Condannato per omofobia, un cittadino svizzero viene difeso da Elon Musk

Un cittadino svizzero è stato multato per discriminazione e incitamento all'odio. La cifra? 500 franchi. Nel 2022, scrive il Blick riprendendo 20 Minuti, l'uomo aveva postato su Facebook il seguente messaggio: «Se riesumiamo le persone LGBTQI dopo 200 anni, troveremo solo scheletri di uomini e donne. Tutto il resto è solo una malattia mentale propagata dai programmi scolastici».
L'uomo, leggiamo, si è rifiutato di pagare la multa. Di conseguenza, a partire dal 2 dicembre dovrà scontare dieci giorni di carcere. Il rifiuto è stato motivato tirando in ballo «la libertà di espressione». Una scelta, quella di non pagare la multa, salutata con favore da alcuni ambienti di estrema destra, in particolare sulle piattaforme social, con Reddit e X in testa. E proprio da X è arrivato un sostegno dall'alto: Elon Musk, l'eccentrico miliardario che detiene fra le altre cose anche X, ha commentato la vicenda dicendo che il cittadino svizzero, un bernese, ha «letteralmente ragione».
I sostenitori della scelta, Musk compreso quindi, si sono dimenticati di omettere la parte del messaggio che descriveva le persone LGBTQIA+ come, citiamo, malate di mente. Durante il processo, il bernese ha continuato a fare commenti, sostenendo che «questa storia del genere è solo una malattia legata alla pedofilia» e descrivendo la comunità LGBTQIA+ come «un gruppo di estremisti».
Pur ammettendo che avrebbe potuto «formulare la seconda frase in modo diverso», l'uomo ha provato a difendersi spiegando che la sua intenzione era quella di rivolgersi agli «alunni influenzati dal programma scolastico». Una giustificazione respinta da Dagmar Rösler, presidente dell'Associazione svizzera degli insegnanti, che ha sottolineato come la scuola non influenzi gli alunni nella ricerca della loro identità sessuale, ma promuova piuttosto la tolleranza e il rispetto. Questa sentenza, semmai ve ne fosse bisogno, ha ribadito che in Svizzera l'omofobia non è un'opinione, ma un reato.
