Critiche delle associazioni ambientaliste alla delegazione svizzera per la COP30

La composizione della delegazione svizzera alla COP30, la conferenza ONU sul clima che si aprirà lunedì a Belém in Brasile, è al centro di critiche delle associazioni ambientaliste. Queste denunciano la presenza di una rappresentante di Syngenta, gigante dell'agrochimica, e di un delegato dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), accusati di conflitti di interesse con gli obiettivi climatici nazionali.
I due rappresentanti sono legati a delle organizzazioni «le cui attività sono in diretta contraddizione con gli obiettivi climatici della Svizzera, in particolare in materia di diritti umani e di interessi legati alle energie fossili», scrivono le ONG BreakFree Suisse, Swiss Youth for Climate e Drop Fossil Subsidies, in un comunicato congiunto.
Syngenta - si ricorda nella nota -, acquisita nel 2016 dal gruppo statale cinese ChemChina, è criticata per la vendita di pesticidi tossici all'estero, che danneggiano l'ambiente e la salute. L'azienda è inoltre coinvolta in un processo civile a Basilea, dove contadini indiani la accusano di aver commercializzato un prodotto potenzialmente letale. Dal canto suo l'USAM ha posizioni contrarie ad alcuni impegni climatici della Svizzera.
Le organizzazioni ambientaliste denunciano gravi conflitti di interesse, ritengono la Svizzera troppo vulnerabile alle lobby e deplorano una perdita di credibilità a livello internazionale.
Il Consiglio federale, interpellato nel corso della sessione autunnale delle Camere, difende la scelta enfatizzando la diversità di prospettive all'interno della delegazione come pure la presenza di rappresentanti civili, inclusi WWF e Alliance Sud.
Interpellato oggi da Keystone-ATS, l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) ha sottolineato che nei negoziati l'esperienza e le conoscente specifiche dei rappresentanti della società civile sono molto importanti. Viene poi evidenziato che anche organizzazioni ambientaliste e umanitarie fanno parte da anni delle delegazioni elvetiche.
Syngenta ha dal canto suo precisato che la responsabile della sostenibilità del gruppo, Petra Laux, parteciperà in qualità di rappresentante della società civile e non in rappresentanza dell'azienda. Laux - ha aggiunto il portavoce di Syngenta - è stata selezionata in modo indipendente per la sua ampia competenza nei campi dell'economia e dello sviluppo sostenibile, oltre che per la sua esperienza maturata in precedenti incontri delle Nazioni Unite.
La delegazione sarà guidata dall'ambasciatore Felix Wertli. Il consigliere federale Albert Rösti è atteso nella seconda settimana.