Salute

Comparis: premi su del 4%, «ma ora basta con gli shock»

Nel 2026 il portale di comparazione si attende un altro aumento in Svizzera, in linea con la crescita delle spese sanitarie – L'esperto Felix Schneuwly: «In Ticino è presto per le previsioni, ma non penso che si assisterà a forti incrementi come negli scorsi anni»
© CdT / Chiara Zocchetti
Luca Faranda
23.05.2025 06:00

I tempi dei forti aumenti sono finiti, ma il prossimo anno il premio medio di cassa malattia salirà ancora di circa il 4% a livello svizzero. Parola di Felix Schneuwly, esperto di sanità per il portale di confronti online Comparis. L’aumento effettivo sarà comunicati da Berna solo a fine settembre. Rispetto agli anni passati, si tratterebbe tuttavia di un incremento contenuto: a livello nazionale, la crescita del premio medio dell’assicurazione di base (LAMal) era stata del 5,4% nel 2023, dell’8,7% nel 2024 e del 6% per l’anno in corso. In Ticino è andata decisamente peggio: +9,2% nel 2023, +10,5% nel 2024 e +9,5% nel 2025.

E quest’anno? «Se in Svizzera l’aumento sarà di circa il 4%, è ancora presto per fare un pronostico sui dati cantonali. Tuttavia, non penso che in Ticino si assisterà a un altro aumento marcato come avvenuto negli anni precedenti», ci spiega Schneuwly, ricordando tuttavia che il nostro Cantone ha un popolazione più anziana rispetto alla media elvetica. L’esperto, poi, sottolinea che «le casse malattia non possono fare quello che vogliono», ma seguono l’evoluzione della spesa. A livello svizzero, ad esempio, l’incremento del 4% è in linea con la prevista progressione del 3,7% dei costi sanitari.

Riserve e fluttuazioni

Se il premio del 2026 segue (più o meno) l’aumento previsto dei costi sanitari, la stessa cosa non si può dire degli anni precedenti. Su questo aspetto, Schneuwly è chiaro: la Confederazione ha sbagliato, per l’ennesima volta, nel voler diminuire le riserve delle casse malattia.

«Si spera che la volatilità dei premi causata dalla politica sia finita e le casse malati possano utilizzare le loro riserve in modo tale che non tutte le fluttuazioni dei costi portino a una fluttuazione dei premi», indica Schneuwly, che dal 2011 è responsabile degli affari pubblici ed esperto di assicurazione sanitaria del servizio di comparazione online.

Il terzo errore dello Stato

A suo avviso, se non fosse stato per le riduzioni delle riserve imposte politicamente (ad esempio nel 2021, ndr) che hanno tenuto artificialmente bassi gli aumenti dei premi, questi ultimi sarebbero già cresciuti annualmente di quasi il 3% tra il 2018 e il 2025. «E avrebbero continuato a crescere in modo costante».

Schneuwly critica fortemente questa decisione politica: «È stata un errore. Da quando è stata creata la LAMal abbiamo fatto la stessa scelta per tre volte:con Ruth Dreifuss, Pascal Couchepin e Alain Berset. Bisogna smettere di scegliere questa via», sottolinea l’esperto in politica sanitaria di Comparis, secondo cui la riduzione delle riserve è il motivo principale degli «shock sui premi» avvenuti in questi anni.

Psicoterapia e iniezioni

I motivi degli aumenti dei premi sono però molteplici: l’ampliamento del catalogo di prestazioni, ad esempio la maggior presa a carico nella LAMal della psicoterapia (da metà luglio 2022) e alcune iniezioni dimagranti (da marzo 2024) molto costose per le persone affette da obesità, indica Schneuwly, che cita però anche l’inflazione «che nel sistema sanitario si fa sentire un po’ in ritardo». Oltre a ciò, negli ultimi anni numerosi ospedali in Svizzera hanno registrato deficit e perdite finanziarie. Pertanto, per cercare di recuperare applicano tariffe più elevate per le loro prestazioni ambulatoriali e ospedaliere, che poi si riflette (a scoppio ritardato) sotto forma di aumento dei premi.

Infine, «per attuare decisioni politiche (e popolari, ndr), come ad esempio l’iniziativa sulle cure infermieristiche servono risorse economiche: se vogliamo migliorare la situazione di infermieri e e professionisti della salute, ciò avrà un prezzo, tiene a precisare Schneuwly. A suo avviso, il grande problema del settore è però la crescente burocrazia: «Bisogna regolare il lavoro dei professionisti della salute in modo più intelligente, diminuendo i compiti amministrativi e investendo più tempo nella cura dei pazienti».

Non ci sarà un calo in futuro

La situazione, purtroppo, non è destinata a cambiare. Anche per il progresso della medicina, «non ci dovremmo aspettare una diminuzione dei premi nei prossimi anni. Sarà difficile. L’obiettivo è evitare altri shock e riuscire a stabilizzare l’aumento del premio medio a circa il 3% all’anno», sostiene Schneuwly.

Per contenere i costi sanitari (anch’essi in continuo aumento), Schneuwly propone di «smettere di rimborsare solo la quantità di prestazioni, ma di valutare anche la qualità: ovvero se si riesce a raggiungere gli obiettivi di una terapia». L’esperto di Comparis cita anche la digitalizzazione, ma invita anche ogni assicurato a scegliere il modello più adeguato alla situazione personale: valutare ad esempio se la franchigia scelta è quella ottimale oppure se è possibile risparmiare scegliendo un modello alternativo.

Le ricerche del KOF

Comparis, ieri, ha anche fornito una valutazione sui previsti aumenti del costo della salute: secondo il portale e il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo, nel 2024 i costi sanitari sono aumentati del 4,4%. Nel 2025, i costi della salute dovrebbero aumentare del 3,7%, mentre per il 2026 si prevede un aumento del 3,4%. «Oltre all’aumento dei costi della salute, anche la situazione finanziaria delle singole casse malati influisce sulla previsione dei premi». Il premio, ricordiamo, può variare a seconda del modello e della franchigia scelti dall’assicurato.