglio federale prevede di ridurre, a livello di ordinanza, il canone per le economie domestiche a 300 franchi annui e di esentare dall'obbligo di pagare il canone le imprese con un fatturato annuo soggetto a IVA fino a 1,2 milioni franchi.

Alla luce del controprogetto, la CTT-S considera quindi che sono già previste misure di sgravio finanziarie per le famiglie e le PMI, misure che tuttavia costituiscono anche una sfida per la fornitura di un'offerta giornalistica equivalente in tutte le regioni linguistiche.

Oltre a respingere l'iniziativa popolare, la commissione ha anche rigettato, all'unanimità, la mozione di Mauro Poggia (MCG-UDC/GE) che chiedeva di esentare dal canone sordi e ciechi che vivono da soli. Pur sottolineando l'importanza di concentrarsi sull'inclusione, la CTT-S crede che una differenziazione in materia comporterebbe un elevato onere amministrativo che non avrebbe ragion d'essere.