Il caso

«Con il Black Friday e il Natale i dipendenti della Posta devono fare sforzi sovrumani»

Questa la denuncia di transfair: secondo il sindacato, Roberto Cirillo, CEO del Gigante Giallo, minimizza il carico di lavoro del personale dell'unità spartizione e recapito dei pacchi in questo periodo dell'anno
©Gabriele Putzu
Red. Online
29.11.2024 10:30

«La scorsa settimana il periodico Cooperazione ha pubblicato un’intervista al CEO della Posta Roberto Cirillo, in cui il direttore del gigante giallo sostiene che negli ultimi anni il carico di lavoro per collaboratrice o collaboratore è sceso». È con questo esempio che si apre un comunicato di transfair, volto a denunciare le «reali condizioni dei dipendenti del Gigante Giallo» in questo periodo dell'anno. Secondo il sindacato, quella di Cirillo è infatti «un’affermazione del tutto generalizzata che per determinate unità non corrisponde in alcun modo alla verità – soprattutto non per il periodo prenatalizio».

A detta di transfair, questa affermazione non corrisponde «in nessun caso» alla verità. Soprattutto, per il personale dell’unità spartizione/recapito. Nello specifico, secondo il sindacato, le collaboratrici e i collaboratori sono «alle prese con una crescente mole di lavoro», in particolare, come detto, nella spartizione e nel recapito dei pacchi. Transfair rivela infatti di essere «a conoscenza di casi in cui le giornate lavorative di 10 ore o più sono la norma, al punto che le collaboratrici e i collaboratori si ammalano e le assenze dal lavoro aumentano». Inoltre, se un membro del team si assenta all’ultimo momento, «gli altri dipendenti devono sobbarcarsi il sovraccarico di lavoro», dando origine a un circolo vizioso.

I problemi risultano evidenti proprio in questo momento dell'anno. Nel periodo prenatalizio, mentre tutti sono alle prese con i regali, il carico di lavoro risulta essere «particolarmente elevato». Tanto che, secondo transfair, in occasione del Black Friday e di Natale i volumi dei pacchi raggiungeranno nuovamente picchi da record. Nello specifico, ogni giorno dovranno essere elaborati fino a un milione di pacchi e 13 milioni di lettere e invii pubblicitari. Ed è qui che nasce il problema. Come denuncia il sindacato, per sbrigare l’ondata di spedizioni, il personale addetto alla spartizione e al recapito sarà quindi «chiamato a fare sforzi sovrumani». Ma «senza turni extra-lunghi e una settimana lavorativa di 6 giorni, non è possibile sbrigare una mole di lavoro del genere»

Per transfair si tratta di «una prova di forza che lascia il segno sul personale». Greta Gysin, Consigliera nazionale e presidente di transfair, si esprime con parole chiare: «Ogni anno, il periodo prenatalizio è un periodo di puro stress per il personale. Le collaboratrici e i collaboratori addetti alla spartizione e al recapito lavorano già moltissimo durante tutto l’anno, ma in queste settimane sono spesso costretti a superare i loro limiti. La conseguenza: malattie e assenze. È inaccettabile che, anno dopo anno, vengano minate le disposizioni del CCL»

Ma non finisce qui: sì, perché le disposizioni del CCL non vengono eluse soltanto nel periodo natalizio. In un appello via e-mail al direttore della Posta, transfair ha pertanto chiesto che la settimana lavorativa di 42 ore, prevista dal CCL Posta CH, venga finalmente applicata anche al recapito e alla spartizione dei pacchi.