Svizzera

È morta Nora Illi, attivista in niqab

La cofondatrice del Consiglio centrale islamico svizzero aveva 35 anni - Nel 2016 si era resa protagonista si un’azione provocatoria a Locarno contro il divieto di occultamento del volto
Locarno, 1 luglio 2016 - Piazza Grande, Rachid Nekkaz manifesta il suo dissenso durante il primo giorno di entrata in vigore della legge cantonale contro la dissimulazione del viso con Nora Illi che indossa il niqab, nella foto mentre Illi viene arrestata e portata per gli accertamenti nella sede della Polizia comunale. Foto CDT/Archivio
Giovanni Galli
24.03.2020 20:46

Nora Illi, cofondatrice del Consiglio centrale islamico svizzero, è morta lunedì all’età di 35 anni. Soffriva da tempo di un cancro al seno. Ne ha dato notizia ieri lo stesso CCIS. Lascia sei figli e l’ex marito.

Illi si era convertita all’Islam nel 2003 e negli ultimi anni aveva regolarmente suscitato scalpore grazie alle sue apparizioni a volto coperto in televisione e a manifestazioni pubbliche in Svizzera e all’estero. Quando in Ticino era entrato in vigore il divieto del burqa, si era resa protagonista di un’azione provocatoria: il 1. luglio del 2016, insieme all’algerino Rachid Nekkaz, si era recata alla polizia cittadina di Locarno, vestita con un niqab blu, per farsi multare (lo stesso avrebbe fatto in seguito a Lugano).

Una sua apparizione nel talk show tedesco «Anne Will» su ARD, nel mese di novembre del 2016, era stata fortemente criticata dal Consiglio radiotelevisivo dell’emittente NDR. Illi aveva lodato in particolare il «coraggio civile» dei giovani jihadisti partiti per la Siria. Anche il Ministero pubblico della Confederazione si era detto «irritato» all’epoca per la visibilità offerte al CCIS dalla televisione pubblica.

Per l’Islam ultra-ortodosso

Anche nel programma «Arena» della SRF, Illi aveva ripetutamente difeso il diritto di coprirsi il viso pubblicamente e di praticare un islam ultra-ortodosso. Secondo il CCIS, Illi ha confutato «l’opinione secondo cui uno stile di vita ortodosso non può conciliarsi con un’esistenza mondana nella società europea». Nel 2010 Illi era stata designata responsabile del «Dipartimento per gli Affari Femminili» del Consiglio centrale. Era ufficialmente divorziata dal membro del consiglio direttivo del CCIS Abdel Azziz Qaasim Illi dal 2012.

Ex marito processato

Quest’ultimo e altri due membri del Consiglio direttivo erano stati accusati dalla Procura federale di propaganda islamista per aver permesso la diffusione di due video dedicati al leader religioso Abdallah Al-Muhaysini, realizzati da un terzo membro dell’organizzazione, Naim Cherni. Illi e Nicholas Blancho erano stati assolti nel 2018 dal Tribunale penale federale di Bellinzona. Il verdetto è poi stato annullato negli scorsi giorni dal Tribunale federale, su ricorso dell’accusa.