Successione

Consiglio federale, Jositsch: «Non voterò candidati del Centro»

Il consigliere agli stati socialista sostiene che «serva una persona competente» e aggiunge che sta pensando a un UDC: «A mio avviso, Werner Salzmann sarebbe un ottimo capo del DDPS»
© KEYSTONE/Anthony Anex
Ats
13.02.2025 13:48

Il consigliere agli stati socialista Daniel Jositsch lancia un nuovo sasso nello stagno dell'elezione del Consiglio federale: non voterà per i due candidati proposti dal Centro per la successione di Viola Amherd. Serve una persona competente, dice: e propone un UDC.

In un'intervista pubblicata dall'Aargauer Zeitung il politico zurighese, molto conosciuto a livello nazionale, dice di non essere contento del duo di candidati attuale. «No, non mi soddisfa: li guarderò più da vicino, ma non credo che voterò uno di loro».

A suo avviso in governo deve entrare «la persona più idonea». «Questa volta è chiaro che il nuovo consigliere federale dovrà occuparsi del Dipartimento della difesa: è quindi necessario scegliere una persona adatta per questo dipartimento. A mio avviso, Werner Salzmann, ad esempio, sarebbe un ottimo capo del DDPS».

Il consigliere agli stati Salzmann (UDC/BE) - replica il giornalista - è però un democentrista, non voterà certo per lui, vero? «Perché no?», risponde il giurista 59enne. «Mi interessa avere le persone più capaci nel governo nazionale: si potrà rimediare alla rappresentanza del partito in un secondo momento».

A suo avviso in tal modo la concordanza non verrebbe messa veramente in discussione. «La formula magica è stata utilizzata per creare un cartello di potere in parlamento: questo non è però previsto da nessuna parte nella Costituzione», argomenta il professore universitario di diritto.

«Poiché questo cartello si auto-perpetua, i membri del parlamento sono sottoposti a pressioni per votare all'interno della formula magica», cioè dei quattro principali partici che si spartiscono il potere dal 1959. «Inoltre, i gruppi parlamentari sono obbligati a utilizzare i ticket di candidati. Una volta il ticket era un suggerimento: oggi è un obbligo che viene imposto con una pressione massiccia sui candidati e sul parlamento. Di conseguenza i parlamentari non possono più votare e candidarsi liberamente».

Quindi l'elezione del Consiglio federale è antidemocratica? «Assolutamente sì, penso che questo sistema sia antidemocratico», prosegue l'accademico con trascorsi anche di avvocato a Bogotà. «È in contraddizione con la Costituzione se il corpo elettorale, composto da sole 246 persone, non ha la libertà di eleggere le persone più adatte al meglio delle proprie conoscenze e convinzioni, come previsto dalla stessa Costituzione», conclude Jositsch.

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