E così, per la tassazione individuale ci vorranno almeno dieci anni

Sono passati quarant’anni da quando il Tribunale federale (era il 1984) ha stabilito che la discriminazione delle coppie sposate e registrate è contraria alla Costituzione federale. Probabilmente, ne passeranno almeno altri dieci prima che possa venire introdotta la tassazione individuale per le coppie sposate. Parole della «ministra» delle Finanze Karin Keller-Sutter, che oggi ha presentato il relativo messaggio all’indirizzo del Parlamento affinché - in futuro - anche le persone sposate compilino due dichiarazioni d’imposta distinte. Attualmente, nella Confederazione la tassazione individuale viene infatti applicata alle persone sole e alle coppie non sposate.
Dapprima, il Consiglio federale respinge l’iniziativa popolare «Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)», poiché il testo chiede di modificare la Costituzione inserendo unicamente questa frase: «Le persone fisiche sono soggette a imposizione a prescindere dal loro stato civile». Tuttavia, non ci sono indicazioni in merito a una sua possibile applicazione.
Controprogetto indiretto
Per cercare di accelerare i tempi (anche se ci vorrà almeno un decennio), il Governo propone un controprogetto indiretto che si basa su cinque punti: le coppie sposate (così come quelle non sposate) sono tassate individualmente; tale imposizione è prevista per tutti i tre livelli statali (federale, cantonale e comunale); verrà modificata la tariffa dell’imposta diretta. Oltre a ciò, nell’ambito dell’imposta federale diretta (IFD), la deduzione per i figli verrà aumentata dagli attuali 6.700 a 12 mila franchi e sarà ripartita in parti uguali tra i genitori.
La palla passa ora al Parlamento, che potrebbe anche decidere di supportare unicamente l’iniziativa e non dare seguito ai piani del Governo.
Chi sarà avvantaggiato
Per porre fine alla penalizzazione fiscale del matrimonio, tuttavia, bisogna prevedere tutta una serie di conseguenze. «Lo dico chiaramente: l’imposizione individuale ha vantaggi e svantaggi. La società è cambiata ed è necessario promuovere il lavoro delle donne», ha spiegato Keller-Sutter. Sovente, per il secondo genitore (spesso la moglie) non è finanziariamente interessante intraprendere un’attività professionale a causa della natura progressiva dell’imposta dovuta alla somma dei redditi. L’obiettivo è di incentivare il coniuge senza reddito a entrare nel mercato del lavoro.
Il controprogetto indiretto, secondo la «ministra» delle Finanze, «ridurrà l’onere fiscale per una netta maggioranza dei contribuenti»: i piani del Governo favoriscono in particolare le persone sposate «con una ripartizione dei redditi piuttosto uniforme», tra cui numerosi coniugi pensionati; ma risulteranno sgravi anche per le persone non sposate (o single) che non hanno figli.
Chi avrà svantaggi fiscali
Avranno invece meno da sorridere i coniugi con un reddito unico oppure con un secondo reddito basso. Ad esempio, risulterà particolarmente svantaggiato proprio il modello familiare secondo cui un genitore lavora e l’altro no. E ciò poiché la metà della deduzione per figli concessa al genitore che non lavora risulterà inefficace. Nel caso delle famiglie monoparentali, l’imposta federale diretta dovrebbe, secondo le previsioni, aumentare praticamente solo per i redditi più elevati.
«Il sistema fiscale è molto complicato», ha ricordato la consigliera federale, sottolineando che ritoccando l’attuale sistema ci saranno inconvenienti per altre fasce della popolazione. In ogni caso, secondo le stime attuali, la classe di reddito più bassa continuerà a non pagare l’imposta federale diretta.
Costi e oneri per i Cantoni
Ci sono poi gli svantaggi in termini di entrate per le casse pubbliche: il passaggio al nuovo sistema comporterebbe una diminuzione del gettito di circa un miliardo di franchi all’anno per la sola IFD: 800 milioni per la Confederazione e circa 200 per i Cantoni.
Il progetto del Consiglio federale non fa certo l’unanimità nei Cantoni: nel corso della procedura di consultazione, solo in cinque si sono detti favorevoli (Zurigo, Berna, Basilea Città, Lucerna e Friburgo). Il Canton Ticino, tra le critiche formulate al progetto, aveva indicato «l’importante incremento degli incarti fiscali». Più di 1,7 milioni in tutta la Svizzera e oltre 85 mila nel solo Cantone Ticino. Ciò comporterebbe un notevole onere amministrativo e - di conseguenza - un costoso potenziamento degli uffici di tassazione.
Oltre al maggiore onere amministrativo, il secondo ostacolo riguarda la data d’introduzione: tutti i Cantoni (e i Comuni) dovranno adeguarsi e ciò richiederà anni. La riforma non sarà introdotta a scaglioni, ma in tutti i cantoni contemporaneamente, ha tenuto a precisare Keller-Sutter, parlando del 2035-2036 come prima data utile.
La votazione annullata
È da anni che si discute - anche tramite atti parlamentari e iniziative popolari - di porre fine alla penalizzazione fiscale del matrimonio. Nel febbraio del 2016, il popolo ha respinto di misura (con il 50,8% di «no») l’iniziativa popolare dell’allora PPD (ora Alleanza del Centro) «Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi per le coppie sposate». Tuttavia, per la prima volta dalla nascita dello Stato federale nel 1848, il Tribunale federale ha annullato la votazione a causa di un grave errore del Consiglio federale nella pubblicazione delle cifre (relative al numero di coppie interessate dalla modifica costituzionale).
Voto da ripetere, insomma. Ma il partito promotore ha deciso di ritirare l’iniziativa a favore di un testo più moderno (non contenente la definizione - molto contestata all’epoca - che il matrimonio rappresentava l’unione tra un uomo e una donna). La raccolta delle firme è ancora in corso e si dovrebbe concludere tra poco più di un mese.