Case di cura, preoccupazione per i diritti delle persone affette da demenza

La Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT) si dice preoccupata per il rispetto dei diritti umani delle persone affette da demenza nelle case di cura. Nel suo rapporto annuale, pubblicato oggi, segnala anche pratiche problematiche nei centri federali per richiedenti asilo.
La CNPT ha visitato cinque case di cura e di riposo nel 2024, quattro delle quali disponevano di un reparto chiuso per persone affette da demenza, si legge in una nota odierna. Con rare eccezioni, la CNPT non è riuscita ad appurare se i diretti interessati vi fossero stati collocati con il loro consenso o meno.
Dopo aver commissionato una perizia, la commissione ritiene che il ricovero in un reparto chiuso necessiti di una verifica da parte di un'autorità indipendente per poter soddisfare i requisiti in materia di tutela dei diritti fondamentali e umani.
In futuro occorrerà promuovere modalità di supporto al processo decisionale o di manifestazione del consenso in via preliminare per consentire all'interessato di prendere una decisione quanto più possibile autonoma, scrive la CNPT, sempre facendo riferimento alla perizia.
Nei centri federali d'asilo visitati nel 2024 - situati in Romandia e nella regione di Zurigo - la CNPT ha esaminato in particolare le condizioni di vita generali e il trattamento di persone vulnerabili. Sono state tematizzate prassi problematiche quali l'impiego di locali di sicurezza e controlli quotidiani delle camere e formulate pertinenti raccomandazioni. Ma nel rapporto vengono evidenziate anche buone prassi come le possibilità di cucinare e di acquistare vestiti.