È record di pernottamenti nelle capanne del CAS

Il 2022 è stato un anno da record per le capanne del Club alpino svizzero (CAS). Nei quasi 160 anni di storia, l'organizzazione non aveva mai registrato così tanti pernottamenti nei suoi 147 rifugi, addirittura 374.925.
Il dato supera di oltre 15.000 unità il precedente record del 2009, scrive il CAS in una nota odierna. Il fatturato legato agli ospiti di giornata e notturni ha raggiunto i 37,9 milioni di franchi, superando per la prima volta la soglia dei 35 milioni. Nel dettaglio, 9,8 milioni provengono dai pernottamenti, mentre 28,1 milioni dai consumi. A titolo di paragone, negli ultimi 15 anni il giro d'affari delle capanne alpine era stato in media di 28,2 milioni.
I visitatori sono stati molti ovunque, soprattutto d'estate. Il caldo, i lunghi periodi di bel tempo e i rifugi molto frequentati hanno portato in alcuni casi a una carenza d'acqua, rileva il CAS, aggiungendo che solo misure di risparmio e un'attenta gestione della risorsa hanno impedito una chiusura anticipata delle strutture.
A livello stagionale, d'estate i pernottamenti sono stati 295.734 (+5% rispetto al record del 2019). I dati della stagione invernale sono tornati ai livelli precedenti la pandemia - 78.561 unità - in crescita però del 25% rispetto all'anno precedente.
Nella sua nota, il CAS ricorda che nel 2022 non ha potuto aprire quattro rifugi. La Capanna di Sciora (GR) non era accessibile attraverso la Val Bondasca a causa della grande frana del 2017, il Mittelaletschbiwak (VS) è stato distrutto da una valanga nel 2019, la Trifthütte (BE) è stata pure gravemente danneggiata da una slavina nel 2021, mentre l'accesso alla Mutthornhütte (BE) è vietato dalle autorità a causa dei forti movimenti di roccia causati dallo scioglimento del permafrost.
Il CAS sta cercando altre sedi per questi ultimi due rifugi situati nell'Oberland bernese. Riaprirà la Gaulihütte a marzo, dopo averla ricostruita durante la stagione invernale.