È una «tassazione moderna» o crea «nuove ingiustizie»?

Correva il 1984 quando il Tribunale federale stabilì che a parità di reddito una coppia sposata doveva pagare meno imposte di una persona sola e non più di una coppia di conviventi. Da quarant’anni, a livello federale, si sta cercando una soluzione per eliminare la cosiddetta «penalizzazione fiscale del matrimonio»; vale a dire, per mettere su un piano di equità, a livello di imposta federale diretta (IFD), le coppie sposate e quelle non sposate. Oggi, a causa del cumulo dei redditi e della forte progressività dell’imposta federale, una coppia sposata deve ancora pagare più imposte rispetto a quella di conviventi che ha le medesime entrate. Sono stati effettuati diversi tentativi, senza successo, per avere maggiore equità (nel 2016 venne respinta alle urne un’iniziativa del PPD; la votazione fu poi annullata dal Tribunale federale per un clamoroso errore informativo del Consiglio federale) mentre nella maggioranza dei Cantoni l’obiettivo è stato raggiunto grazie a una serie di correttivi. Il Ticino ha introdotto un sistema a doppia tariffa.
Ora, sul tappeto ci sono due proposte. Oggi, con un dibattito fiume (68 gli interventi in scaletta) il Parlamento ha iniziato l’esame dell’iniziativa popolare «Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile» (altrimenti denominata «per imposte eque»), promossa dalle donne PLR e del controprogetto legislativo del Consiglio federale, che fissa dei paletti per il passaggio all’imposizione individuale. Il fatto che più di un terzo dei deputati si sia iscritto dimostra quanto il tema sia sentito. Per mancanza di tempo, il voto è stato rinviato a mercoledì 25 settembre. L’esito è incerto: la Camera è divisa in due, con da una parte PLR, sinistra e Verdi liberali, dall’altro UDC e Centro.
Aumentare gli occupati
Gli obiettivi sono due: eliminare i maggiori oneri a carico di determinate coppie sposate e creare incentivi al lavoro (si parla 40-60 mila occupati in più). Il passaggio all’imposizione individuale è previsto a tutti e tre i livelli statali (federale, cantonale e comunale). I coniugi saranno tassati separatamente come avviene oggi per le coppie non sposate. In pratica, dovranno compilare due dichiarazioni d’imposta distinte. Inoltre, le deduzioni per figli nell’imposta federale diretta passeranno dagli attuali 6.600 a 12.000 franchi. Per contro, non ci saranno deduzioni a favore dei nuclei monoparentali o per le coppie sposate con un solo reddito.
Chi ci guadagna e chi ci perde
La riforma prevista dal Governo comporterà anche adeguamenti della tariffa fiscale: le aliquote d’imposta per i redditi medio-bassi saranno ridotte e quelle per i redditi molto elevati leggermente aumentate. Secondo le stime attuali, la classe di reddito più bassa continuerà a non pagare l’IFD. Con il passaggio all’imposizione individuale, le coppie sposate con una ripartizione dei redditi piuttosto uniforme potranno aspettarsi uno sgravio fiscale. Ciò riguarda anche numerosi coniugi pensionati. Grazie alla riduzione della tariffa fiscale anche le persone sole senza figli beneficiano di uno sgravio. Il discorso cambia per i coniugi con un reddito unico o un secondo reddito basso. Per loro l’IFD è destinata ad aumentare. Ad essere interessati sono in particolare le famiglie monoreddito con bambini, poiché la metà della deduzione per figli concessa al genitore che non lavora risulterà inefficace. Nel caso delle famiglie monoparentali, l’imposta federale diretta dovrebbe aumentare, secondo le previsioni, solo per i redditi più elevati. Nel complesso, il numero di persone che a seguito della riforma beneficeranno di una riduzione dell’onere fiscale è nettamente superiore a quello di coloro che dovranno pagare di più.
Il passaggio al nuovo sistema comporterà minori entrate dall’IFD pari a circa 1 miliardo di franchi, 800 milioni dei quali a carico della Confederazione e 200 milioni dei Cantoni (in netta prevalenza contrari). Il cambiamdento del sistema è molto complesso: bisognerà trattare 1,7 milioni di dichiarazioni in più.
Si delineano i fronti
A nome della commissione Kathrin Bertschy (PVL/BE) ha sostenuto come il passaggio alla tassazione individuale sia un modello moderno di tassazione della famiglia che meglio riflette gli sviluppi socio-economici e l’evoluzione dei valori socio-politici. Quello proposto è inoltre l’unico modello che non solo elimina gli svantaggi fiscali del matrimonio, ma migliora anche gli incentivi all’occupazione. A causa della situazione attuale spesso al secondo coniuge non conviene iniziare una attività lavorativa o aumentare la propria percentuale di lavoro, ha affermato Céline Widmer (PS/ZH). A suo avviso è giunto il momento di eliminare i falsi incentivi fiscali che tengono le donne fuori dal mercato del lavoro. «È una benedizione in un Paese che ha bisogno di manodopera qualificata», ha aggiunto l’altro relatore, Samuel Bendahan (PS/VD).
Leo Müller (Centro/LU), per contro, ha contestato la necessità di una riforma giudicandola non necessaria: «I problemi vanno risolti dove esistono», ha affermato sostenendo che i Cantoni hanno già risolto il problema. Se c’è un problema a livello federale non occorre modificare le leggi di tutti i Cantoni. Per Müller, inoltre, la proposta creerebbe nuove disparità per le 600 mila coppie che dispongono di un solo reddito. Paolo Pamini (UDC) ha da parte sua denunciato l’enorme costo burocratico che il passaggio all’imposizione individuale causerebbe. Il numero di dichiarazioni d’imposta compilate aumenterebbe infatti notevolmente e per esaminarle servirà personale supplementare. Nel solo canton Ticino l’Ufficio tassazione dovrebbe assumere dalle 50 alle 80 persone.
Per diversi oratori del Centro (è intervenuto anche Giorgio Fonio) la soluzione passa per la loro iniziativa popolare «Per imposte eque. Basta con gli abusi nella concorrenza fiscale» - che vuole fare in modo che le coppie sposate non siano discriminate a livello fiscale. Il nuovo testo, a differenza di quello presentato anni fa, non contiene la definizione - molto contestata all’epoca - che il matrimonio rappresentava l’unione tra un uomo e una donna. La raccolta delle firme è in corso.