C’è una scuola speciale a Jussy

L’aula si estende per oltre 5000 metri quadrati, un grande tendone, simile a una barca a vela, ospita banchi e sgabelli, ma ci si può sedere anche tra le foglie dove si impara la matematica con bussole e legni. Importante avere un abbigliamento caldo e impermeabile: la Natura è imprevedibile, meglio essere attrezzati. Stiamo parlando della prima scuola nel bosco di Ginevra, precisamente nel piccolo comune di Jussy, che accoglie 18 bambini dai 4 agli 8 anni e soddisfa tutti i requisiti del piano di studi previsto dal Dipartimento della pubblica istruzione del cantone. È una sorta di modello complementare a ciò che fanno comunemente le scuole pubbliche, con la particolarità che tutte le lezioni di qualsiasi materia si svolgono all’aria aperta, a contatto con la natura e con un occhio di riguardo all’aiuto reciproco e alla consapevolezza ambientale. La scuola di Jussy non è una novità nel panorama nazionale svizzero. Anzi, attualmente si possono contare oltre una quarantina di sezioni attive nei vari cantoni che hanno aderito a questa modalità educativa. Per metà sono scuole dell’infanzia pubbliche, l’altra metà private.

In Ticino le lezioni all’aria aperta si sono vieppiù diffuse nel corso degli anni, ma una vera e propria scuola nel bosco non è ancora presente sul territorio. Non ancora, appunto, ma potrebbe in futuro. Perché questa idea è già passata per la mente da qualche anno a diversi enti pubblici e privati, e il dialogo con il Cantone è ancora aperto, anche se procede a rilento.
Cooperazione in stallo
Il Gruppo di educazione ambientale della Svizzera italiana (GEASI) aveva intavolato questo discorso con il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) già nel 2017 per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, ma il dialogo è attualmente in stallo perché «ci sono problemi dal punto di vista legislativo e bisognerebbe apportare delle grosse modifiche», spiega l’attuale presidente di GEASI Silvia Bernasconi. In altre parole, manca la base legale che consenta di attuare il progetto.
In ogni caso, c’è apertura da parte del DECS che «vede di buon occhio la proposta della scuola all’aperto tutto l’anno». A grandi linee, ci dice Bernasconi, sono una quarantina le scuole che fanno lezione nella natura una volta al mese con l’educatore e una volta alla settimana con il docente. Mancano le basi legali, questo è vero, ma la volontà di portare a compimento l’iniziativa non manca. «La richiesta delle famiglie di una scuola dell’infanzia all’aperto tutto l’anno continua a crescere e questo ci spinge a portare avanti la collaborazione con il DECS». E in questi due anni di pandemia, in cui svolgere attività all’aria aperta è diventato qualcosa di sempre più prezioso, «la domanda è letteralmente esplosa».

Una bella realtà
Come detto, il Ticino è volenteroso nel seguire le orme dei cantoni d’oltralpe, dove questo approccio della scuola all’aperto ha avuto una grande influenza da parte dei Paesi nordici. L’idea alla base, ci spiega la responsabile di educazione ambientale di Pro Natura Ticino Martina Spinelli, è quella di svolgere qualsiasi tipo di materia scolastica nel bosco, «non bisogna uscire all’aria aperta solo per svolgere attività di scienze ambientali». Ma svolgere una lezione completamente immersi nella natura, per di più con bambini che frequentano la scuola dell’infanzia, non è una passeggiata.
Formazioni ad hoc
Ecco perché diversi enti che operano nell’ambito dell’educazione ambientale hanno creato «Naturiamo», una formazione completa per i docenti della durata di otto giorni, separati in due moduli, che permette di trasmettere ai bambini un approccio alla pedagogia attiva e alla natura con un focus sulla flora e sulla fauna. Un esempio concreto è l’Istituto scolastico di Bioggio (scuola dell’infanzia e scuola elementare) che ha creato la sua aula nel bosco e si è organizzato con GEASI per formare tutti i docenti della struttura affinché potessero svolgere, in modo più sicuro e tranquillo, lezioni all’aria aperta con i bambini senza il supporto di un esperto esterno. Sulla stessa lunghezza d’onda di «Naturiamo» troviamo anche il progetto «Scuola all’aperto», portato avanti da WWF Svizzera italiana e dalla Fondazione Silviva, che spinge sulla didattica all’aria aperta in linea con il programma scolastico.
