Svizzera

Caro 2026, mi aspetto un aumento di stipendio

Da un sondaggio di Comparis emerge un cauto ottimismo degli svizzeri in merito alla situazione economica personale – La speranza è in bonus o un lavoro meglio retribuito, ma «l’aumento dei costi fissi rimane il principale fattore di incertezza»
© CdT/archivio
Red. Online
23.12.2025 08:44

Gli svizzeri sono abbastanza ottimisti per il 2026, perlomeno sul piano delle retribuzioni. Secondo un sondaggio rappresentativo di Comparis, il 27% degli intervistati si aspetta che il prossimo anno la propria situazione finanziaria migliori. Un anno prima, questa percentuale era del 22%. Allo stesso tempo, la percentuale di persone che si aspettano un peggioramento è diminuita: dal 27% all’attuale 24%. Insomma, una parte crescente della popolazione svizzera guarda con fiducia al proprio futuro finanziario.

Tuttavia, la metà degli intervistati ritiene che la propria situazione finanziaria non cambierà di molto nel prossimo anno. «Più persone sperano in un miglioramento. Tuttavia, l’atteggiamento di base rimane cauto. Nel complesso, prevale l’aspettativa di stabilità», afferma Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze.

Il reddito da lavoro autonomo come chiave per il miglioramento

Il fattore decisivo è su cosa gli ottimisti basano le loro speranze. Il sondaggio mostra chiaramente che i miglioramenti attesi riguardano soprattutto la propria vita lavorativa: il 31% spera in un bonus più alto o in un aumento di stipendio per sé o per il partner. Il 28% si aspetta un lavoro meglio retribuito, ad esempio attraverso un cambio di lavoro o una promozione.

Altri possibili fattori svolgono un ruolo secondario. Solo pochi intervistati ritengono che la loro situazione finanziaria migliorerà sensibilmente grazie alla riduzione dei costi, alle misure politiche o agli sgravi statali. «Le persone puntano sulle loro opportunità professionali», commenta Kuhn. «Ciò dimostra fiducia nel mercato del lavoro e anche che non ci si aspetta quasi alcun alleggerimento strutturale. L’ottimismo finanziario è chiaramente guidato dal reddito e dalle prestazioni».

Più giovane è l’età, maggiore è la speranza di miglioramenti finanziari

L’ottimismo è particolarmente pronunciato tra i giovani adulti. Nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni, il 45% si aspetta finanze migliori per il 2026. Tra i 36 e i 55 anni la percentuale è ancora del 23%, mentre tra gli over 56 è solo dell’ 11%. Questa reticenza tra gli «anziani» persiste nonostante il fatto che nel 2026 i pensionati riceveranno per la prima volta una tredicesima rendita AVS. Kuhn classifica le differenze: «I giovani sono spesso all’inizio della loro carriera. Si aspettano aumenti di stipendio, bonus e nuove opportunità. Questo spiega l’ottimismo, ma comporta anche il rischio di sottovalutare le sfide a lungo termine, soprattutto per quanto riguarda la previdenza per la vecchiaia».

I lavoratori più anziani e i pensionati valutano il loro futuro finanziario con molta più cautela. I loro redditi non aumentano quasi più, mentre le spese fisse come i premi di cassa malati o i costi di alloggio rimangono elevati. «Le persone anziane sanno con relativa certezza quali saranno le loro entrate in futuro», afferma Kuhn. «Ciò si traduce in meno ottimismo e spesso in una valutazione più realistica».

Reddito, istruzione e luogo di residenza influenzano le aspettative

Oltre all’età, anche altri fattori influenzano le aspettative finanziarie, come il reddito: il 33% degli intervistati con un reddito familiare superiore a 8.000 franchi al mese si aspetta un miglioramento, mentre per un reddito fino a 4.000 franchi la percentuale è solo del 20%. «Chi ha una situazione finanziaria migliore si aspetta un maggiore margine di manovra», afferma Kuhn. Anche le persone con un livello di istruzione più elevato guardano al futuro con più ottimismo rispetto a chi ha un livello di istruzione medio-basso. Inoltre, i residenti nelle città sono più fiduciosi rispetto alle persone che vivono negli agglomerati o nelle regioni rurali, nonostante gli elevati costi abitativi.

Casse malati e abitazioni gravano sui pessimisti

Chi si aspetta un peggioramento per il 2026 adduce motivi chiari: circa tre quarti dei pessimisti citano l’aumento dei premi di cassa malati. Quasi un terzo dei pessimisti prevede un aumento degli affitti o dei tassi ipotecari. «L’aumento dei costi fissi rimane il principale fattore di incertezza. Ciò limita il margine finanziario di molte famiglie», osserva Kuhn.

Il sondaggio rappresentativo è stato condotto nel mese di novembre 2025 dall’istituto di ricerche di mercato Innofact, su incarico di comparis.ch, e ha coinvolto 1.039 persone in tutte le regioni della Svizzera.