Chiude il Salone di Ginevra, «ma Palexpo non è a rischio»

In relazione alla fine del Salone dell'automobile di Ginevra, il direttore generale del Palexpo, Claude Membrez, ha dichiarato che si tratta di «un duro colpo». Ha però aggiunto che quanto accaduto «era destino», dato che «il salone aveva iniziato a regredire ben prima della pandemia, ossia dal 2015 in poi», ha sottolineato.
«Il Salone era il più grande evento di Palexpo, addirittura il più grande evento in Svizzera», ha affermato Membrez. Tuttavia, «le cose stanno cambiando e Palexpo deve arrangiarsi, attirando altri eventi e proponendo altre date, per garantire la continuità dei suoi affari».
Nel 2011, Palexpo aveva già subito la perdita di Telecom, anch'esso un evento gigantesco. Il centro espositivo funzionerà anche senza il «Motor Show», ha dichiarato Membrez, che ha citato i conti in pareggio per il 2023 come prova di ciò, nonostante il salone fosse scomparso dai radar per i quattro anni precedenti a causa del coronavirus.
La consigliera di Stato ginevrina Delphine Bachmann, responsabile del dipartimento dell'economia e del lavoro (DEE), ha elogiato gli «sforzi e il duro lavoro» compiuti dagli organizzatori del Salone per rilanciare la kermesse nel 2024. Tuttavia, ha osservato che il modello commerciale dei saloni dell'auto «non è più sufficientemente attraente per i produttori di automobili, né in Svizzera né in Europa».