Divieti al ricongiungimento familiare: gli Stati prendono tempo

La decisione del Consiglio nazionale di impedire il ricongiungimento familiare alle persone ammesse provvisoriamente ha fatto rumore. Il PS si è subito scagliato contro la mozione dell’UDC (approvata dalla maggioranza borghese), lanciando un appello online e raccogliendo oltre 100 mila firme in meno di 24 ore. L’obiettivo? Mettere pressione sul Consiglio degli Stati, che oggi avrebbe dovuto decidere su una serie di atti parlamentari, fra cui la questione dei ricongiungimenti. Invece, tutto rinviato.
Su richiesta del «senatore» Mathias Zopfi (Verdi/GL), la Camera dei Cantoni ha deciso di trasmettere le mozioni alla sua commissione preparatoria per un approfondimento. Fra queste, anche la richiesta - accolta il giorno prima al Nazionale - di rendere sistematico lo scambio di dati tra le autorità sui migranti irregolari.
La prassi resta invariata
Gli Stati, nel corso della seduta, hanno tuttavia affrontato altri temi legati alla politica d’asilo che negli scorsi mesi hanno fatto molto discutere. Fra questi, anche la procedura di asilo agevolata per le donne afghane. Per i «senatori», il sistema non va cambiato: hanno infatti respinto due mozioni del Nazionale mediante le quali si voleva inasprire la prassi per le donne richiedenti asilo.
Le procedure agevolate sono state introdotte in considerazione del peggioramento delle condizioni di vita delle donne afghane dopo la presa di potere dei talebani: dall’estate 2023, le donne e le ragazze che vivono già legalmente in Svizzera grazie a un’ammissione provvisoria possono ottenere lo status di rifugiato presentando una nuova domanda d’asilo. Ogni caso viene esaminato individualmente, ha tuttavia assicurato il «ministro» dell’Asilo Beat Jans, aggiungendo che non c’è stato alcun impatto sul numero di domande di asilo.
Un’intesa con Asmara
Il plenum ha inoltre incaricato il Consiglio federale di negoziare un accordo sulla migrazione con l’Eritrea, accogliendo una mozione (modificata) dell’ex «senatore» Thomas Minder (Indipendente-UDC/SH). Le due Camere si erano già accordate sugli aspetti principali della mozione, ma il Nazionale chiedeva pure l’invio di un rappresentante della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) in loco per occuparsi delle questioni relative alla migrazione.
Ogni anno la Svizzera riceve circa 2 mila nuove domande inoltrate da rifugiati eritrei. A circa due terzi viene concesso l’asilo. Le cifre dei rimpatri volontari sono trascurabili e Asmara rifiuta categoricamente i rinvii coatti. Il Consiglio federale, tuttavia, dubita che il governo eritreo possa cambiare posizione.