Il caso

Droni sospetti su Meiringen: l'esercito svizzero teme si tratti di spionaggio

«Sulla base dei tracciati di volo osservati, non si possono quantomeno escludere attività di ricognizione da parte dei servizi segreti stranieri» ha dichiarato un portavoce delle nostre forze armate dopo che alcuni droni sospetti sono apparsi durante un'esercitazione
Red. Online
22.06.2025 23:15

La Svizzera ha un problema con i droni spia? Può darsi: la domanda, d'altro canto, era emersa con forza già lo scorso aprile, in occasione dei sorvoli non autorizzati sopra il Joint Research Centre di Ispra, non molto lontano dal confine. L'esercito svizzero, scrive la NZZ am Sonntag, ha ripetutamente avvistato piccoli velivoli sopra le sue basi militari. Il problema, tuttavia, è che non esistono contromisure efficaci o, nella migliore delle ipotesi, è complicato individuarle: «Le possibilità dell'esercito di proteggersi da tali attività di spionaggio sono limitate in tempo di pace per motivi legali e a causa della mancanza di sistemi di difesa» ha dichiarato un portavoce alla stessa NZZ am Sonntag.

Dal punto di vista del Dipartimento della Difesa, sarebbe insomma opportuno modificare le leggi pertinenti. Ad esempio, alla polizia militare è attualmente vietato fermare e controllare i piloti di droni che si trovano nelle vicinanze di installazioni sensibili ma non ne violano il perimetro. «In questo senso, non solo le capacità dell'esercito devono essere costantemente sviluppate, ma, se necessario, anche il quadro giuridico pertinente deve essere proposto al legislatore» si legge nella dichiarazione riportata dalla NZZ. La vera natura della minaccia è diventata chiara, anzi chiarissima qualche giorno fa, quando droni sospetti sono stati individuati durante un'esercitazione presso l'aeroporto militare di Meiringen. «Sulla base dei tracciati di volo osservati, non si possono quantomeno escludere attività di ricognizione da parte dei servizi segreti stranieri» ha dichiarato sempre il portavoce dell'esercito alla NZZ am Sonntag.

I politici, dal canto loro, hanno reagito con un certo allarmismo all'ultimo avvistamento di droni. Reto Nause, consigliere nazionale del Centro nonché membro della Commissione per la Politica di Sicurezza, ha spiegato: «Tutti gli indizi in questo caso indicano che siamo di fronte a spionaggio illegale». Nause, insieme ai rappresentanti di altri partiti, da sinistra a destra, di riflesso vuole adottare rapidamente le misure necessarie. «La mia posizione è chiarissima: dobbiamo fare tutto il possibile per fermare tutto questo» ha aggiunto il parlamentare centrista.

L'incidente nell'Oberland Bernese richiama alla mente gli avvistamenti di droni sulle basi della Bundeswehr tedesca e, come detto, i sorvoli non autorizzati a Ispra. Il sospetto è che vi sia il coinvolgimento delle agenzie di intelligence russe. «Si deve presumere che anche i servizi segreti stranieri stiano conducendo attività di spionaggio contro l'esercito svizzero» hanno dichiarato le nostre forze armate. L'obiettivo principale è rintracciare «armamenti ad alta tecnologia» come l'F-35.